Silicosi: quali rischi per la salute?

L’esposizione a questa sostanza è causa di severe e invalidanti patologie che possono manifestarsi anche dopo anni dall’esposizione. Il settore da monitorare con particolare attenzione è quello dell’edilizia. Un rischio specifico da non trascurare in sede di una corretta prevenzione

(Silicosi: quali rischi per la salute?)

I rischi correlati alla presenza di silice libera cristallina sono di grande interesse per la sicurezza nei luoghi di lavoro e per l’igiene industriale. L’esposizione a questa sostanza, infatti, è causa di alcune severe e invalidanti patologie.

La silice è una sostanza abbondantemente diffusa nei materiali che compongono la crosta terrestre e ciò la rende facilmente riscontrabile nel corso di molteplici attività produttive e lavorazioni, rendendo i pericoli correlati molto frequenti. E dunque viene da domandarsi: con la silicosi, quali rischi per la salute?

Le attività nel mirino

Il settore produttivo principalmente coinvolto al rischio da esposizione alla silice libera cristallina è certamente quello edile: la liberazione delle polveri di silice derivano infatti dalle lavorazioni delle pietre naturali, del mastice, del cemento, dello stucco, della malta, nonché dai materiali di nuova generazione come la pietra artificiale.

Tuttavia, i campi e le lavorazioni in cui si possono verificare esposizioni alla silice libera cristallina sono molteplici e di varia natura, tra questi annoveriamo: le lavorazioni estrattive-minerarie e che riguardano il marmo, le lavorazioni metallurgiche, la produzione del vetro, la produzione e colorazione della ceramica, la produzione dei materiali refrattari abrasivi, la produzione di cemento e piastrelle, le lavorazioni di scavo, l’oreficeria, l’agricoltura, le lavorazioni di riparazione stradale, le operazioni di sabbiatura, l’odontotecnica, il settore della ricostruzione e dell’applicazione di unghie finte, la produzione di materassi e la produzione di laminati.

 

Per comprendere i gravi effetti sulla salute è necessario premettere che le vie di accesso e di esposizione di un qualsiasi agente inquinante determinano il loro meccanismo di azione sull’organismo.

La silice può entrare in contatto con la cute, essere ingerita, ma la via principale di esposizione è rappresentata quella inalatoria, pertanto, le principali patologie che possono insorgere riguardano l’apparato respiratorio.

Quali malattie

Tra le malattie professionali che questa sostanza può determinare, la principale è la silicosi, che causa la produzione di tessuti cicatriziali e che comportano difficoltà respiratorie gravi e a esito fatale: la progressione della malattia procede e può peggiorare malgrado l’esposizione sia terminata. Viene indotta dalla porzione di polvere di silice con diametro inferiore ai 10 µm, in quanto in grado di raggiungere in profondità le vie respiratorie.

La silicosi può insorgere in tre differenti tipologie (cronica, accelerata o acuta) a seconda del quantitativo di silice libera cristallina che viene inalata e dalla durata dell’esposizione. La patologia cronica, tra le più comuni, insorge ad almeno dieci anni dall’esposizione a concentrazioni contenute. La silicosi accelerata si sviluppa dopo cinque-dieci anni di esposizione a concentrazioni più consistenti e può determinare il decesso entro dieci anni dall’insorgenza. L’ultima tipologia, la silicosi acuta, si sviluppa a seguito di concentrazioni molto elevate di silice e può insorgere anche dopo poche settimane fino ad un range di cinque anni dall’evento. In questo ultimo caso la sintomatologia della patologia è analoga al tipo cronico e accelerato, ma può anche non presentare la fibrosi ed il decesso può incorrere entro pochi anni.

Non solo cancro

L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) ha confermato che la silice è un cancerogeno di categoria 1, l'esposizione cronica a questo agente è stata verosimilmente associata a un incremento di rischio di tumore delle vie respiratorie. Questo rischio aumenta se, in associazione, il soggetto esposto è un fumatore o è contestualmente esposto anche ad altre sostanze inquinanti.

È stato dimostrato, inoltre, che la silice cristallina può causare e facilitare processi infettivi, anche a distanza di anni, come la tubercolosi polmonare (Tbc), a causa della deficienza delle difese immunitarie che induce nei tessuti. Altre conseguenze dovute dall’esposizione alle polveri di silice sono le malattie respiratorie croniche ostruttive, oppure le malattie autoimmuni quali: la sclerodermia, il lupus eritematosus sistemico, l’artrite reumatoide, l’anemia emolitica autoimmune, la dermatomiosite.

Alla luce dei gravi pericoli ai danni della salute umana è pertanto necessario, ai fini della prevenzione e della protezione dei lavoratori esposti, valutare adeguatamente il rischio da esposizione a silice libera effettuando laddove necessario gli opportuni monitoraggi dell’aria e adottando un piano di gestione del rischio specifico.

(Silicosi: quali rischi per la salute?)

Abbiamo parlato di patologie legate alla silice anche qui.

 

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