Tubazioni antincendio di polipropilene. Nel settore dell’edilizia, per la realizzazione di tubi e raccordi, i materiali polimerici - come polipropilene e polietilene - presentano numerosi vantaggi. Entrambi hanno, innanzitutto, un’elevata resistenza agli agenti chimici. Inoltre, sono leggeri e maneggevoli e, evitando il formarsi di depositi di calcare, non sono soggetti a corrosione. Non manca, tuttavia, anche il rovescio della medaglia. Non esistono composti plastici che offrano un’alta resistenza al fuoco. Motivo per cui, nel settore degli impianti antincendio, si sono sempre utilizzati tubi di materiale polimerico con strati interni di metallo.
Tubazioni antincendio di polipropilene: la resistenza al fuoco
Nel settore dei materiale da costruzione, la norma Uni En 13501, in tema di “resistenza al fuoco”, individua sei euroclassi. L aA1 - che identifica il materiale con il migliore comportamento al fuoco. Quindi con il più basso livello di infiammabilità - e poi, in ordine decrescente, le euroclassi A2, B, C, D, E, F. Attualmente, in Italia, i diversi modelli di tubazioni di polipropilene e polietilene – pur rinforzati con altri materiali come l’alluminio per migliorare le prestazioni in presenza di alte temperature – appartengono tutti all’euroclasse E.
Tubazioni antincendio di polipropilene: la classificazione europea
Oltre alle categorie contraddistinte dalle maiuscole A/F, la classificazione europea è completata dal parametro s(smoke), relativo alla produzione di fumi e sostanza nocive - i gradi sono s1, s2, s3 – e d (dropping), il gocciolamento. Cioè: la tendenza di un materiale a produrre gocciole incandescenti che rischiano di propagare l’incendio (con gradi d0,d1,d2).
Tubazioni antincendio di polipropilene: le soluzioni di Aquatechnik Group
“La nostra azienda è partita con un preciso obiettivo – spiega Gabriele Depinto, direttore tecnico di Aquatechnik Group – quello di mettere a punto un prodotto di polipropilene che potesse raggiungere l’euroclasse B. Lo stimolo, in verità, è arrivato dal mercato spagnolo. Le nostre ricerche su materiali e tecnologie innovative partono sempre da esigenze concrete e in Spagna era molto alta la domanda di un prodotto con queste caratteristiche”.
Si tratta della gamma di tubi e raccordi Fusio-Technik FIRES di polipropilene copolimero random – PP-R 80 Super – rinforzato con particolari additivi per migliorare la capacità di resistenza e reazione alla fiamma. Senza, tuttavia compromettere le resistenze meccanica e a lungo termine. Gli additivi diminuiscono, quindi, la facilità di innesco e riducono la velocità di propagazione dell’incendio (con sottoclassi s1-d0), aumentando notevolmente i tempi di evacuazione. Le tubazioni della serie Fusio Tecnnik FIRES sono realizzate con la tecnologia Faser a tre strati. Quello intermedio contiene materiale polimerico fortificato con fibra di vetro per ridurre l’espansione termica lineare. Il sistema è progettato per la realizzazione di impianti automatici antincendio a sprinkler.
I vantaggi di questa gamma sono numerosi. La riduzione dei tempi e la facilità d’installazione, l’assenza di corrosione esterna e interna, il peso ridotto, l’elevata resistenza all’abrasione e all’impatto.
Tubazioni antincendio di polipropilene: il tema delle certificazioni
“Recentemente – continua Gabriele Depinto – il prodotto ha ottenuto la certificazione spagnola. E’ stata rilasciata dall’istituto ITeC, che ci abilita a installare questi tubi e raccordi nei Paesi dove questa è riconosciuta. Oggi c’è forte interesse anche in Italia verso i prodotti antincendio innovativi. Ce ne siamo resi conto lo scorso marzo quando abbiamo presentato l’intera gamma a Expocomfort. L’elemento che frena un po’ il mercato è l’applicazione di questo prodotto, allo stato attuale, non ancora certa. Per questo motivo, stiamo individuando altri enti che possano certificare la gamma, consentendone una maggiore facilità di diffusione. In Spagna la certificazione di queste tubazioni ne ha reso automaticamente obbligatorio l’utilizzo.
Tubazioni antincendio di polipropilene: a chi spetta la scelta
Nel contesto italiano, invece, sono ancora i progettisti, i responsabili delle direzioni lavori o le singole amministrazioni a scegliere se farne uso, oppure no. A loro spetta la facoltà di decidere. Ma non essendoci una certificazione nazionale, molti preferiscono non assumersi questa responsabilità. In Italia non abbiamo trovato un istituto certificatore equivalente a quello spagnolo. Diversi addetti ai lavori ci hanno consigliato, però, di fare richiesta per l’ottenimento del marchio di sicurezza statunitense UL. Una certificazione, questa, che ha un certo peso e potrebbe spingere all’utilizzo di questo prodotto anche nel nostro Paese”.