Acquisti verdi: pubblicati i criteri ambientali minimi (Cam) per la gestione del verde pubblico nel decreto del ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare 10 marzo 2020 (in Gazzetta Ufficiale del 4 aprile 2020, n. 90).
Il decreto definisce, tra gli altri:
- i criteri per l'affidamento del servizio di progettazione di nuove aree verdi e di riqualificazione di aree esistenti nonché di gestione e manutenzione del verde pubblico;
- i criteri per la fornitura di prodotti per la gestione del verde pubblico (materiale florovivaistico, prodotti fertilizzanti e impianti di irrigazione);
- le raccomandazioni per le stazioni appaltanti.
Sulla stessa Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il D.M. 10 marzo 2020 «Criteri ambientali minimi per il servizio di ristorazione collettiva e fornitura di derrate alimentari» (CLICCA QUI).
Approfondimenti a breve sulla Banca Dati degli articoli on-line di A&S e sui prossimi numeri di Ambiente&Sicurezza.
Di seguito il testo integrale del D.M. 10 marzo 2020.
Decreto del ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare 10 marzo 2020
Criteri ambientali minimi per il servizio di gestione del verde
pubblico e la fornitura di prodotti per la cura del verde. (20A01904)
in Gazzetta Ufficiale del 4 aprile 2020, n. 90
IL MINISTRO DELL'AMBIENTE
E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO
E DEL MARE
Visto l'art. 34 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50,
recante «Criteri di sostenibilita' energetica ed ambientale» che
stabilisce che le stazioni appaltanti contribuiscono al conseguimento
degli obiettivi ambientali previsti dal «Piano d'azione per la
sostenibilita' ambientale dei consumi nel settore della pubblica
amministrazione» attraverso l'inserimento, nella documentazione
progettuale e di gara, almeno delle specifiche tecniche e delle
clausole contrattuali contenute nei criteri ambientali minimi
adottati con decreto del Ministro dell'ambiente, della tutela del
territorio e del mare;
Vista la legge 27 dicembre 2006, n. 296, recante «Disposizioni per
la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge
finanziaria 2007)» ed, in particolare, i commi 1126 e 1127, dell'art.
1, che disciplinano l'attuazione ed il monitoraggio del «Piano
d'azione per la sostenibilita' ambientale dei consumi nel settore
della pubblica amministrazione» al fine di integrare le esigenze di
sostenibilita' ambientale nelle procedure d'acquisto di beni e
servizi delle amministrazioni pubbliche;
Visto il decreto 11 aprile 2008 del Ministro dell'ambiente e della
tutela del territorio e del mare, di concerto con i Ministri
dell'economia e delle finanze e dello sviluppo economico, pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale n. 107 del 2008, che, ai sensi di citati
commi 1126 e 1127 dell'art. 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296,
ha approvato il «Piano d'azione per la sostenibilita' ambientale dei
consumi della pubblica amministrazione»;
Visto il decreto 13 dicembre 2013 del Ministro dell'ambiente e
della tutela del territorio e del mare, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 13 del
obiettivi prioritari e ha previsto inoltre un costante confronto con
le parti interessate e con esperti, cosi' come prevede il citato
Piano d'azione;
Decreta:
Art. 1
Oggetto e ambito di applicazione
1. Ai sensi e per gli effetti dell'art. 34 del decreto legislativo
18 aprile 2016, n. 50, sono adottati i criteri ambientali minimi di
cui all'allegato 1, parte integrante del presente decreto, per i
seguenti servizi e forniture:
a) servizio di progettazione di nuova area verde o
riqualificazione di area gia' esistente;
b) servizio di gestione e manutenzione del verde pubblico;
c) fornitura di prodotti per la gestione del verde.
Art. 2
Definizioni
1. Ai fini del presente decreto si applicano le seguenti
definizioni:
a) servizio di progettazione di nuova area verde o
riqualificazione di area gia' esistente: selezione delle specie
vegetali adeguate alle caratteristiche pedoclimatiche regionali,
soluzioni di impianti che riducano il consumo delle risorse e
l'emissione di CO2 e di arredo urbano che soddisfi criteri di
sostenibilita', individuazione delle migliori pratiche ambientali per
la gestione del cantiere e programmazione e pianificazione delle
attivita' di manutenzione post realizzazione dell'area verde;
b) servizio di gestione e manutenzione del verde pubblico:
integrazione e aggiornamento del censimento del verde con
informazioni e dati relativi al patrimonio arboreo oggetto
dell'appalto; elaborazione di un piano di manutenzione e gestione
delle aree verdi oggetto di gara mirato a soddisfare le reali
esigenze di intervento sul territorio e a condurre in modo
sistematico ed organico le attivita' previste dal servizio,
valorizzazione del patrimonio verde attraverso l'adozione di
tecniche, pratiche e prodotti efficaci e sostenibili per l'esecuzione
di attivita' di manutenzione e cura del verde e l'attuazione di
iniziative di coinvolgimento e partecipazione della cittadinanza;
c) fornitura di prodotti per la gestione del verde pubblico
(materiale florovivaistico, prodotti fertilizzanti e impianti di
irrigazione): specie vegetali appartenenti alla flora italiana,
coerenti con le caratteristiche ecologiche del sito d'impianto, di
stato e qualita' tali da garantirne l'attecchimento e la
sopravvivenza, coltivate con tecniche di difesa fitosanitaria
integrata e con impianti d'irrigazione dotati di sistemi atti a
ridurre i consumi idrici; prodotti fertilizzanti contenenti sostanze
naturali e ammendanti compostati misti o verdi conformi al decreto
legislativo n. 75/2010; impianti di irrigazione a ridotto consumo
idrico.
Art. 3
Abrogazioni e norme finali
1. Il decreto 13 dicembre 2013 del Ministro dell'ambiente della
tutela del territorio e del mare, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
n. 13 del 17 gennaio 2014, e' abrogato dalla data di entrata in
vigore del presente decreto.
Il presente decreto entra in vigore dopo centoventi giorni dalla
relativa pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica
italiana.
Allegato 1
(Art. 1)
PIANO D'AZIONE PER LA SOSTENIBILITA' AMBIENTALE DEI CONSUMI NEL
SETTORE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Criteri ambientali minimi per:
- l'affidamento del servizio di progettazione di nuova area verde o riqualificazione di un'area gia' esistente;
- l'affidamento del servizio di gestione e manutenzione del verdepubblico;
- la fornitura di prodotti per la gestione del verde pubblico.
A. Premessa
B. Approccio dei criteri ambientali minimi per il conseguimento
degli obiettivi ambientali
C. Raccomandazioni per le stazioni appaltanti
D. Criteri ambientali minimi per l'affidamento del servizio di
progettazione di nuove aree verdi e di riqualificazione di aree
esistenti
a. Selezione dei candidati
1. Team di progettazione
b. Specifiche tecniche
1. Contenuti del progetto 10
c. Criteri premianti
1. Esperienza nel settore
E. Criteri ambientali minimi per l'affidamento del servizio di
gestione e manutenzione del verde pubblico
a. Selezione dei candidati
1. Competenze tecniche e professionali
2. Esecuzione di servizi analoghi nell'ultimo triennio
b. Specifiche tecniche
1. Piano di gestione e manutenzione
2. Catasto degli alberi
c. Clausole contrattuali
1. Clausola sociale
2. Sicurezza dei lavoratori
3. Competenze tecniche e professionali
4. Rapporto periodico
5. Formazione continua
6. Piano della comunicazione
7. Aggiornamento del censimento
8. Reimpiego di materiali organici residuali
9. Rispetto della fauna
10. Interventi meccanici
11. Manutenzione del patrimonio arboreo e arbustivo
12. Manutenzione delle superfici prative
13. Prodotti fitosanitari
14. Attrezzature per la distribuzione dei prodotti
fitosanitari
15. Prodotti fertilizzanti
16. Monitoraggio degli impianti di irrigazione
17. Gestione dei rifiuti
18. Oli biodegradabili per la manutenzione delle macchine
d. Criteri premianti
1. Educazione ambientale
2. Criteri sociali
3. Sistemi di gestione ambientale
4. Incidenza dei trasporti
5. Utilizzo di macchine ed attrezzature a basso impatto
ambientale
6. Utilizzo di attrezzature per la distribuzione dei prodotti
fitosanitari a basso impatto ambientale
7. Uso esclusivo di metodi fisico-meccanici per la cura delle
piante
8. Miglioramento (upgrade) del censimento
9. Valorizzazione e gestione del materiale residuale
F. Criteri ambientali minimi per la fornitura di prodotti per la
gestione del verde pubblico - materiale florovivaistico
a. Specifiche tecniche
1. Caratteristiche delle specie vegetali
2. Contenitori ed imballaggi
3. Efficienza dei sistemi di irrigazione
b. Clausole contrattuali
1. Qualita' delle piante
2. Garanzie sull'attecchimento dell'impianto del materiale
c. Criteri premianti
1. Sistemi di gestione ambientale
2. Risparmio idrico
3. Substrati a ridotto contenuto di torba
4. Produzione biologica
5. Fonti di energia rinnovabile
6. Piano di gestione fitosanitari
7. Certificazioni di prodotto di settore
G. Criteri ambientali minimi per la fornitura di prodotti per la
gestione del verde pubblico - prodotti fertilizzanti
a. Specifiche tecniche
1. Prodotti fertilizzanti
H. Criteri ambientali minimi per la fornitura di prodotti per la
gestione del verde pubblico - impianti di irrigazione
a. Specifiche tecniche
1. Caratteristiche degli impianti di irrigazione
2. Riuso delle acque
Scheda A) - Contenuti per la progettazione di nuove aree verdi e
di riqualificazione e gestione di aree esistenti.
Scheda B) - Censimento del verde
A. Premessa.
Questo documento, al fine di raggiungere gli obiettivi ambientali
definiti nell'ambito del Piano d'azione per la sostenibilita'
ambientale dei consumi della pubblica amministrazione (PAN GPP)
adottato ai sensi dell'art. 1, commi 1126 e 1127 della legge n.
296/2006 con decreto del Ministro dell'ambiente della tutela del
territorio e del mare di concerto con il Ministro dello sviluppo
economico e dell'economia e delle finanze 11 aprile 2008, fornisce
alcune indicazioni per le stazioni appaltanti e stabilisce i Criteri
ambientali minimi per l'affidamento del servizio progettazione di
nuova area verde o riqualificazione di un'area gia' esistente, per
l'affidamento del servizio di gestione e manutenzione del verde
pubblico e per la fornitura di prodotti per la gestione del verde
pubblico (materiale-florovivaistico, prodotti fertilizzanti e
impianti per l'irrigazione).
B. Approccio dei criteri ambientali minimi per il conseguimento degli
obiettivi ambientali.
L'attuale revisione ha l'obiettivo di incrementare e valorizzare
il patrimonio del verde pubblico, considerati i noti e importanti
benefici sulla salute umana e sull'ambiente, mediante un approccio
sistematico, integrato ed innovativo alla gestione del verde intesa
sia come manutenzione dell'esistente e sua valorizzazione e sia come
realizzazione del nuovo, applicando una logica di sistema con una
visione olistica proiettata sul lungo termine piuttosto che mirata
all'immediato e alla gestione delle emergenze. Secondo tale
principio, il documento, pur non contemplando tutte le diverse
attivita' che possono essere oggetto delle gare d'appalto relative al
verde pubblico, da' indicazioni circa quelle principali che devono
essere svolte per la sua gestione, inquadrandole in un approccio
integrato che risulta essere il sistema piu' efficace per garantire
la qualificazione e il miglioramento del servizio di gestione e
manutenzione delle aree verdi. Tale approccio deve avvenire in tutte
le tipologie di gare di appalto, anche in quelle che riguardano solo
l'affidamento di singoli servizi, in tal caso, selezionando le
attivita' riportate dal documento che la stazione appaltante ritiene
coerenti con l'oggetto dell'appalto e inserendole nel proprio bando
di gara, o in altre non richiamate esplicitamente nel documento
garantendo che le modalita' di esecuzione di queste ultime avvengano
sempre con una visione complessiva e integrata.
Oltre gli obiettivi specifici suddetti, i CAM oggetto di tale
documento perseguono gli obiettivi ambientali strategici definiti nel
PAN GPP riportati di seguito:
efficienza e risparmio nell'uso delle risorse;
riduzione dell'uso di sostanze pericolose;
riduzione quantitativa dei rifiuti prodotti.
Per il raggiungimento delle finalita' suesposte e' essenziale
l'applicazione da parte delle stazioni appaltanti delle indicazioni
riportate nel paragrafo seguente che garantiscono validita' e
completa efficacia al documento.
Infine, si sottolinea la stretta relazione che sussiste tra i CAM
verde pubblico e quelli relativi ad altre categorie merceologiche e
servizi: per tale motivo, nel presente documento, verranno fatti i
dovuti riferimenti e richiami ai CAM per l'affidamento del servizio
di gestione rifiuti urbani e ai CAM per la fornitura di arredi urbani
e di apparecchi per l'illuminazione pubblica con l'intento di creare
sinergia e coerenza tra le diverse attivita' previste sul territorio.
Nel sito del Ministero dell'ambiente della tutela del territorio e
del mare, nella sezione argomenti, alla pagina dedicata al GPP -
Acquisti verdi - Criteri ambientali minimi (1) , potranno essere
pubblicate, qualora ritenuto necessario, note su specifici aspetti
tecnici, metodologici.
C. Raccomandazioni per le stazioni appaltanti.
La revisione del CAM, sinora vigente, e' fatta con l'obiettivo,
gia' richiamato, di affrontare la tematica della gestione del verde
pubblico in un'ottica ampia, estesa ad una visione strategica di
medio-lungo periodo, finalizzata a raggiungere obiettivi di
sostenibilita' complessiva (ambientale, sanitaria, sociale ed
economica), tenendo conto delle indicazioni che nel corso degli anni
sono emerse dalle norme e dai piani elaborati, sia dal Parlamento,
sia da vari organismi istituzionali ed enti di ricerca, tra i quali
si segnalano:
legge 14 gennaio 2013, n. 10 «Norme per lo sviluppo degli spazi
verdi urbani» (Gazzetta Ufficiale n. 27 del 1° febbraio 2013);
«Qualita' dell'ambiente urbano Rapporto sistema nazionale per
la protezione dell'ambiente», varie edizioni
(www.areeurbane.isprambiente.it - con relativa banca dati on-line);
«Linee guida per il governo sostenibile del verde urbano» e
«Strategia nazionale del verde urbano» a cura del «Comitato per lo
sviluppo del verde pubblico»
https://www.minambiente.it/pagina/comitato-il-verde-pubblico
«Carta nazionale del paesaggio» realizzata dal Ministero dei
beni e delle attivita' culturali e del turismo;
le norme del progetto QUALIVIVA:
https//www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/
serveblob.php/L/IT/idpagina/9785
prassi di riferimento UNI/PdR 8/2014 «Linee guida per lo
sviluppo sostenibile degli spazi verdi - Pianificazione,
progettazione, realizzazione e manutenzione» (2) .
Tale approccio e' garanzia affinche' l'amministrazione pubblica e
la collettivita' possano cogliere tutti i benefici che derivano dal
poter disporre della presenza di un apparato di verde pubblico ampio,
accessibile e ben tenuto.
Per garantire l'approccio strategico di medio-lungo periodo, e'
essenziale che le stazioni appaltanti, in particolare le
amministrazioni comunali, siano in possesso e applichino
concretamente strumenti di gestione del verde pubblico come il
censimento del verde, il piano del verde, il regolamento del verde
pubblico e privato e il bilancio arboreo che rappresentano la base
per una corretta gestione sostenibile del verde urbano.
Il censimento del verde, in particolare, rappresenta lo strumento
fondamentale per la corretta pianificazione di nuove aree verdi, per
la programmazione del servizio di manutenzione del verde, per la
progettazione degli interventi di riqualificazione del patrimonio
esistente, e per la stima degli investimenti economici necessari al
mantenimento e potenziamento della funzionalita' del patrimonio
verde. Tale strumento deve essere supportato dalla costituzione di
una banca dati di conoscenze e informazioni (geo referenziate), senza
la quale risulta difficile predisporre interventi efficaci di
pianificazione e gestione del verde urbano.
Per tali motivi, l'amministrazione qualora non ne sia ancora
dotata, deve prevedere la realizzazione di un censimento minimo di
livello 1 (si veda la scheda B presente nel documento) prima di
procedere all'affidamento del servizio di gestione e manutenzione.
Per attuare una pianificazione strategica del verde urbano in
un'ottica di riqualificazione territoriale e di miglioramento della
gestione e' necessario partire quindi dalla valutazione del
patrimonio pubblico esistente, del contesto e delle risorse presenti
sul territorio, proseguendo con la redazione del «Piano del verde».
Infatti, va sottolineato che il patrimonio del verde e' un sistema
vivente in continua evoluzione e richiede un'analisi puntuale, una
costante attivita' di monitoraggio e manutenzione e, per questo
motivo, gli interventi condotti in tale ambito devono essere ispirati
a criteri di tutela e valorizzazione da condurre in maniera
pianificata per garantire nel tempo le migliori condizioni e lo
sviluppo dell'intero sistema.
Il Piano del verde rappresenta lo strumento necessario
integrativo della pianificazione urbanistica generale, che
stabilisce, in base alle priorita' determinate dalle esigenze del
territorio, gli obiettivi previsti in termini di miglioramento dei
servizi ecosistemici, gli interventi di sviluppo e valorizzazione del
verde urbano e periurbano a lungo termine, le risorse economiche da
impegnare e le modalita' di monitoraggio degli obiettivi raggiunti
(previsti dal Piano stesso) e di coinvolgimento delle comunita'
locali.
Nella programmazione delle attivita', le stazioni appaltanti
possono, inoltre, pianificare le forniture di materiale
florovivaistico attraverso la stipula di contratti di coltivazione,
pratica gia' adottata in diversi Paesi europei che assicura vantaggi
all'amministrazione sull'esito delle realizzazioni, sui prezzi di
mercato e sulla probabile riduzione dei contenziosi.
Oltre all'utilizzo di idonei strumenti di gestione che consentano
una corretta pianificazione e gestione del territorio, un elemento di
grande importanza e' la garanzia che i servizi di progettazione e di
manutenzione delle aree verdi vengano commissionati a personale
dotato di competenze tecniche idonee ad effettuare i corretti
interventi sul territorio, evitando interventi qualitativamente
scarsi e persino dannosi che compromettono lo stato di salute delle
piante con conseguente aggravio di costi per la comunita'. Va
sottolineato che una corretta manutenzione e gestione, oltre a
migliorare la qualita' del verde, riduce la necessita' di interventi
di emergenza e previene possibili eventi pericolosi per le persone e
le cose. A tal fine appare opportuno prevedere requisiti minimi di
competenza posseduti dal personale che svolge il servizio e di
formazione continuativa degli operatori che garantisca la qualita'
del servizio nel tempo.
La progettazione per le nuove realizzazioni o per le
riqualificazioni delle aree gia' esistenti dovra' considerare come
fattore prioritario il loro inserimento nel sistema del verde urbano
esistente, allo scopo di costituire un elemento integrato della rete
di spazi verdi e integrarsi nell'infrastruttura verde urbana.
L'organizzazione spaziale delle nuove realizzazioni dovra' favorire
il massimo accorpamento delle superfici evitando frammentazione e
collocazioni residuali delle singole aree.
La progettazione dovra' perseguire la qualita' estetica e
funzionale ottimizzando costi della realizzazione e della futura
manutenzione. In particolare, per raggiungere l'obiettivo prefisso di
riduzione degli impatti ambientali ed economici di gestione, dovra'
privilegiare specie vegetali autoctone e rustiche, pur tuttavia
tenendo in considerazione i prevedibili cambiamenti delle condizioni
ambientali legate ai mutamenti climatici, che necessitano di bassa
intensita' di manutenzione, valutando opportunamente distanze e sesti
di impianto, selezionando e attuando soluzioni tecniche che riducano
il consumo della risorsa idrica e di sostanze chimiche, adottando
soluzioni idonee all'ambiente, al paesaggio e alle risorse economiche
disponibili per la manutenzione dell'opera progettata.
Gli elementi da considerare nella progettazione e nel censimento
sono riportati rispettivamente nella scheda A) e nella scheda B)
contenute nel documento.
D. Criteri ambientali minimi per l'affidamento del servizio di
progettazione (3) di nuove aree verdi e di riqualificazione di aree
esistenti (4) .
a. Selezione dei candidati.
Ai sensi dell'art. 34 del decreto legislativo n. 50/2016 il
criterio di selezione tecnico-professionale riportato di seguito non
e' obbligatorio:
1. Team di progettazione.
Il progetto e' elaborato da un team multidisciplinare di
professionisti, con competenze adeguate alla dimensione dell'area
oggetto dell'appalto e alla complessita' del progetto. In particolar
modo, per progetti significativi di nuove aree verdi o di
riqualificazione di quelle esistenti, e' assicurata la presenza delle
capacita' tecniche professionali fondamentali come quelle relative al
campo ambientale, paesaggistico, naturalistico, forestale,
ingegneristico, geologico e urbanistico e il coordinamento del gruppo
e' affidato a figure professionali che garantiscano una visione
completa ed organica volta ad identificare il valore culturale del
progetto in grado di valorizzare e migliorare concretamente il
paesaggio.
Verifica: documentazione atta a dimostrare di aver costituito un
team multidisciplinare composto da esperti nelle differenti materie
pertinenti ed iscritti ai relativi albi adeguato alla tipologia di
progetto che si intende realizzare e coordinato dalle figure
professionali aventi le caratteristiche riportate nel criterio.
b. Specifiche tecniche.
La stazione appaltante, ai sensi dell'art. 34, commi 1 e 3 del
decreto legislativo n. 50/2016 deve introdurre, nella documentazione
progettuale e di gara, le seguenti specifiche tecniche:
1. Contenuti del progetto.
Il progetto, alla luce degli obiettivi ambientali definiti dalla
stazione appaltante, che riguardano in particolare gli aspetti
floristici, vegetazionali, paesaggistici, culturali e sociali, tiene
conto degli elementi richiamati nella scheda A) relativa alla
progettazione, di seguito elencati:
criteri di scelta delle specie vegetali (arboree, arbustive e
erbacee) da selezionare e i criteri per la loro messa a dimora;
soluzioni adottate per la conservazione e la tutela della fauna
selvatica ove pertinente;
migliore gestione delle acque (anche quelle meteoriche),
tenendo conto della fascia climatica e della morfologia dell'area,
della tipologia e concentrazione degli inquinanti, delle
caratteristiche dei suoli e della fragilita' delle falde;
eventuali interventi di ingegneria naturalistica atti alla
sistemazione idrogeologica di scarpate o alla riqualificazione dei
versanti o corsi d'acqua, ove pertinente;
impianti di illuminazione pubblica;
eventuali opere di arredo urbano;
indicazioni per la gestione dei cantieri per la nuova
realizzazione o per la riqualificazione di aree verdi;
piano di gestione e manutenzione delle aree verdi;
eventuale predisposizione di un'area di compostaggio
all'interno del sito al fine di produrre terriccio riutilizzabile
come fertilizzante per la cura dell'area verde.
Verifica: l'offerente, in sede di offerta, presenta una relazione
tecnica che descrive come intende garantire l'applicazione nel
progetto delle indicazioni contenute nell'elenco suddetto, e
similmente nei criteri della scheda A presente alla fine del
documento, fornendo adeguate informazioni sulle risorse, sulle
procedure e sui mezzi impiegati. La stazione appaltante, in fase di
esecuzione, deve verificare che il progetto elaborato
dall'aggiudicatario contenga quanto richiesto dal criterio.
c. Criteri premianti.
La stazione appaltante, laddove utilizzi il miglior rapporto
qualita' prezzo ai fini dell'aggiudicazione del contratto, deve
introdurre uno o piu' dei seguenti criteri premianti nella
documentazione di gara, assegnandovi una significativa quota del
punteggio tecnico attribuibile.
1. Esperienza nel settore.
Si attribuisce un punteggio tecnico premiante proporzionale al
numero di anni di esperienza in servizi di progettazione con
caratteristiche analoghe a quelle richieste nel disciplinare di gara
a favore di amministrazioni pubbliche o di privati.
Verifica: la comprova del requisito e' fornita secondo le
disposizioni di cui all'art. 86 e all'allegato XVII, parte II, del
Codice appalti. In caso di servizi prestati a favore di pubbliche
amministrazioni o enti pubblici mediante originale o copia conforme
dei certificati rilasciati dall'amministrazione/ente
contraente/committente privato, con l'indicazione dell'oggetto,
dell'importo e del periodo di esecuzione.
E. Criteri ambientali minimi per l'affidamento del servizio di
gestione e manutenzione del verde pubblico (5) .
a. Selezione dei candidati.
Ai sensi dell'art. 34 del decreto legislativo n. 50/2016 i
criteri di selezione tecnico-professionale riportati di seguito non
sono obbligatori:
1. Competenze tecniche e professionali.
Almeno il titolare o altro preposto facente parte dell'organico
dell'impresa possiede la qualifica di manutentore del verde (6) , ai
sensi dello standard professionale e formativo definito dall'accordo
in Conferenza Stato-regioni del 22 febbraio 2018, e il personale
impiegato nell'esecuzione delle attivita' previste dal servizio di
gestione dell'area verde svolge mansioni coerenti con le qualifiche
professionali possedute. In particolare, il personale impiegato per
l'applicazione dei prodotti fitosanitari, e' dotato delle
abilitazioni professionali attestanti la formazione tecnica adeguata
e specifica costantemente aggiornata ai sensi del decreto legislativo
n. 150 del 14 agosto 2012 e del Piano di azione nazionale per l'uso
sostenibile dei prodotti fitosanitari emanato con decreto
interministeriale del 22 gennaio 2014.
Verifica: attestato di qualificazione di «manutentore del verde»
previsto dall'accordo in Conferenza Stato-regioni del 22 febbraio
2018 e rilasciato da un organismo accreditato, almeno posseduto dal
titolare o da altro preposto dell'impresa, e una relazione in cui sia
descritta, per ciascun dipendente coinvolto nello svolgimento del
servizio, la mansione conferita e la qualifica professionale
posseduta; per gli addetti ai trattamenti di prodotti chimici
fitosanitari, l'elenco del personale coinvolto in tali attivita' con
i relativi certificati di abilitazione in corso di validita'.
2. Esecuzione di servizi analoghi nell'ultimo triennio.
L'offerente ha svolto servizi di gestione e manutenzione del
verde con caratteristiche analoghe (in termini di dimensione delle
aree verdi) a quelle richieste nel disciplinare di gara - nei tre
anni antecedenti la data di pubblicazione del bando in argomento - a
favore di amministrazioni pubbliche o di privati e avere consegnato
il lavoro a norma.
Verifica: la comprova del requisito e' fornita secondo le
disposizioni di cui all'art. 86 e all'allegato XVII, parte II, del
Codice appalti. In caso di servizi/forniture prestati a favore di
pubbliche amministrazioni o enti pubblici mediante originale o copia
conforme dei certificati rilasciati dall'amministrazione/ente
contraente/committente privato, con l'indicazione dell'oggetto,
dell'importo e del periodo di esecuzione. In sede di proposta di
aggiudicazione l'amministrazione si riserva di acquisire altro
materiale probatorio, quali ad esempio, le referenze da parte dei
committenti.
b. Specifiche tecniche.
La stazione appaltante, ai sensi dell'art. 34, commi 1 e 3 del
decreto legislativo n. 50/2016 deve introdurre, nella documentazione
progettuale e di gara, le seguenti specifiche tecniche:
1. Piano di gestione e manutenzione.
L'offerente presenta il piano di gestione e manutenzione basato
sul censimento dell'area oggetto dell'appalto almeno di livello 1
«anagrafica area gestita» (vedi scheda B) messo a disposizione dalla
stazione appaltante, al fine di rendere le attivita' di manutenzione
piu' efficaci e coerenti con le esigenze specifiche del territorio.
Nel definire il Piano di manutenzione, l'offerente fa esplicito
riferimento alle attivita' descritte dal progetto nella relativa
sezione, se presente (7) ; in caso contrario, laddove non sia
presente il progetto, il piano di manutenzione riporta gli elementi
contenuti nel paragrafo piano di gestione e manutenzione presente
nella scheda A dedicata alla progettazione riportata alla fine del
presente documento.
Verifica: la stazione appaltante valuta e verifica la rispondenza
del piano di manutenzione presentato dall'offerente con il progetto,
se presente, o con quanto indicato nella scheda A), presente alla
fine del documento, nel paragrafo piano di gestione e manutenzione.
2. Catasto degli alberi.
Nel caso la stazione appaltante non disponga ancora di un
censimento e di una classificazione degli alberi, gia' previsti dalla
legge n. 10/2013, per le amministrazioni comunali con popolazione
superiore ai 25000 abitanti, l'offerente integra il censimento delle
aree verdi «anagrafica delle aree» con le informazioni relative alle
alberature (vedi livello 2 «alberature» presente nella scheda B
presente alla fine del documento). A far data dal 2021, tale obbligo
e' esteso ai comuni con popolazione superiore ai 15000 abitanti.
Verifica: per le amministrazioni comunali superiori a 25000
abitanti e dal 2021 anche per quelle superiori ai 15000 abitanti, non
ancora in possesso di un censimento di livello 2, presentazione di
una dichiarazione di impegno sottoscritta dal legale rappresentante
dell'impresa offerente ad integrare il censimento dell'area con le
informazioni relative alle alberature presenti nell'area oggetto
dell'appalto. Impegno contrattuale sottoposto a penale per
inadempienza o ritardo nell'adempimento.
c. Clausole contrattuali.
La stazione appaltante, ai sensi dell'art. 34, commi 1 e 3 del
decreto legislativo n. 50/2016 deve introdurre, nella documentazione
progettuale e di gara, le seguenti clausole contrattuali:
1. Clausola sociale.
Il personale deve essere inquadrato con contratti che rispettino
integralmente il trattamento economico e normativo stabilito dai
contratti collettivi nazionali e territoriali in vigore per il
settore e per la zona nella quale si eseguono le prestazioni, ivi
comprese le contribuzioni a carico del datore di lavoro relative ai
fondi di previdenza, di assistenza sanitaria e a tutti gli enti
bilaterali previsti nei CCNL (8) citati. Ai sensi dell'art. 105,
comma 9 del decreto legislativo n. 50/2016, l'aggiudicatario e'
altresi' responsabile in solido dell'osservanza delle norme anzidette
da parte dei subappaltatori nei confronti dei loro dipendenti per le
prestazioni rese nell'ambito del subappalto.
Verifica: la verifica del rispetto del criterio e' effettuata in
fase di esecuzione del contratto. L'affidatario e, per suo tramite, i
subappaltatori, trasmettono alla stazione appaltante prima
dell'inizio dei lavori la documentazione di avvenuta denunzia agli
enti previdenziali, assicurativi e antinfortunistici (9) . Ai fini
del pagamento delle prestazioni rese nell'ambito dell'appalto o del
subappalto, la stazione appaltante acquisisce d'ufficio il documento
unico di regolarita' contributiva in corso di validita' relativo
all'affidatario e a tutti i subappaltatori. La stazione appaltante
richiedera' per uno o piu' addetti al servizio, scelti casualmente,
la presa in visione dei contratti individuali.
2. Sicurezza dei lavoratori.
L'aggiudicatario deve rispettare la normativa vigente in materia
di salute e sicurezza dei lavoratori anche in caso di impiego di
breve durata, come nel caso di lavoratori interinali (meno di
sessanta giorni): anche questi ultimi devono aver ricevuto la
formazione necessaria in materia di salute e sicurezza sul lavoro
(sia generica che specifica) per svolgere le mansioni assegnate.
Altresi', il personale e' dotato di opportune protezioni individuali
secondo quanto previsto dal documento di valutazione dei rischi in
adempimento alla normativa vigente in materia di sicurezza dei
lavoratori.
Verifica: documento di valutazione dei rischi (DVR) (10) in corso
di validita' a dimostrazione che sono applicate le misure generali
per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e le
registrazione dell'avvenuto controllo da parte del legale
rappresentante/responsabile del servizio di prevenzione e protezione
dell'impresa sulla formazione in materia di salute e sicurezza dei
lavoratori somministrata ai dipendenti con contratto subordinato o di
natura interinale.
3. Competenze tecniche e professionali.
Il titolare o altro preposto facente parte dell'organico
dell'impresa deve possedere la qualifica di manutentore del verde
(11) , ai sensi dello standard professionale e formativo definito
dall'accordo in Conferenza Stato-regioni del 22 febbraio 2018, e il
personale impiegato nell'esecuzione delle attivita' previste dal
servizio di gestione dell'area verde deve svolgere mansioni coerenti
con le qualifiche professionali possedute. In particolare, il
personale impiegato per l'applicazione dei prodotti fitosanitari,
deve possedere abilitazioni professionali attestanti la formazione
tecnica adeguata e specifica costantemente aggiornata ai sensi del
decreto legislativo n. 150 del 14 agosto 2012 e del Piano di azione
nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari emanato con
decreto interministeriale del 22 gennaio 2014.
Verifica: attestato di qualificazione di «manutentore del verde»
rilasciato da un organismo accreditato, previsto dall'accordo
Stato-regioni del 22 febbraio 2018 almeno posseduto dal titolare o da
altro preposto dell'impresa e una relazione in cui sia descritta, per
ciascun dipendente coinvolto nello svolgimento del servizio, la
mansione conferita e la qualifica professionale posseduta; per gli
addetti ai trattamenti di prodotti chimici fitosanitari, l'elenco del
personale coinvolto in tali attivita' con i relativi certificati di
abilitazione in corso di validita'. L'amministrazione si riserva di
effettuare audit in situ per verificare la veridicita' delle
informazioni rese.
4. Rapporto periodico.
In base ai servizi richiamati nell'oggetto dell'appalto,
l'aggiudicatario ogni anno deve presentare una relazione contenente
la documentazione che dimostra il rispetto dei requisiti previsti di
seguito per l'esecuzione delle attivita' come ad esempio
registrazioni sulla formazione e aggiornamento professionale
somministrati al personale (elenco partecipanti, test di verifica
dell'apprendimento effettuati e risultati conseguiti), il piano della
comunicazione, relazione sul reimpiego di materiali organici
residuali generati dalle attivita' di manutenzione, relazione tecnica
con descrizione delle attivita' previste per il rispetto della fauna,
per l'esecuzione di interventi meccanici senza danneggiare la
vegetazione circostante, per l'utilizzo dei prodotti fitosanitari e
dei prodotti per la cura del terreno, relazione sullo stato di
funzionamento degli impianti di irrigazione e sulla gestione dei
rifiuti, lista dei lubrificanti biodegradabili utilizzati per la
manutenzione delle macchine e lista dei fornitori dalla quale si
evince la provenienza del materiale florovivaistico acquistato.
Verifica: rapporto periodico annuale che dimostra di ottemperare
ai criteri coerenti con i servizi contemplati nell'oggetto
dell'appalto richiamati di seguito e compresi nelle clausole
contrattuali. L'inadempimento di tale impegno contrattuale e'
sottoposto a penale (12) dalla stazione appaltante. Inoltre,
l'amministrazione si riserva di effettuare audit in situ o richiedere
ulteriore idonea documentazione per verificare la veridicita' delle
informazioni rese.
5. Formazione continua.
L'aggiudicatario deve effettuare l'aggiornamento periodico della
formazione volto a migliorare le competenze dei dipendenti e la
sostenibilita' delle attivita' previste dal servizio (13) relativa
alla gestione delle risorse idriche ed energetiche, delle sostanze
chimiche pericolose, e dei rifiuti. Entro sessanta giorni dalla
stipula del contratto, l'offerente deve presentare il piano formativo
comprendente la programmazione temporale, i temi trattati e le
verifiche di apprendimento dei corsi previsti. Nel rapporto periodico
annuale, inoltre, devono essere presentate le registrazioni dei corsi
somministrati al personale.
Verifica: piano formativo contenente specifiche sui temi e i
contenuti trattati, sul profilo curriculare dei docenti ingaggiati,
sulle ore di formazione, e sulle verifiche di apprendimento previste.
Nel rapporto periodico devono essere inserite le registrazioni della
formazione eseguita (elenco partecipanti, test di verifica
dell'apprendimento effettuati e risultati conseguiti).
6. Piano della comunicazione.
L'aggiudicatario deve proporre e condividere con
l'amministrazione un piano di comunicazione avente lo scopo di
promuovere il coinvolgimento attivo dei cittadini e dei vari
portatori di interesse e di garantire la corretta informazione dei
cittadini e degli operatori in caso di richieste specifiche al fine
di migliorare la valorizzazione delle aree verdi gestite.
Verifica: proposta di piano di comunicazione nel quale siano
definiti gli argomenti che si intendono comunicare e le attivita' di
comunicazione con i relativi tempi, modalita' e costi di
realizzazione, mirati a garantire la condivisione con i cittadini e i
vari portatori di interesse delle informazioni sugli interventi
previsti favorendo la costruzione del senso di appartenenza al
territorio.
7. Aggiornamento del censimento.
A seguito delle varie attivita' di manutenzione eseguite durante
il servizio, l'aggiudicatario deve eseguire l'aggiornamento del
censimento in possesso della stazione appaltante.
Verifica: relazione/piano di aggiornamento del censimento in cui
vengono specificate le modalita' e i tempi per l'esecuzione
dell'aggiornamento del censimento.
8. Reimpiego di materiali organici residuali.
I residui organici generati da interventi di manutenzione
ordinaria delle aree verdi quali sfalci e potature, devono essere
preferibilmente compostati in loco o cippati «in situ» e, ove
tecnicamente possibile, utilizzati come pacciame nelle aree idonee
per ridurre il fenomeno di evaporazione dal terreno.
Qualora le attivita' suddette non possano essere svolte
interamente nelle aree verdi gestite nell'ambito del contratto, le
eccedenze di tali materiali organici devono essere compostate
all'interno dei terreni di proprieta' della ditta appaltatrice, se
disponibili, o in impianti autorizzati, oppure, ove abbiano le
caratteristiche fisiche adeguate, devono essere recuperate in
microfiliere per la realizzazione di arredi.
Verifica: relazione tecnica che definisce le operazioni eseguite
per reimpiegare il materiale generato dalle attivita' di manutenzione
supportata da copie di eventuali accordi con terzi per l'impiego del
materiale in altre biofiliere (preferibilmente compostaggio).
9. Rispetto della fauna.
Le attivita' di manutenzione, soprattutto dei parchi suburbani e
di aree a forte valenza ambientale, devono essere eseguite creando il
minore disturbo e danno alla fauna presente nell'area. In
particolare, le operazioni di gestione del verde devono essere svolte
prevedendo:
tecniche di taglio del prato che favoriscano vie di fuga per la
fauna presente;
interventi di capitozzatura delle specie arboree ove sia
strettamente necessario, per non ridurre in modo drastico gli habitat
per la fauna (rifugio, nidificazione);
facilitazione alla formazione della lettiera per favorire lo
sviluppo di una ricca coltre di residui organici, ove cio' sia
tecnicamente plausibile o congruente in funzione della destinazione
d'uso dell'area e della tipologia di vegetazione;
il rispetto di quanto previsto dal criterio relativo
all'impiego di prodotti fitosanitari;
fertilizzazione del terreno con sostanze naturali (compost,
letami, un mix di stallatico, stallatico in pellet, etc.);
il rispetto della programmazione prevista dal progetto che
tiene conto di pratiche manutentive del verde e delle opere, come la
pulizia delle fontane, nei periodi di minor disturbo alla fauna.
Verifica: relazione tecnica (da inserire nel rapporto periodico)
contenente le attivita' e le tecniche utilizzate per arrecare il
minor danno possibile alla fauna presente nell'area oggetto
dell'appalto. La stazione appaltante programma le opportune verifiche
in sede di aggiudicazione e/o nel corso dell'esecuzione dell'appalto.
10. Interventi meccanici.
Nell'esecuzione delle opere di manutenzione, devono essere
evitati danni alle specie vegetali presenti nell'area oggetto degli
interventi facendo particolare attenzione a:
non provocare danni al colletto degli alberi durante gli
interventi meccanici come il taglio del prato;
privilegiare, nello svolgimento di lavorazioni meccaniche,
l'utilizzo di attrezzature ad alimentazione elettrica ed a adeguarle
in peso e potenza alla tipologia e alla dimensione dell'area verde;
disinfettare gli organi taglienti per impedire la diffusione
dei parassiti negli interventi che comportano l'esecuzione di tagli;
limitare gli interventi di potatura delle alberature per
evitare l'alterazione della morfologia della chioma.
Verifica: relazione tecnica/istruzioni operative (da riportare
nel rapporto periodico), contenenti la descrizione delle modalita'
con cui sono svolte le attivita' elencate nel criterio. La stazione
appaltante programma le opportune verifiche in sede di aggiudicazione
e/o nel corso dell'esecuzione dell'appalto.
11. Manutenzione del patrimonio arboreo e arbustivo.
Gli interventi di potatura devono essere svolti unicamente da
personale competente, in periodi che non arrecano danni alla pianta e
non creano disturbo all'avifauna nidificante ed effettuati solo nei
casi strettamente necessari. A titolo esemplificativo si riportano di
seguito alcuni esempi (14) :
impostare la crescita corretta di un giovane albero
trapiantato;
ridurre o eliminare rami intricati o troppo fitti, male
inseriti, instabili, deboli, morti, che col tempo successivamente
potrebbero creare problemi strutturali;
adottare misure di profilassi come l'asportazione di rami
deboli o secchi che possono costituire una facile via di ingresso per
i microrganismi patogeni;
ridurre rischi di rottura (ad esempio in caso di rami con
difetti strutturali) o contenere la crescita, riducendo la massa
delle foglie;
ridurre la resistenza al vento e favorire la penetrazione della
luce all'interno della chioma, ed evitare eccessivi carichi da
accumulo di neve per alberi adulti o senescenti.
In particolare, l'aggiudicatario deve evitare (15) di praticare
la capitozzatura (16) , la cimatura e la potatura drastica perche'
indeboliscono gli alberi e possono creare nel tempo situazioni di
instabilita' che generano altresi' maggiori costi di gestione.
La potatura delle siepi e degli arbusti deve prevedere interventi
di manutenzione mirati a tutelare la specifica funzione delle specie
presenti (estetica, difensiva, protettiva del suolo e della fauna).
Gli interventi di abbattimento degli alberi, quantitativamente e
qualitativamente importanti, devono essere preventivamente concordati
con la stazione appaltante.
Verifica: relazione tecnica o istruzioni operative (da riportare
nel rapporto periodico), contenente/i criteri di valutazione per la
potatura del verde accompagnata dal piano di manutenzione nella cui
documentazione emerge che gli interventi di potature sono svolti solo
se strettamente necessario come indicato dal criterio. La stazione
appaltante programma le opportune verifiche in sede di aggiudicazione
e/o nel corso dell'esecuzione dell'appalto.
12. Manutenzione delle superfici prative.
Le attivita' di manutenzione e cura delle aree verdi orizzontali
(sfalcio e diserbo) devono essere predisposte in base alle tecniche
di gestione differenziata secondo cui la frequenza e l'attivita' di
intervento viene stabilita in funzione della tipologia, della
destinazione d'uso e della modalita' di fruizione dell'area con il
vantaggio economico per la diminuzione di interventi e ambientale con
la crescita di prati selvatici o fioriti che favoriscono l'aumento
della biodiversita' locale e la riduzione dell'impiego di sostanze
chimiche, ai sensi di quanto specificato nelle linee guida elaborate
dal Comitato per lo sviluppo del verde pubblico.
Inoltre, per la manutenzione delle aree verdi orizzontali, in
particolare, in caso di tagli frequenti, devono essere impiegate
tecniche a basso impatto ambientale come il taglio mulching (17) .
Per le aree verdi extra urbane ed estensive e' previsto il
ricorso alla fienagione e al pascolo.
Verifica: relazione tecnica o istruzioni operative da riportare
nel rapporto periodico, contenenti i criteri di valutazione per
dimostrare l'applicazione delle tecniche di gestione differenziata
per le attivita' di manutenzione nelle aree verdi orizzontali.
13. Prodotti fitosanitari.
L'aggiudicatario deve applicare pratiche di difesa fitosanitaria
a basso impatto ambientale (lotta biologica e difesa integrata)
secondo i principi del decreto legislativo 14 agosto 2012, n. 150
(cfr. in particolare l'allegato III al decreto legislativo):
tecniche di lotta agronomica, biologica e fisica;
tecniche di monitoraggio, al fine di intervenire nelle fasi
piu' indicate del ciclo biologico di patogeni e parassiti;
utilizzo di insetti predatori e parassitoidi specifici delle
specie target.
Devono essere garantiti l'informazione alla popolazione degli
interventi e il rispetto di tutti gli altri requisiti previsti per le
aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili come
specificato dal decreto interministeriale del 22 gennaio 2014 (Piano
di azione nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari)
al capitolo «Misure per la riduzione dell'uso dei prodotti
fitosanitari e dei rischi nelle aree frequentate dalla popolazione o
da gruppi vulnerabili» e successive modificazioni ed integrazioni.
Nei casi ove sia strettamente necessario e' consentito l'utilizzo
di determinati prodotti fitosanitari in applicazione del decreto
legislativo 19 agosto 2005, n. 214, e successive modificazioni e
integrazioni, nonche' dei decreti ministeriali che disciplinano la
lotta obbligatoria al fine di impedire l'introduzione e la diffusione
degli organismi da quarantena e di proteggere i vegetali e la salute
pubblica. Inoltre, e' assicurata la corretta gestione dei prodotti
fitosanitari chimici nelle modalita' di impiego, di conservazione, di
stoccaggio e di smaltimento da parte del personale che esegue gli
interventi secondo quanto specificamente indicato nell'allegato VI
del citato Piano di azione nazionale per l'uso sostenibile dei
prodotti fitosanitari. Il personale che esegue i trattamenti
fitosanitari e' in possesso del certificato di abilitazione
all'acquisto o all'utilizzo di prodotti fitosanitari ai sensi
dell'art. 9 del decreto legislativo 14 agosto 2012, n. 150.
Verifica: piano di interventi, prima dell'avvio del servizio,
contenente la specifica delle tecniche che saranno applicate,
evidenziando in particolare i mezzi meccanici, fisici e biologici
alternativi ai mezzi chimici e l'informazione alla popolazione che
sara' realizzata. Procedura e/o istruzione operativa scritta/e
destinate agli operatori che eseguono i trattamenti, volte ad
assicurare il rispetto delle indicazioni presenti nelle etichette dei
prodotti fitosanitari e delle misure di mitigazione dei rischi da
inquinamento, deriva, drenaggio, lisciviazione o ruscellamento dei
prodotti fitosanitari. Devono essere forniti elementi verificabili
circa il possesso del certificato di abilitazione all'acquisto e
all'utilizzo di prodotti fitosanitari da parte degli operatori
incaricati di eseguire i trattamenti, nonche' il rispetto degli altri
requisiti per la corretta gestione dei prodotti fitosanitari. La
stazione appaltante programma le opportune verifiche in sede di
aggiudicazione e/o nel corso dell'esecuzione dell'appalto.
14. Attrezzature per la distribuzione dei prodotti fitosanitari.
L'aggiudicatario deve assicurare il corretto funzionamento e
l'opportuna manutenzione delle attrezzature utilizzate per
l'applicazione dei prodotti fitosanitari.
Verifica: elenco delle macchine utilizzate con la registrazione
dei controlli funzionali periodici effettuati in adempimento alla
normativa vigente (18) .
15. Prodotti fertilizzanti (19) .
Nei casi in cui non e' previsto il rinterro dell'area oggetto di
appalto, devono essere effettuate analisi del terreno volte ad
individuarne le caratteristiche chimico-fisiche e determinare le
specifiche esigenze nutritive allo scopo di razionalizzare le
concimazioni ed evitare rischiosi eccessi nell'apporto di nutrienti
al suolo. Pertanto, solo nel caso se ne ravveda l'occorrenza, devono
essere impiegate sostanze naturali (letami, residui cornei, ecc.) che
non causano accertati rischi ad animali domestici e potenziali rischi
per la salute (20) , con dosi misurate e differenziate in funzione
anche dei fabbisogni della vegetazione.
E' proibito l'utilizzo di ammendanti non rinnovabili (torbe). In
alternativa sono utilizzati compostati misti o verdi che rispondono
alle caratteristiche previste dal decreto legislativo 29 aprile 2010,
n. 75 «Riordino e revisione della disciplina in materia di
fertilizzanti» e successive modificazioni ed integrazioni, letame e/o
materiali minerali (sabbia silicea, materiali vulcanici, kabasite,
ecc.) e materiali vegetali di recupero. Per il controllo delle piante
infestanti e della perdita di acqua e' eseguita la pacciamatura delle
superfici che ospitano nuove piantagioni di specie erbacee, arbusti e
giovani alberi con sostanze naturali, ove cio' sia tecnicamente
plausibile o congruente in funzione della destinazione d'uso
dell'area e della tipologia di vegetazione.
Verifica: relazione tecnica (da presentare nel rapporto
periodico) in cui si riportano le caratteristiche del terreno per le
quali e' necessaria la somministrazione di fertilizzanti e in cui si
specificano i metodi e i prodotti utilizzati per la protezione del
terreno con la documentazione che attesti l'assenza di ricina attiva.
Sono presunti conformi gli ammendanti compostati misti o verdi muniti
di marchio in corso di validita' rilasciato dal Consorzio italiano
compostatori CIC o di altri marchi equivalenti rispetto al criterio.
La stazione appaltante, in caso di prodotti non muniti di tali
marchi, nel corso della somministrazione dei prodotti si riserva di
richiedere verifiche di parte terza, condotte da laboratori in
possesso degli idonei accreditamenti, sulla base di quanto indicato
nel regolamento (CE) n. 2003/2003 del Parlamento europeo e del
Consiglio relativo ai concimi e successive modificazioni ed
integrazioni (quale il regolamento n. 1020/2009).
16. Monitoraggio degli impianti di irrigazione.
L'aggiudicatario deve monitorare il corretto funzionamento
dell'impianto di irrigazione ed, in particolare, la capacita' di
adattamento all'andamento climatico.
Verifica: registrazioni di moduli che danno evidenza oggettiva
dei monitoraggi richiesti nel criterio.
17. Gestione dei rifiuti.
L'aggiudicatario deve pianificare la gestione dei rifiuti e degli
imballaggi prodotti dal processo di manutenzione e di quelli
abbandonati nell'area verde oggetto dell'appalto (21) , prevedendo la
selezione e il conferimento differenziato degli stessi secondo quanto
previsto dal regolamento comunale e dai CAM per l'affidamento del
servizio gestione rifiuti.
Verifica: elenco dei rifiuti prodotti durante le operazioni di
manutenzione con l'indicazione dei relativi codici CER e la
procedura/istruzione operativa da somministrare al personale di
gestione degli stessi con la specifica delle relative modalita' di
raccolta, stoccaggio e smaltimento secondo la normativa vigente,
specie per i contenitori vuoti di prodotti chimici utilizzati.
18. Oli biodegradabili per la manutenzione delle macchine.
Per i veicoli e i macchinari utilizzati nel cantiere devono
essere utilizzati oli lubrificanti (oli idraulici, oli per
cinematismi e riduttori, oli per catene, oli motore a 4 tempi, oli
motore a 2 tempi e oli per trasmissioni) e grassi biodegradabili con
soglia di biodegradabilita' pari ad almeno il 60%, attestata secondo
uno dei metodi normalmente impiegati per la determinazione del
livello di biodegradabilita' ultima: OCSE 310, OCSE 306, OCSE 301 B,
OCSE 301 C, OCSE 301 D, OCSE 301 F.
Verifica: lista completa dei lubrificanti utilizzati da inserire
nel rapporto periodico, supportata dalla documentazione che attesta
la conformita' al criterio: rapporti di prova in cui sia riportato il
livello di biodegradabilita' ultima secondo la lista di metodi OCSE
riportati nel criterio. Sono presunti conformi i prodotti in possesso
del marchio Ecolabel UE o equivalenti se rispettano il requisito e in
tal caso vanno forniti i codici di registrazione del marchio
ambientale relativo al prodotto utilizzato.
d. Criteri premianti.
La stazione appaltante, laddove utilizzi il miglior rapporto
qualita' prezzo ai fini dell'aggiudicazione del contratto, deve
introdurre uno o piu' dei seguenti criteri premianti nella
documentazione di gara, assegnandovi una significativa quota del
punteggio tecnico attribuibile.
1. Educazione ambientale.
Si attribuisce un punteggio tecnico premiante nel caso in cui
l'offerente si impegni ad eseguire attivita' educative rivolte alle
scuole, di ogni ordine e grado del territorio. Tali attivita' possono
riguardare progetti da svolgere presso le sedi scolastiche,
istituzionali, associative e presso le aree verdi pubbliche oggetto
dell'appalto.
Devono essere inoltre presentate proposte di attivita'
divulgative destinate ad aumentare la consapevolezza della comunita'
che prevedano l'apposizione di etichette resistenti alle intemperie
recanti il nome botanico delle specie vegetali messe a dimora, e
l'organizzazione, almeno una volta al mese, di visite guidate presso
le aree verdi di maggior interesse/fruizione aventi lo scopo di
promuovere la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio verde
urbano, ecc.
Verifica: progetto di educazione ambientale e proposte che si
intendono implementare nelle aree oggetto dell'appalto con
l'indicazione dello sviluppo temporale per la condivisione. Il
progetto contiene la descrizione degli obiettivi educativi, delle
modalita' di svolgimento dello stesso, della fascia d'eta' a cui si
rivolge. Il programma puo' contenere proposte di progetti educativi
diversificati per argomenti (che comunque devono riguardare le aree
verdi, i giardini scolastici, la biodiversita') e per modalita'
operative. I progetti inoltre contengono un budget analitico ed una
descrizione dettagliata del richiedente e dei partner che
realizzeranno gli interventi educativi. Report annuale delle
attivita' di educazione ed informazione (da inserire nel report
periodico) svolte, completo del grado di soddisfazione del fruitore
della attivita' di formazione, quale documento strategico finalizzato
a misurare gli obiettivi raggiunti ed eventualmente proporre
integrazioni e modifiche alle proposte per l'anno successivo.
2. Criteri sociali.
Si attribuisce un punteggio tecnico premiante nel caso in cui
l'offerente si impegni ad impiegare, per almeno una percentuale
minima stabilita dalla stazione appaltante, personale dipendente
adeguatamente formato e facente parte delle categorie di lavoratori
svantaggiati (Categorie di lavoratori individuate dal decreto
ministeriale 17 ottobre 2017) che soddisfano una delle seguenti
condizioni:
non avere un impiego regolarmente retribuito da almeno sei
mesi;
avere un'eta' compresa tra i 15 e i 24 anni;
non possedere un diploma di scuola media superiore o
professionale (livello ISCED 3) o aver completato la formazione a
tempo pieno da non piu' di due anni e non avere ancora ottenuto il
primo impiego regolarmente retribuito;
aver superato i 50 anni di eta';
essere un adulto che vive solo con una o piu' persone a carico;
essere occupato in professioni o settori caratterizzati da un
tasso di disparita' uomo-donna che supera almeno del 25%;
appartenere a una minoranza etnica di uno Stato membro e avere
la necessita' di migliorare la propria formazione linguistica e
professionale o la propria esperienza lavorativa per aumentare le
prospettive di accesso ad un'occupazione stabile.
Si potrebbe inoltre valutare l'inserimento anche delle seguenti
categorie di lavoratori:
personale della popolazione carceraria seguendo quanto disposto
in tema dal decreto-legge 1° luglio 2013, n. 78 (Disposizioni urgenti
in materia di esecuzione della pena);
personale proveniente da centri di accoglienza per richiedenti
asilo (22) .
Verifica: documentazione necessaria a dimostrare la conformita'
al criterio.
3. Sistemi di gestione ambientale.
Si attribuisce un punteggio tecnico premiante X all'offerente che
abbia implementato un sistema di gestione ambientale secondo la norma
tecnica internazionale UNI EN ISO 14001 o un punteggio tecnico
premiante 2X all'offerente in possesso della registrazione EMAS in
base al regolamento comunitario n. 1221/2009.
Verifica: possesso della certificazione UNI EN ISO 14001 o della
registrazione EMAS secondo il regolamento comunitario n. 1221/2009.
4. Incidenza dei trasporti.
Si attribuisce un punteggio tecnico premiante nel caso in cui
l'offerente:
A) si impegni a ridurre l'incidenza dei trasporti e, pertanto,
i consumi e le emissioni ad essi correlati: l'organizzazione del
personale, dei trasferimenti, del trasporto di mezzi, attrezzature e
materiali avviene in modo tale da minimizzare l'impatto ambientale
degli spostamenti e trasferimenti di personali e prodotti;
B) impieghi un parco macchine caratterizzato da mezzi a basse
emissioni quali veicoli elettrici, ibridi, non alimentati (o non
alimentati esclusivamente) a benzina o a gasolio, o almeno Euro VI, o
Euro 6.
Verifica: A) piano dei trasporti e dei trasferimenti della
manodopera e dei prodotti per la cura del verde; B) indicazione di
marca, modello e versione dei veicoli che verranno utilizzati.
L'amministrazione si riserva di richiedere idonea documentazione per
verificare la veridicita' delle informazioni rese.
5. Utilizzo di macchine ed attrezzature a basso impatto ambientale.
Si attribuisce un punteggio tecnico premiante proporzionale alla
percentuale di attrezzature a batteria o ad altra tecnologia che ne
riduca le emissioni inquinanti o i consumi energetici.
Verifica: elenco delle attrezzature possedute con specifiche
tecniche che ne dimostrano il minor impatto ambientale in termini di
emissioni di inquinanti o di consumi energetici rispetto a quelle
tradizionali con l'indicazione della relativa quantita' rispetto al
totale.
6. Utilizzo di attrezzature per la distribuzione dei prodotti
fitosanitari a basso impatto ambientale.
Si attribuisce un punteggio tecnico premiante proporzionale alla
percentuale di attrezzature che presentano le seguenti
caratteristiche tecniche:
ugelli antideriva per consentire un'irrorazione di precisione
delle zone bersaglio alla piu' bassa pressione di esercizio
possibile;
appositi rubinetti di arresto atti a interrompere
immediatamente e totalmente il flusso della miscela o a limitarne
l'aspersione, a seconda delle esigenze, su una o due fasce di
intervento (laterale destra, centrale, sinistra);
sistema di rilevamento e di registrazione delle quantita' di
miscela irrorata;
schermi e altri elementi di protezione.
Verifica: schede tecniche o manuali d'istruzione delle
attrezzature che dimostrano il rispetto dei requisiti richiesti nel
criterio con l'indicazione della relativa quantita' rispetto al
totale.
7. Uso esclusivo di metodi fisico-meccanici per la cura delle piante.
Si attribuisce un punteggio tecnico premiante all'offerente che
applica metodi fisico-meccanici che evitano il ricorso a prodotti
fitosanitari.
Verifica: relazione tecnica contenente la specifica dei metodi
utilizzati alternativi ai prodotti fitosanitari o ad altri prodotti
chimici utilizzati per la manutenzione delle aree verdi.
8. Miglioramento (upgrade) del censimento.
Si attribuisce un punteggio tecnico premiante nel caso in cui
l'offerente si impegni ad avanzare il livello di censimento posseduto
dalla stazione appaltante (vedi scheda B, presente alla fine del
documento, ove sono indicati i diversi livelli di approfondimento
delle informazioni sullo stato delle aree verdi).
Verifica: dichiarazione di impegno nella quale vengono
specificate le modalita' e i tempi per l'esecuzione dell'upgrade del
censimento ad un livello superiore. Deve essere prevista da parte
dell'amministrazione una penale in caso di inadempienza o ritardo
dell'adempienza.
9. Valorizzazione e gestione del materiale residuale.
Si attribuisce un punteggio tecnico premiante nel caso in cui
l'offerente si impegni a valorizzare il materiale residuale generato
dalle attivita' di manutenzione delle aree verdi (ramaglie, erba,
potature, foglie secche) mediante sua consegna a sistemi di
compostaggio di prossimita' quale materiale strutturante.
Verifica: presentare una dichiarazione sottoscritta dal
rappresentante legale in cui sia specificato il sistema di
compostaggio di prossimita' prescelto con l'indicazione della sede
dell'area di accumulo del materiale e la dichiarazione di
disponibilita' di detto soggetto a farsi carico delle attivita' di
compostaggio del materiale. Le registrazioni di tali attivita' devono
essere riportate all'interno del rapporto periodico.
F. Criteri ambientali minimi per la fornitura di prodotti per la
gestione del verde pubblico - materiale florovivaistico (23) .
a. Specifiche tecniche.
La stazione appaltante, ai sensi dell'art. 34, commi 1 e 3 del
decreto legislativo n. 50/2016 deve introdurre, nella documentazione
progettuale e di gara, le seguenti specifiche tecniche:
1. Caratteristiche delle specie vegetali.
Le specie vegetali appartengono preferibilmente alle liste delle
specie della flora italiana riconosciute dalla comunita' scientifica
e sono coerenti con le caratteristiche ecologiche del sito
d'impianto, garantendo la loro adattabilita' alle condizioni e alle
caratteristiche pedoclimatiche del luogo, con conseguenti vantaggi
sia sul piano della riuscita dell'intervento (ecologica,
paesaggistica, funzionale) che della sua gestione nel breve, medio e
lungo periodo. Inoltre la selezione (24) delle piante avviene:
contrastando i processi di diffusione incontrollata di specie
alloctone invasive e/o allergeniche, evitando per quanto possibile la
loro introduzione al di fuori del rispettivo areale di distribuzione
originario, in quanto costituiscono attualmente una delle principali
minacce alla conservazione della biodiversita' su scala globale e
sono causa di gravi danni economici e alla salute dell'uomo,
limitandone quindi l'utilizzo ai soli casi necessari come indicato
nelle «Caratteristiche generali per la scelta delle specie vegetali»
del presente documento;
favorendo l'armonizzazione fra sistemi naturali e/o
agroecosistemi periferici e sistemi urbani, permettendo una migliore
«ricucitura» dello strappo della copertura vegetale causato dalla
dispersione urbana (sprawl) delle nostre citta' sempre piu' mutevoli
e disordinate (25) .
Le forniture di materiale florovivaistico rispettano la normativa
vigente in materia e in particolare per le specie forestali il
decreto legislativo 10 novembre 2003, n. 386 «Attuazione della
direttiva 1999/105/CE relativa alla commercializzazione dei materiali
forestali di moltiplicazione» e il pertinente art. 13 del decreto
legislativo 3 aprile 2018, n. 34 «Testo unico in materia di foreste e
filiere forestali».
Le specie sono coltivate con tecniche di lotta integrata e
utilizzando preferibilmente substrati contenenti sostanze come il
compost di corteccia, fibre di cocco, fibre di legno, truciolato di
legno, ecc.
Ogni pianta presenta caratteristiche qualitative tali da
garantirne l'attecchimento (dimensioni e caratteristiche della zolla
e dell'apparato epigeo, resistenza allo stress da trapianto,
stabilita', ecc.) come:
apici vegetativi ben conformati;
apparato radicale ben formato e con capillizio ampio e integro;
adeguato rapporto statura/diametro;
essere sane ed esenti da fitofagi o patogeni che potrebbero
inficiarne la sopravvivenza o renderne piu' difficoltosa la gestione
post-trapianto.
Inoltre e' fornita precisa indicazione sull'origine delle piante
e regolare documentazione fitosanitaria.
Le piante in zolla non presentano rotture e subiscono l'opportuna
preparazione al trapianto. Le piante devono essere posizionate nei
contenitori da almeno una stagione vegetativa e da non piu' di due
anni. Infine devono essere singolarmente etichettate o etichettate
per gruppi omogenei, ossia possedere cartellini di materiale
resistente alle intemperie sui quali sia stata riportata, in modo
leggibile e indelebile, la denominazione botanica (genere, specie,
varieta', cultivar).
Verifica: relazione tecnica contenente i metodi di coltivazione e
i materiali rinnovabili e sostenibili utilizzati. Per garantire il
controllo sul materiale florovivaistico al momento della consegna
delle merce, breve relazione supportata dalla scheda tecnica dei
prodotti ove sia registrata la rispondenza delle forniture al
principio di autoctonia e agli standard di qualita' previsti dai
riferimenti tecnici contenuti in studi, database o guide tecniche
riconosciuti a livello nazionale come il rapporto «Norme di qualita'
delle produzioni florovivaistiche», elaborato da ISMEA per conto del
Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali o come le
schede varietali che definiscono le caratteristiche delle specie
realizzate nell'ambito del progetto Qualiviva
(http://www.vivaistiitaliani.it/qualiviva/consultazione-shede-tecnich
e). Nel caso siano offerte specie alloctone, queste ultime sono
esclusivamente non invasive e, nel documento suddetto, e' riportata
la motivazione di tale scelta basata su principi di riduzione degli
impatti ambientali e di efficacia della piantumazione. Infine,
laddove previsto, in base alla tipologia di pianta, il passaporto
delle piante che attesta l'assenza di organismi nocivi indicati negli
allegati al decreto legislativo n. 214/2005.
2. Contenitori ed imballaggi.
I contenitori e gli imballaggi se in plastica devono avere un
contenuto minimo di riciclato del 30%, devono essere riutilizzati,
ovvero restituiti al fornitore a fine uso, e devono essere
riciclabili.
Se realizzati in altri materiali, devono essere biodegradabili
qualora destinati a permanere con la pianta nel terreno oppure
compostabili ed avviati a processo di compostaggio a fine vita.
Verifica: dichiarazione di impegno da parte del rappresentante
legale a riutilizzare i contenitori e gli imballaggi in plastica e
schede tecniche degli stessi in cui sono specificate le
caratteristiche riportate nel criterio.
3. Efficienza dei sistemi di irrigazione.
L'irrigazione del terreno su cui sono coltivate le piante e'
svolta utilizzando impianti dotati di adeguati sistemi di misurazione
del fabbisogno idrico del terreno, di controllo dell'acqua erogata e
di allarmi in caso di guasto.
Verifica: relazione tecnica accompagnata dalla scheda tecnica
dell'impianto in cui sono presenti i sistemi di misurazione,
controllo e allarme richiesti nel criterio.
b. Clausole contrattuali.
La stazione appaltante, ai sensi dell'art. 34, commi 1 e 3 del
decreto legislativo n. 50/2016 deve introdurre, nella documentazione
progettuale e di gara, le seguenti clausole contrattuali:
1. Qualita' delle piante.
L'aggiudicatario al momento della consegna della merce deve
effettuare dei controlli alla presenza della stazione appaltante
sullo stato di salute delle piante (ad esempio piante sane esenti da
attacchi d'insetti, malattie crittogamiche, virus, altri patogeni,
deformazioni, ferite e alterazioni di qualsiasi natura che possano
compromettere il regolare sviluppo vegetativo e il portamento tipico
della specie) e sulla rispondenza delle principali caratteristiche
fisiche delle specie come la forma, il portamento e le dimensioni
tipici della specie agli standard di qualita' previsti dai
riferimenti tecnici contenuti in studi database o guide tecniche
riconosciuti a livello nazionale.
In particolare per le specie arboree da utilizzare come alberate
stradali sono indicate le caratteristiche delle specie prescelte a
maturita' (classi di circonferenza o diametro del fusto,
caratteristiche apparato radicale, altezza di impalcatura della
chioma e altezza potenziale a maturita' nella stazione di
riferimento).
Le sementi impiegate nella esecuzione di manti erbosi presentano,
qualora disponibili, i requisiti di legge richiesti in purezza e
germinabilita' e sono fornite in contenitori sigillati accompagnati
dalle certificazioni CRA-SCS.
Verifica: le diverse specie, singolarmente o per gruppi omogenei,
posseggono l'etichettatura per mezzo di cartellini di materiale
resistente alle intemperie sui quali sia stata riportata, in modo
leggibile e indelebile, la denominazione botanica (genere, specie,
varieta', cultivar) e le indicazioni della provenienza che avviene da
ditte appositamente autorizzate ai sensi delle leggi 18 giugno 1931,
n. 987. E' fornito al momento della consegna della merce, per
garantirne il controllo sulla qualita', un documento in cui sia
registrata la rispondenza delle forniture agli standard di qualita'
previsti dai riferimenti tecnici contenuti in studi, database o guide
tecniche riconosciuti a livello nazionale come il rapporto «Norme di
qualita' delle produzioni florovivaistiche», elaborato da ISMEA per
conto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali o
come le schede varietali che definiscono le caratteristiche delle
specie realizzate nell'ambito del progetto Qualiviva
(http://www.vivaistiitaliani.it/qualiviva/consultazione-shede-tecnich
e).
2. Garanzie sull'attecchimento dell'impianto del materiale.
L'aggiudicatario deve dare garanzia all'amministrazione sul 100%
di piante sane e ben sviluppate fino alla data in cui il collaudo
delle opere assume carattere definitivo cioe' fino a circa X (26)
anni dalla loro messa a dimora.
Verifica: certificato di garanzia sottoscritto dal legale
rappresentante sul 100% della fornitura di piante sane e ben
sviluppate fino a collaudo definitivo (a X anni dalla messa a dimora
delle piante). Nei documenti di fornitura puo' essere esplicitato un
costo per tale servizio di garanzia che prevede la pronta
sostituzione delle piante morte o morenti in base al verbale di
attecchimento redatto dalla direzione lavori ad ogni inizio stagione
vegetativa.
c. Criteri premianti.
La stazione appaltante, laddove utilizzi il miglior rapporto
qualita' prezzo ai fini dell'aggiudicazione del contratto, deve
introdurre uno o piu' dei seguenti criteri premianti nella
documentazione di gara, assegnandovi una significativa quota del
punteggio tecnico attribuibile.
1. Sistemi di gestione ambientale.
Si attribuisce un punteggio tecnico premiante X all'offerente che
abbia implementato un sistema di gestione ambientale secondo la norma
tecnica internazionale UNI EN ISO 14001 o un punteggio tecnico
premiante 2X all'offerente in possesso della registrazione EMAS in
base al regolamento comunitario n. 1221/2009.
Verifica: possesso della certificazione UNI EN ISO 14001 o della
registrazione EMAS secondo il regolamento comunitario n. 1221/2009.
2. Risparmio idrico.
Si attribuisce un punteggio tecnico premiante all'offerente che
impiega tecniche e tecnologie di risparmio idrico e di
razionalizzazione della risorsa idrica come l'implementazione di un
sistema idoneo per la raccolta, il recupero e la ridistribuzione
delle acque piovane adeguatamente dimensionato e impianti di
irrigazione ad elevata efficienza di distribuzione (impianti a
goccia).
Verifica: relazione tecnica contenente le specifiche sul sistema
di raccolta delle acque piovane e l'impianto di irrigazione presenti
nella sede produttiva.
3. Substrati a ridotto contenuto di torba.
Si attribuisce un punteggio tecnico premiante proporzionale al
minore impiego di torba rispetto ad altre tipologie di substrato
utilizzato per la coltivazione delle specie offerte.
Verifica: relazione tecnica contenente le specifiche sul
substrato utilizzato per la coltivazione delle specie offerte che
indichi i quantitativi e le percentuali di torba utilizzata rispetto
agli altri substrati impiegati supportata dalle fatture di acquisto
(o altri metodi equivalenti) che attestano l'approvvigionamento di
materiali rinnovabili e sostenibili.
4. Produzione biologica.
Si attribuisce un punteggio tecnico premiante proporzionale al
numero di piante e/o alberi prodotti in conformita' al regolamento
(CE) n. 834/2007 (27) relativo alla produzione biologica e
all'etichettatura dei prodotti biologici e venduti
all'amministrazione.
Verifica: numero di piante provenienti da produzione biologica
per ogni specie fornita con relativa certificazione valida. La
stazione appaltante si riserva di richiedere la documentazione
attestante l'origine da coltivazione biologica (copia del certificato
di conformita' al regolamento n. 834/2007 del fornitore di piante).
5. Fonti di energia rinnovabile.
Si attribuisce un punteggio tecnico premiante proporzionale alla
percentuale di energia proveniente da fonti rinnovabili impiegata per
il riscaldamento delle serre.
Verifica: relazione tecnica in cui sono descritte le fonti di
energia utilizzate e la percentuale di energia proveniente da fonte
rinnovabili utilizzata per il riscaldamento delle serre corredata da
evidenze oggettive documentali che attestano la conformita' al
criterio.
6. Piano di gestione fitosanitari.
Si attribuisce un punteggio tecnico premiante all'offerente in
possesso di un piano di gestione fitosanitari (28) relativo alle
produzioni florovivaistiche oggetto dell'appalto.
Verifica: piano di gestione fitosanitari elaborato dall'impresa
per le coltivazioni oggetto dell'appalto.
7. Certificazioni di prodotto di settore.
Si attribuisce un punteggio tecnico premiante nel caso in cui la
produzione florovivaistica abbia ottenuto certificazioni di prodotto
accreditate e rilasciate da organismi di valutazione della
conformita' riconosciuti ai sensi del regolamento n. 765/2008.
Verifica: l'offerente dimostra di essere in possesso di
certificazioni di prodotto relative alle produzioni florovivaistiche
offerte, rilasciate da organismi di valutazione della conformita'
accreditati ai sensi del regolamento (CE) 765/2008.
G. Criteri ambientali minimi per la fornitura di prodotti per la
gestione del verde pubblico - prodotti fertilizzanti (29) .
a. Specifiche tecniche.
La stazione appaltante, ai sensi dell'art. 34, commi 1 e 3 del
decreto legislativo n. 50/2016 deve introdurre, nella documentazione
progettuale e di gara, le seguenti specifiche tecniche:
1. Prodotti fertilizzanti (30) .
I prodotti utilizzati contengono sostanze naturali (letami,
residui cornei, e/o materiali minerali come sabbia silicea, materiali
vulcanici, cabasite, ecc.) e materiali vegetali di recupero che non
causano accertati rischi per animali domestici e potenziali rischi
per la salute (31) .
Gli ammendanti sono ammendanti compostati misti o verdi e
rispondono alle caratteristiche previste dal decreto legislativo 29
aprile 2010, n. 75 «Riordino e revisione della disciplina in materia
di fertilizzanti» e successive modificazioni ed integrazioni.
E' proibito l'utilizzo di ammendanti non rinnovabili (torbe).
Per il controllo delle piante infestanti e della perdita di acqua
l'aggiudicatario esegue la pacciamatura con sostanze naturali delle
superfici che ospitano nuove piantagioni di erbacee, arbusti e
giovani alberi.
Verifica: l'offerente presenta l'elenco degli ingredienti
naturali contenuti nel prodotto fertilizzante e la documentazione che
attesti l'assenza di ricina attiva.
Sono presunti conformi gli ammendanti muniti del marchio in corso
di validita' rilasciato dal Consorzio italiano compostatori CIC o di
altri marchi equivalenti rispetto al criterio. In caso di offerte di
prodotti non muniti di tali marchi l'amministrazione, nel corso della
somministrazione dei prodotti, si riserva di richiedere verifiche di
parte terza, condotte da laboratori in possesso degli idonei
accreditamenti, sulla base di quanto indicato nel regolamento (CE) n.
2003/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai concimi
e successive modificazioni ed integrazioni (quale il regolamento n.
1020/2009).
H. Criteri ambientali minimi per la fornitura di prodotti per la
gestione del verde pubblico - impianti di irrigazione (32) .
a. Specifiche tecniche.
La stazione appaltante, ai sensi dell'art. 34, commi 1 e 3 del
decreto legislativo n. 50/2016 deve introdurre, nella documentazione
progettuale e di gara, le seguenti specifiche tecniche:
1. Caratteristiche degli impianti di irrigazione.
L'impianto di irrigazione:
consente di regolare il volume dell'acqua erogata nelle varie
zone;
e' dotato di temporizzatori regolabili, per programmare il
periodo di irrigazione;
e' dotato di igrometri per misurare l'umidita' del terreno o di
pluviometri per misurare il livello di pioggia e bloccare
automaticamente l'irrigazione quando l'umidita' del terreno e'
sufficientemente elevata (ad esempio, dopo che e' piovuto) (33) .
Verifica: documento tecnico contenente il tipo e la marca degli
impianti accompagnato dalle schede tecniche che dimostrino il
soddisfacimento del criterio.
2. Riuso delle acque (34) .
L'impianto e' integrato con un sistema di raccolta delle acque
meteoriche e, ove possibile, di trattamento delle acque grigie per
consentirne l'utilizzo.
Verifica: relazione tecnica sul sistema di raccolta e di utilizzo
delle acque elaborata sulla base delle risorse idriche disponibili in
relazione al clima locale, alle caratteristiche del territorio in cui
e' ubicato l'impianto di irrigazione e alle informazioni fornite
dalla stazione appaltante accompagnata dalle schede tecniche del
sistema di raccolta e utilizzo delle acque meteoriche e/o, ove
possibile, grigie filtrate.
Scheda A) - Contenuti per la progettazione di nuove aree verdi e di
riqualificazione e gestione di aree esistenti.
Elementi conoscitivi di base.
E' necessario disporre di analisi del terreno, possibilmente
eseguite secondo i metodi e i parametri normalizzati di prelievo e di
analisi pubblicati dalla Societa' italiana della scienza del suolo
S.I.S.S. che stabiliscono le caratteristiche fisiche e chimiche e la
qualita' della sostanza organica presente nel suolo oggetto di
progettazione.
E' necessario disporre di un censimento almeno di livello 1 (vedi
scheda B relativa al censimento).
Caratteristiche generali per scelta delle specie vegetali.
Ogni opera di verde urbano rappresenta un frammento della
complessa rete dell'«Infrastruttura verde della citta'». Affinche'
tale struttura sia efficace sul piano della fornitura di servizi
ecosistemici, e' necessario che risponda ad un approccio «che copia»
criteri e regole di natura (Nature-Based Solution). In tale contesto
la scelta delle specie impone che:
conformemente agli obiettivi ambientali, paesaggistici,
culturali, sociali, e naturalistici previsti dal progetto il pool di
specie introdotte sia coerente con il sito sia sotto il profilo
floristico che vegetazionale;
le specie selezionate siano autoctone, al fine di favorire la
conservazione della natura e dei suoi equilibri. Laddove si ravveda
che tale caratteristica non sia adeguata all'area specifica, deve
esserne data valida motivazione scientifica inserita nel progetto,
basata su principi di riduzione degli impatti ambientali e di
efficacia dell'operazione di piantagione, considerando i vincoli
paesaggistici eventualmente esistenti, i limiti stazionali di spazio
per la chioma e per le radici della futura pianta, i sostanziali
vantaggi attesi dall'utilizzo della eventuale specie alloctona
selezionata;
sia verificata, con idonea documentazione scientifica, la
inesistenza di problematiche fitopatologiche e per la salute
dell'uomo collegabili all'utilizzo della specie selezionata
considerando esperienze in analoghe situazioni ambientali-stazionali,
nonche' la inesistenza di problematiche di diffusione incontrollata
di tale specie, considerando le diverse tipologie di propagazione
tipiche della specie e il contesto ambientale di destinazione;
siano tenuti in debito conto i cambiamenti climatici in corso
nell'area geografica interessata dalla piantagione, e dei principali
fattori di inquinamento presenti, partendo dalle principali forme di
stress rilevabili su piante gia' esistenti nell'area interessata;
le nuove realizzazioni, evitando, ove possibile e opportuno,
ogni motivo di monospecificita', comprendano pool di specie afferenti
ad associazioni vegetali coerenti con la serie della vegetazione
potenziale del luogo e con le condizioni ecologiche specifiche;
le specie selezionate, a basso consumo idrico, ad elevata
resistenza agli stress ambientali e alle fitopatologie, presentino la
migliore potenzialita' per attivare capacita' autonome di
organizzazione verso forme piu' evolute di comunita' vegetali;
le specie arboree devono essere specificatamente selezionate
per il tipo di impiego previsto (esempio alberate stradali con
definita altezza di impalcatura, apparato radicale contenuto
preferibilmente con sviluppo in profondita', filari con una specifica
morfologia della chioma omogeneita' della chioma).
I principali elementi di cui tenere conto nella scelta delle
specie (35) per la realizzazione di nuovi impianti sono:
l'adattabilita' alle condizioni e alle caratteristiche
pedoclimatiche;
l'efficace resistenza a fitopatologie di qualsiasi genere;
la resistenza alle condizioni di stress urbano e all'isola di
calore;
l'assenza di caratteri specifici indesiderati per una specifica
realizzazione, come essenze e frutti velenosi, frutti pesanti,
maleodoranti e fortemente imbrattanti, spine, elevata capacita'
pollinifera, radici pollonifere o forte tendenza a sviluppare radici
superficiali;
la presenza di limitazioni per il futuro sviluppo della pianta,
a livello delle radici e delle dimensioni della chioma a maturita',
quali ad esempio la presenza di linee aeree o d'impianti sotterranei,
la vicinanza di edifici, etc.;
la presenza di specie vegetazionali autoctone o storicizzate
riconosciute come valore identitario di un territorio (36) .
Criteri per la selezione delle specie.
Specie arboree.
La selezione delle specie arboree da collocare a dimora e'
eseguita in funzione delle caratteristiche della specie con
particolare riferimento allo sviluppo in altezza e alle dimensioni
della chioma e della parte ipogea dell'apparato radicale, a
maturita'.
Per tale motivo il progetto descrive lo sviluppo della pianta per
le parti aeree e le porzioni ipogee in relazione a:
strutture prossime al punto d'impianto (edifici, lampioni,
opere d'arte, linee alimentazione elettrica, ecc.);
sottoservizi, superfici carrabili e pedonali, ricadenti nella
ZRA (Zona di rispetto alberatura), corrispondente alla proiezione a
terra della chioma dell'albero maturo.
Le caratteristiche delle alberature, elencate di seguito, sono
valutate nella scelta delle specie arboree destinate a nuovi impianti
e alla sostituzione graduale degli alberi ormai vetusti:
grande stabilita' strutturale;
bassi costi di gestione;
ridotti conflitti con le infrastrutture aeree e sotterranee e
con le pavimentazioni;
rusticita' e resistenza ai fattori di stress biotico e
abiotico;
adattabilita' al mutamento climatico.
Specie arbustive ed erbacee perenni.
La scelta delle specie arbustive ed erbacee perenni considera i
potenziali limiti alla visibilita' e i rischi di favorire
l'occultamento di cose e persone dovuto alle caratteristiche
morfologiche di tali specie; inoltre la selezione e' eseguita
considerando i potenziali pericoli dovuti alle proprieta'
allergeniche specie-specifiche e alla presenza di spine o di parti
tossiche.
Per i costi onerosi di manutenzione, sono selezionate
preferibilmente bordure arbustive in forma libera anziche' siepi
formali, ad eccezione di luoghi ove ci siano vincoli paesaggistici,
storici.
Tappeti erbosi.
I tappeti erbosi sono realizzati con specie erbacee adeguate alle
condizioni pedoclimatiche e all'articolazione spaziale (aree in
scarpata, aree in ombra, aree ornamentali ad alta manutenzione, aree
arbustive, aiuole fiorite, alberi, ecc.) del sito d'impianto.
La scelta delle specie erbacee poliennali e' effettuata tenendo
conto della capacita' di consociazione.
Messa a dimora delle piante.
Sono applicate le modalita' di esecuzione delle attivita'
contemplate per la messa a dimora delle piante, indicate di seguito:
scelta del posizionamento della pianta tenendo conto della
necessaria zona di rispetto, dotata di copertura permeabile che
permetta il corretto sviluppo della pianta, della distanza minima fra
pianta e sede stradale, delle distanze adeguate fra le piante e le
reti d'utenza sotterranee;
preparazione allo scasso e alla fertilizzazione del terreno;
dimensionamento della buca che deve essere adeguata alle
dimensioni della zolla e della piante da mettere a dimora, evitando
la formazione della «suola di lavorazione»;
predisposizione dei sistemi di tutoraggio/ancoraggio adeguati
alla pianta e al sito;
posizionamento della pianta all'interno della buca;
posizionamento del colletto della pianta a livello del piano
campagna tenendo conto del futuro possibile assestamento del terreno
ed evitando di riportare sulla zolla strati aggiuntivi come «top
soil» per il tappeto erboso (37) ;
riempimento della buca di impianto per strati e leggera
costipazione del terreno privilegiando miscele di substrato specifico
con curva granulometrica adatta a ridurre il rischio di compattamento
mantenendo idonee caratteristiche di aerazione, drenaggio e riserva
idrica;
tutoraggio della pianta eseguito con castello a tre o quattro
pali evitando assolutamente il doppio o singolo tutore, protezione
del colletto/fusto con collari o shelter;
eventuale connessione all'impianto irrigazione automatico;
prima irrigazione;
distribuzione pacciamatura con materiale organico e minerale.
Conservazione e tutela della fauna selvatica.
E' garantita la conservazione e la tutela della fauna selvatica
attraverso il rispetto dei seguenti requisiti:
realizzazione di punti in cui e' disponibile acqua;
promozione della connessione del territorio al sistema dei
giardini e delle aree verdi della citta' attraverso la realizzazione
di corridoi ecologici laddove l'area verde sia interrotta da
infrastrutture viarie;
inserimento di zone con vegetazione permanente spontanea con
assenza di interventi, qualora le caratteristiche del progetto e
dell'area lo consentano;
inserimento di strutture per favorire la
nidificazione/riproduzione (esempio nidi artificiali);
scelta delle specie vegetali in funzione della creazione di
zone per alimentazione, accoppiamento e rifugio per la fauna;
utilizzo di specie arboree e arbustive caratteristiche della
zona;
utilizzo di specie nettarifere ecc.;
incentivazione della stratificazione della vegetazione
(cespugli bassi, cespugli medi, cespugli grandi e alberi) al fine di
favorire habitat differenziati;
utilizzo in modo equilibrato di specie decidue e specie
sempreverdi con lo scopo di creare rifugi e zone di occultamento;
inserimento nell'area, qualora sia possibile, di componenti
arbustive per creare macchie e zone di difficile accesso alle
persone.
Gestione delle acque.
Considerate la morfologia dell'area, la tipologia e
concentrazione degli inquinanti, la caratteristica dei suoli, la
fragilita' delle falde, e' prevista la corretta gestione delle acque
meteoriche attraverso:
la conservazione e il ripristino delle superfici permeabili;
il contenimento del deflusso superficiale;
il ricarico delle falde;
l'utilizzo della capacita' filtrante dei suoli.
Laddove la modellazione del terreno e l'oculata selezione del
materiale vegetale non siano sufficienti a garantire risultati
ottimali, sono individuate soluzioni tecniche atte a rallentare lo
scorrimento dell'acqua e stoccarla temporaneamente per poi
restituirla in maniera controllata (piccoli bacini di
ritenzione/infiltrazione, esempio rain garden, fossati inondabili,
bacini interrati a cielo aperto inondati permanentemente o
parzialmente in funzione della pioggia).
Nella realizzazione dell'impianto di irrigazione, si tiene conto
delle condizioni del sito (clima, suolo, sistema di raccolta delle
acque pluviali, articolazione spaziale, morfologia del terreno,
orografia, utilizzo, ecc.), della tipologia di formazioni arbustive
ed erbacee da irrigare e di tutti gli elementi che costituiscono
l'impianto eventualmente esistente (tubazioni, valvole, irrigatori,
pozzetti, centralina, sensori, pozzo, settori, ecc.).
Nello stabilire il posizionamento delle specie, si prevedono
delle idrozone in cui sono posizionate le essenze con stesse esigenze
idriche ed e' indicato il preciso consumo di acqua presunto, che deve
preferibilmente provenire dai sistemi di raccolta acqua pluviale o
altro sistema di acqua riciclata e da pozzi (38) .
In aree di piccole dimensioni, di forma articolata, fortemente
esposte al vento, oppure in superfici inclinate, e' previsto
l'utilizzo di sistemi di subirrigazione.
Inoltre sono indicate tecnologie e tecniche di controllo e di
prevenzione di eventuali perdite accidentali dovute a
malfunzionamenti e rotture degli impianti tramite l'utilizzo dei
seguenti apparati:
programmatori modulari e completi collegati ai sensori che
regolano automaticamente le partenze in base ai cambiamenti
meteorologici;
irrigatori a basso grado di nebulizzazione;
sistemi di regolazione della pressione;
valvole per monitoraggio del flusso;
valvole di flusso a interruzione di portata in caso di guasto;
sensori di umidita' del suolo;
stazioni climatiche con sensori pioggia e vento.
Ingegneria naturalistica.
In tutti gli interventi pertinenti, come la sistemazione
idrogeologica di scarpate o la riqualificazione dei versanti o corsi
d'acqua, si prevedono tecniche di ingegneria naturalistica.
Impianti di illuminazione pubblica.
Gli impianti di illuminazione sono conformi al criterio 4.2.3.5
Apparecchi per illuminazione delle aree verdi contenuto nel documento
dei CAM «Acquisizione di sorgenti luminose per illuminazione
pubblica, l'acquisizione di apparecchi per illuminazione pubblica,
l'affidamento del servizio di progettazione di impianti per
illuminazione pubblica» emanato con decreto ministeriale 27 settembre
2017, in Gazzetta Ufficiale n. 244 del 18 ottobre 2017 e successive
modificazioni ed integrazioni.
Opere di arredo urbano.
Gli elementi di arredo urbano rispondono ai requisiti contenuti
nel documento di CAM «criteri ambientali minimi per l'acquisto di
articoli per l'arredo urbano», emanato con decreto ministeriale 5
febbraio 2015, in Gazzetta Ufficiale n. 50 del 2 marzo 2015 e
successive modificazioni ed integrazioni.
Fase di cantiere.
Sono realizzati gli interventi di seguito indicati con la
finalita' di preservare la salute e lo sviluppo delle piante e la
fertilita' del suolo nella fase di cantiere:
sistemi di protezione delle aree e degli alberi e delle altre
formazioni vegetali non interessate direttamente dall'intervento
(come ad esempio il divieto di deposito materiali sotto la chioma
delle alberature, nell'area dell'apparato radicale);
sistemi di protezione da fonti di calore artificiali;
sistemi di protezione del suolo dalla compattazione nelle aree
interessate dalle lavorazioni e dal passaggio dei mezzi d'opera;
perimetrazione e protezione del suolo (da compattazione e
contaminazione) delle aree destinate alla sosta dei mezzi d'opera;
utilizzo di oli lubrificanti biodegradabili (con valori di
soglia di biodegradabilita' di almeno il 60%) per la manutenzione dei
macchinari di cantiere e dei veicoli;
allestimento delle aree di stoccaggio e lavorazione.
Inoltre, si richiede di inserire nel progetto gli ulteriori
accorgimenti indicati di seguito necessari a evitare qualsiasi
danneggiamento ovvero qualsiasi attivita' che possa compromettere in
modo diretto o indiretto la salute, lo sviluppo e la stabilita' delle
piante:
le procedure di ripristino del suolo nelle aree alterate dal
cantiere (come criteri per la movimentazione del terreno);
l'indicazione della tipologia e della dimensione delle
attrezzature che dovranno essere utilizzate nei lavori previsti per
la realizzazione delle opere, i mezzi e attrezzature in fase di
esecuzione delle opere;
l'indicazione di idonei accessi e strutture che agevolino il
passaggio dei mezzi destinati alla manutenzione (esempio smussi
carrabili, accessi carrabili di adeguata dimensione in funzione delle
necessita' manutentive);
un apposito elaborato in cui sia stimata la quantita' e la
tipologia dei rifiuti che verranno prodotti durante le lavorazioni,
la possibilita' di riutilizzo e/o riciclo degli stessi e le modalita'
di smaltimento previsti dalla normativa vigente. Ove tecnicamente
possibile, dovra' essere previsto il riutilizzo delle terre e rocce
nello stesso sito, verificata la non contaminazione delle stesse ai
sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 120/2017.
Piano di gestione e manutenzione delle aree verdi.
Per la programmazione e la pianificazione delle operazioni di
manutenzione si devono utilizzare schemi che riportano le singole
operazioni/processi con i periodi ottimali in cui eseguire gli
interventi.
Tale attivita' di organizzazione del servizio ordinario e'
rappresentata da un piano di manutenzione costituito principalmente
dai seguenti elementi: cronoprogramma dei lavori, modalita'
esecutive, planimetria area, schemi tecnici degli impianti, stima dei
costi, impiego orario di manodopera e mezzi, etc.
Il piano di manutenzione e' redatto sulla base del censimento,
ovvero della realta' territoriale oggetto di intervento e secondo il
principio della «gestione differenziata» per cui si definiscono
livelli di manutenzione diversi - piu' o meno intensivi, ovvero
maggiori o minori numero di interventi all'anno - in funzione della
tipologia di area, delle sue dimensioni, destinazioni d'uso e
modalita' di fruizione, ai sensi di quanto specificato nelle linee
guida elaborate dal Comitato per lo sviluppo del verde (39) .
Inoltre, nella pianificazione del servizio ordinario oltre alle
principali attivita' quali la conservazione dei tappeti erbosi, la
manutenzione di siepi e arbusti, la manutenzione del patrimonio
arboreo, lo sfalcio dei cigli stradali e gli interventi di diserbo,
sono contemplati:
il monitoraggio periodico della comunita' vegetale
(comprendente le specie inserite da progetto e quelle che
spontaneamente si sono inserite nell'opera);
il monitoraggio periodico della comunita' animale (vertebrata);
il monitoraggio periodico della qualita' chimico-fisica dei
terreni;
il monitoraggio periodico della qualita' delle acque e il
controllo del funzionamento e delle chiusure degli impianti di
irrigazione;
il controllo del funzionamento e manutenzione degli impianti di
illuminazione;
la manutenzione delle eventuali opere di ingegneria
naturalistica, se presenti;
il controllo dello stato e manutenzione degli arredi urbani;
la pulizia dei principali elementi di arredo urbano come le
fontane;
l'applicazione di strategie fitosanitarie mirate alla
somministrazione di prodotti diserbanti solo laddove necessari con la
definizione di livelli di distribuzione differenziati in base alla
tipologia e la destinazione d'uso dell'area verde oggetto del
trattamento e l'implementazione di programmi di monitoraggio sul
terreno e sulle piante e di diagnostica per prevenire e controllare
la diffusione di eventuali patogeni;
l'attivazione e avvio di processi di gestione del rischio per
la valutazione dello stesso e lo sviluppo di strategie per governarlo
mediante la definizione del contesto, l'identificazione del rischio,
la valutazione del rischio, la scelta degli interventi di mitigazione
e la comunicazione delle decisioni alla comunita'; (40)
l'aggiornamento del Censimento delle aree verdi (vedi scheda
B).
Nella pianificazione temporale delle attivita' infine si tiene
conto del rispetto della fauna eseguendo le operazioni in modo da
arrecare un disturbo contenuto alle specie presenti nell'area oggetto
dell'appalto.
Predisposizione di un'area di compostaggio.
Ove la dimensione dell'area verde da progettare lo consenta, e'
prevista la predisposizione di un'area di compostaggio delimitata da
un'adeguata recinzione che vieti l'accesso ai non addetti ai lavori.
Tale area e' realizzata favorendo le migliori condizioni climatiche
che con gli opportuni accorgimenti e pratiche consentano un processo
naturale di decomposizione ottimale per l'ottenimento di un terriccio
ricco di humus da impiegare come fertilizzante all'interno del sito
stesso.
Scheda B) - Censimento del verde.
Il censimento e' uno strumento fondamentale per la corretta
pianificazione di nuove aree verdi, per la programmazione del
servizio di manutenzione del verde, per la progettazione degli
interventi di riqualificazione del patrimonio esistente, nonche' per
la stima degli investimenti economici necessari al mantenimento e
potenziamento della funzionalita' del patrimonio verde. Tale
strumento deve essere supportato dalla costituzione di una banca dati
di conoscenze e informazioni senza la quale risulta difficile
predisporre interventi efficaci di pianificazione e gestione del
verde urbano e deve tener conto di alcuni aspetti normativi ed
organizzativi che riguardano i dati geografici delle pubbliche
amministrazioni, la gestione del verde e delle aree ricreative e gli
aspetti informativi ai quali devono dare risposta. In particolare
dovra' essere implementato secondo i seguenti riferimenti:
decreto ministeriale 10 novembre 2011 «Regole tecniche per la
definizione delle specifiche di contenuto dei database
geotopografici» contenenti le specifiche di contenuto per i DB
geotopografici del Catalogo dei dati territoriali, a livello
nazionale. La strutturazione delle specifiche tecniche a supporto del
database topografico del patrimonio verde non puo' prescindere dal
confronto e dall'omologazione con tali specifiche;
la direttiva europea INSPIRE (acronimo di INfrastructure for
SPatial InfoRmation in Europe - Infrastruttura per l'informazione
territoriale nella Comunita' europea, istituita dalla direttiva
comunitaria 2007/2/CE approvata dal Consiglio dei ministri nel
gennaio 2010) che definisce le regole per la gestione dei dati
geografici e la condivisione dell'informazione territoriale raccolta
e gestita a differenti livelli. Tali principi prevedono che:
il «dato deve essere gestito dove nasce» perche' solo in
questo modo si garantisce la sua qualita';
deve essere possibile combinare i dati provenienti da diverse
fonti e condividerli tra piu' utenti ed applicazioni;
i dati geografici devono essere accessibili, facili da
comprendere ed interpretare, utilizzando strumenti di visualizzazione
semplici ed intuitivi;
la legge n. 10/2013: «Norme per lo sviluppo degli spazi verdi
urbani» in particolare per quanto riguarda l'obbligo per i comuni
superiori ai 15.000 abitanti di dotarsi di un catasto alberi e per
l'obbligo delle amministrazioni a fine mandato di produrre un
bilancio del verde che dimostri l'impatto dell'amministrazione sul
verde pubblico (numero di alberi piantumati ed abbattuti, consistenza
e stato delle aree verdi, ecc.);
rilevazione annuale dell'ISTAT per tutti i capoluoghi di
provincia «Dati ambientali nelle citta'», che richiede una statistica
delle aree a verde classificate in base a tipologie definite;
norma UNI EN 1176-1:2018, attrezzature e superfici per aree da
gioco - la norma specifica requisiti generali di sicurezza per
attrezzature e superfici per aree da gioco pubbliche installate in
modo permanente;
linee guida per la gestione dei patrimoni arborei pubblici
(2015) - Associazione direttori e tecnici pubblici giardini.
Il censimento da realizzare dovra' avere diversi livelli di
approfondimento, a seconda delle funzionalita' che sono richieste e
del tipo di appalto. La classificazione ha lo scopo uniformare i
livelli di conoscenza delle diverse stazioni appaltanti presenti sul
territorio nazionale e permetterne il loro approfondimento, mirato al
miglioramento della gestione del territorio e della qualita' del
verde.
Come previsto dalle specifiche tecniche presenti nella scheda
relativa all'affidamento del servizio di gestione e manutenzione del
verde, l'amministrazione qualora non ne sia ancora dotata, deve
prevedere la realizzazione di un censimento minimo (di livello 1,
piu' avanti saranno descritti nel dettaglio i 3 livelli previsti)
prima di procedere all'affidamento del servizio di gestione e
manutenzione.
Il primo livello comprende un'anagrafica delle aree verdi, dalla
quale sia chiaro quali sono le aree gestite ed oggetto dell'appalto,
sia in termini di descrizione e classificazione, che in termini
geografici (confine tra area pubblica gestita ed aree private).
Il secondo livello prevede invece l'individuazione all'interno
delle aree verdi della posizione e delle caratteristiche delle
alberature, in modo da permetterne un monitoraggio efficace ed
attento. Allo stesso modo e' opportuno in questo secondo livello
rilevare gli attrezzi ludici e quelli sportivi all'interno delle aree
gestite, anch'essi oggetto di ispezioni periodiche per garantire la
sicurezza per i fruitori.
Infine un terzo livello prevede un censimento completo di tutti
gli elementi del verde, per gestire tutti i tipi di lavorazioni e
segnalazioni riguardanti le aree verdi e quindi permettere il
monitoraggio di appalti complessi quali global service.
Di seguito sono riportate nel dettaglio le caratteristiche di
ciascun livello informativo.
Livello 1 - Censimento obbligatorio per tutti i comuni: anagrafica
aree gestite.
Il livello minimo di censimento e' un'anagrafica delle aree
gestite con il perimetro delle stesse. Questo livello permette di
sapere quante e quali superfici sono di competenza dell'ente
appaltatore. L'elenco dovra' avere un contenuto informativo minimo
consistente in:
codice area: un codice alfanumerico che individui univocamente
ciascuna localita' gestita;
nome area: un nome che caratterizzi l'area e che sia
comprensibile e univocamente individuabile per tutti gli attori
coinvolti nella gestione (per esempio Scuola Pascoli, Parco Marconi,
rotonda tra via Piave e via Petrarca, viale Stazione, ecc.);
classificazione area: una classificazione in base alla
destinazione d'uso della tipologia di verde dell'area. Per questa
classificazione si puo' fare riferimento alle linee guida per la
gestione dei patrimoni arborei pubblici dell'Associazione italiana
direttori e tecnici pubblici giardini (41) , o alle «Linee guida per
la gestione del verde urbano e prime indicazioni per una
pianificazione sostenibile» (42) ;
classificazione ISTAT: La «Rilevazione dati ambientali nelle
citta'», effettuata annualmente dall'Istat, raccoglie informazioni
ambientali relative ai comuni capoluogo di tutte le province italiane
e delle citta' metropolitane. I dati e l'informazione statistica,
hanno l'obiettivo di fornire un quadro informativo a supporto del
monitoraggio dello stato dell'ambiente urbano e delle attivita' poste
in essere dalle amministrazioni per assicurare la buona qualita'
dell'ambiente nelle citta'. Per le istruzioni sulla classificazione
si rimanda all'apposita documentazione dell'ISTAT (43) ;
intensita' di fruizione: come previsto anche dalle linee guida
dell'Associazione direttori e tecnici pubblici giardini, e' opportuno
prevedere in questa fase anche una classificazione delle aree gestite
in funzione dell'intensita' di fruizione. Questo permettera' quando
si passa alla seconda o terza fase del censimento di lavorare per
priorita', in funzione di quanto le aree sono effettivamente fruite
(44) (45) ;
data inizio gestione: ai fini di costituire una banca dati
storica, che permetta anche di analizzare l'evoluzione delle aree
gestite da un anno all'altro (anche in funzione del bilancio verde
previsto nell'ambito della legge n. 10/2013) e' opportuno indicare
anche la data di inizio gestione;
data fine gestione: data nella quale la gestione dell'area da
parte del comune e' terminata (per esempio in caso di
riqualificazione dell'area);
perimetro (46) : rappresenta su mappa l'area gestita. La somma
delle aree censite dara' la superficie totale del verde di un comune.
Inoltre il perimetro preciso consentira' ad ogni portatore di
interesse, della stazione appaltante o dell'appaltatore, di sapere
esattamente fin dove arrivano le aree gestite. Bisogna pero'
distinguere tra due tipi di aree:
perimetro reale: le aree come parchi, rotonde, aree sportive,
aree ricreative, ecc., dove viene rilevato il perimetro dell'area
stessa e dove tutta la superficie che ricade all'interno del
perimetro e' gestita;
perimetro fittizio: le aree stradali, dove la superficie
gestita riguarda solo le alberature ed i relativi tornelli ed
eventualmente in ambito extraurbano i cigli stradali. Per questa
seconda tipologia e' complesso rilevare solo l'area gestita, in
quanto spesso costituita dai soli tornelli in prossimita' della base
del tronco delle piante. Pertanto e' ammesso rilevare tutta l'area
stradale sulla quale incidono le alberature, avendo l'accortezza di
classificarla come «area fittizia» in modo che non falsi le
statistiche sulle aree complessive gestite;
rilevatore: operatore che ha effettuato il rilievo;
data rilievo: data del rilievo.
Livello 2 - Censimento obbligatorio sin da subito per i comuni
superiori ai 25000 abitanti e, a partire dal 2021, per i comuni
superiori ai 15.000 abitanti: alberi.
Per i comuni superiori ai 25000 abitanti e, a partire dal 2021,
ai 15.000 abitanti, come previsto dalla legge n. 10/2013, e'
opportuno censire anche le alberature. Sebbene la legge n. 10/2013
parli solo delle alberature, sarebbe comunque opportuno estendere il
censimento anche agli attrezzi ludici e sportivi, in quanto anche
questi, come le alberature, richiedono un monitoraggio continuo, che
ne certifichi la conformita' alle norme UNI EN specifiche. In questo
documento vengono trattati comunque solo i livelli obbligatori e
quindi le alberature. Per quanto riguarda gli attrezzi ludici si
rimanda al livello 3 (censimento completo del verde urbano).
Per il censimento delle alberature molte amministrazioni hanno
gia' provveduto a censire e documentare le singole piante. Pertanto
in questo documento si fa riferimento ad un contenuto informativo
minimo che questi censimenti devono contenere. Sara' poi cura di ogni
amministrazione integrare queste informazioni con i risultati delle
analisi periodiche della stabilita' o con le informazioni relative
agli interventi di manutenzione sulle piante.
Catasto alberi.
Il catasto delle alberature e' strettamente legato all'anagrafica
delle localita': le alberature di proprieta' pubblica devono ricadere
all'interno delle aree gestite e censite di cui al livello 1. Per
ciascuna pianta vanno rilevate le seguenti informazioni minime, alle
quali possono essere associate ulteriori informazioni a discrezione
dell'amministrazione.
Nella seguente lista le informazioni facoltative sono
specificate. Tutti gli altri campi sono da ritenersi obbligatori:
codice pianta: una numerazione univoca delle piante (puo'
essere univoca per tutto il comune o univoca all'interno di ciascuna
localita', in modo che la combinazione codice area e codice pianta
sia univoca);
codice area: codice della localita' nella quale si trova la
pianta (vedi livello 1);
posizione geografica: coordinate cartografiche della pianta,
nello stesso sistema di riferimento dei perimetri dell'area, in modo
che le piante ricadano all'interno di una area gestita;
data inizio: ai fini di costituire una banca dati storica, che
permetta anche di analizzare l'evoluzione del patrimonio arboreo da
un anno all'altro (anche per rispondere alle esigenze del bilancio
verde previsto a fine legislatura per gli amministratori dei comuni
superiori a 15.000 abitanti nell'ambito della legge n. 10/2013);
data fine gestione: data nella quale la pianta viene abbattuta;
specie: nome scientifico della pianta;
nome comune: nome comune della pianta (facoltativo);
diametro tronco (espresso in cm): rilevato il diametro della
pianta ad un'altezza di 1,30 m;
altezza della pianta: stima o misura dell'altezza della pianta
in metri;
diametro chioma: diametro della chioma in metri (facoltativo);
fase sviluppo: nuovo impianto, pianta giovane, adulta,
senescente;
protezione: eventuale stato di protezione della pianta (albero
monumentale o pianta di particolare interesse);
rilevatore: operatore che ha effettuato il rilievo;
data rilievo: data del rilievo.
A queste informazioni andranno poi associate informazioni
accessorie sullo stato della pianta in un particolare momento
(altezza del fusto da terra alla prima impalcatura della chioma)
analisi di stabilita' speditive, visive o strumentali), o eventuali
interventi passati, o pianificati in futuro.
Livello 3 - Censimento di tutti gli elementi del verde pubblico.
Per una gestione efficace di tutti gli elementi del verde, una
completa tracciabilita' delle attivita' svolte, dei costi sostenuti,
di eventuali non conformita' rilevate, per una governance attenta
alla sicurezza e alla qualita' e per una valorizzazione dei servizi
ecosistemici, si raccomanda di realizzare un censimento completo di
tutti gli elementi del verde.
L'organizzazione delle attivita' di manutenzione del verde e i
relativi costi sono legati alle caratteristiche degli specifici
oggetti lavorati e dalla loro quantificazione. Ad esempio, lo sfalcio
di un prato e' realizzato con macchinari diversi a seconda che si
trovi «in scarpata», «in area sportiva» o «in sede tranviaria»: a
questa lavorazione corrispondono aspetti organizzativi e costi
diversi, che verranno applicati ai metri quadrati di superficie
falciata. E' quindi fondamentale classificare fin da subito in
maniera corretta le diverse tipologie di prati, pavimentazioni,
recinzioni, arredo urbano, ecc., in funzione delle lavorazioni a cui
sono sottoposti.
Il «Modello dati per il censimento del verde urbano» e' stato
sviluppato tenendo conto da un lato delle esigenze manutentive del
verde urbano, dall'altra del contesto normativo nazionale ed
internazionale in cui si colloca, in particolare per quanto riguarda
la compatibilita' con le banche dati territoriali a livello locale,
nazionale ed internazionale.
Il modello dati tiene conto sia della strutturazione logica della
banca dati, che della codifica dei vari elementi del verde, che delle
modalita' di rilievo. Ad integrazione e' anche stato realizzato un
glossario, che identifica per ogni tipologia di elemento verde le
modalita' di rilievo e di classificazione, rappresentando di fatto un
capitolato tecnico per incarichi di realizzazione della banca dati.
Per una descrizione completa del modello dati, delle codifiche, delle
modalita' di rilevo e gestione, si rimanda al documento specifico
(47) .
__________
(1) I Criteri ambientali minimi / Ministero dell'ambiente e della
tutela del territorio e del mare.
(2) La prassi UNI/PdR 8/2014 fornisce le linee guida per lo sviluppo
sostenibile degli spazi verdi urbani e periurbani - orientando la
pianificazione, la progettazione, la realizzazione, la
manutenzione degli stessi, nonche' la produzione di materiale
vegetale. Lo scopo della prassi di riferimento e' individuare
degli obiettivi di qualita' ambientale, economica e sociale
relativi alla gestione territoriale.
(3) La stazione appaltante in base alla valenza storica-paesaggistica
del sito e/o alla sua rilevanza in termini di superficie totale
occupata valuta di indire la gara d'appalto per l'affidamento del
servizio di progettazione di nuova area verde o di
riqualificazione di un'area gia' esistente.
(4) Progettazione di nuove aree verdi o di
manutenzione/riqualificazione di aree gia' esistenti (c.p.v.
71240000-2 Servizi architettonici, di ingegneria e
pianificazione, c.p.v. 71222000-0 Servizi di progettazione di
impianti all'aperto, c.p.v. 71220000-6 Servizi di progettazione
architettonica) che prevede tecniche e interventi per la
riduzione degli impatti ambientali.
(5) Servizi per la gestione e manutenzione del verde (c.p.v.
77311000-3 Servizi di manutenzione di giardini ornamentali o
ricreativi; c.p.v. 77313000-7 Servizi di manutenzione parchi;
c.p.v. 77310000-6 Servizi di piantagione e manutenzione di zone
verdi; c.p.v. 77320000-9 Servizi di manutenzione di campi
sportivi; c.p.v. 77340000-5 Potatura di alberi e siepi; c.p.v.
77341000-2 Potatura di alberi; c.p.v. 77342000-9 Potatura di
siepi; c.p.v. 77211400-6 Servizi di taglio alberi; c.p.v.
77211500-7 Servizi di manutenzione alberi; c.p.v. 77211600-8
Seminagione di piante; c.p.v. 77312000-0 Servizi di diserbatura;
c.p.v. 77312100-1 Servizi di trattamento erbicida; c.p.v.
77314100-5 Servizi di realizzazione di manti erbosi).
(6) Ai sensi dell'art. 7 dell'accordo in Conferenza Stato-regioni del
22 febbraio 2018 sono previsti casi di esenzione e/o di riduzione
del percorso formativo.
(7) Art. 59 1-bis - Codice appalti (decreto legislativo n. 50/2016):
«Le stazioni appaltanti possono ricorrere all'affidamento della
progettazione esecutiva e dell'esecuzione di lavori sulla base
del progetto definitivo dell'amministrazione aggiudicatrice nei
casi in cui l'elemento tecnologico o innovativo delle opere
oggetto dell'appalto sia nettamente prevalente rispetto
all'importo complessivo dei lavori».
(8) Sono esclusi dall'applicazione di tale criterio i soggetti di cui
all'art. 12 della legge 22 maggio 2017, n. 81, se iscritti in
albi professionali, per i quali valgono le rispettive leggi
speciali e le disposizioni previdenziali loro applicabili.
(9) Per i liberi professionisti iscritti ai relativi albi e collegi
la certificazione previdenziale e' rilasciata dalla rispettiva
Cassa di previdenza.
(10) Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro - decreto
legislativo 9 aprile 2008, n. 81, testo coordinato con il
decreto legislativo 3 agosto 2009, n. 106, ove viene trattato
agli articoli 17 e 28.
(11) Ai sensi dell'art. 7 dell'accordo in Conferenza Stato-regioni
del 22 febbraio 2018 sono previsti casi di esenzione e/o di
riduzione del percorso formativo.
(12) La stazione appaltante deve fissare una adeguata penale per il
non soddisfacimento del criterio e/o, se del caso, la previsione
di risoluzione del contratto.
(13) Per i liberi professionisti iscritti in albi la formazione e'
assolta nell'ambito della formazione continua obbligatoria
prevista per ciascuna categoria.
(14) Linee guida per la gestione del verde urbano e prime indicazioni
per una pianificazione sostenibile a cura del Comitato per lo
sviluppo del verde urbano.
(15) Restano applicabili, anche ai fini paesaggistici, le
capitozzature di salici e gelsi qualora storicamente tipiche
della zona.
(16) Capitozzatura: drastico raccorciamento del tronco o delle
branche primarie (sbrancatura) fino ad arrivare in prossimita'
di questi ultimi (Fonte linee guida per la gestione del verde
urbano e prime indicazioni per una pianificazione sostenibile a
cura del Comitato per lo sviluppo del verde urbano).
(17) Mulching: tecnica di taglio che consiste nello sminuzzare
finemente l'erba e distribuirla uniformemente sul terreno senza
doverla necessariamente rimuovere (Fonte linee guida per la
gestione del verde urbano e prime indicazioni per una
pianificazione sostenibile a cura del Comitato per lo sviluppo
del verde urbano).
(18) Vedi art. 12 decreto legislativo 14 agosto 2012, n. 150.
(19) Per prodotti fertilizzanti si intendono concimi, ammendanti e
correttivi.
(20) Vedi i prodotti contenenti i panelli di semi di ricino e i
panelli di ricino.
(21) La raccolta dei rifiuti abbandonati nell'area verde e la
relativa gestione deve avvenire nel caso non sia contemplata nei
servizi di igiene urbana e ambientale: l'amministrazione deve
individuare la competenza della gestione dei rifiuti nell'area
verde oggetto dell'appalto, definendo precisamente nei contratti
di appalto le relative responsabilita', garantendo il
coordinamento delle attivita' di manutenzione e di pulizia delle
aree verdi.
(22) Decreto-legge n. 13/2017 ha introdotto nel decreto legislativo
n. 142/2015 il nuovo art. 22-bis, relativo alla partecipazione
dei richiedenti protezione internazionale, su base volontaria,
in attivita' di utilita' sociale in favore delle collettivita'
locali. Decreto legislativo 30 maggio 2005, n. 140, art. 11
(Lavoro e formazione professionale). - 1. Qualora la decisione
sulla domanda di asilo non venga adottata entro sei mesi dalla
presentazione della domanda ed il ritardo non possa essere
attribuito al richiedente asilo, il permesso di soggiorno per
richiesta asilo e' rinnovato per la durata di sei mesi e
consente di svolgere attivita' lavorativa fino alla conclusione
della procedura di riconoscimento.
(23) Fornitura di materiale vegetale (c.p.v. 03450000-9 prodotti
vivaistici).
(24) Rivolto alle stazioni appaltanti che selezionano in proprio le
specie vegetali da acquistare. Se non si posseggono elenchi
territoriali adeguati, a titolo informativo, si fa presente che
e' stato elaborato da ENEA il tool di ricerca Anthosart
(https://anthosart.florintesa.it/il-tool) volto alla selezione
delle specie della flora spontanea d'Italia, adeguata e
specifica alle caratteristiche estetiche, fisionomiche,
ecologiche, edafiche e climatiche del luogo in cui si intende
introdurre le piante.
(25) NOTA 25 MANCANTE
(26) Il periodo di garanzia dalla messa a dimora e' relativo e
specifico per ogni tipologia di specie acquistata.
(27) Dal 1° gennaio 2021 entrera' in vigore il regolamento (UE)
2018/848 del Parlamento europeo e del Consiglio del 30 maggio
2018 relativo alla produzione biologica e all'etichettatura dei
prodotti biologici e che abroga il regolamento (CE) n. 834/2007
del Consiglio.
(28) Cosi' come previsto, in via facoltativa, dall'art. 91 del
regolamento comunitario n. 2016/2031.
(29) Acquisto di prodotti fertilizzanti (c.p.v. 24440000-0
Fertilizzanti vari).
(30) Per prodotti fertilizzanti si intendono concimi ammendanti e
correttivi.
(31) Vedi i prodotti contenenti i panelli di semi di ricino e i
panelli di ricino.
(32) Fornitura di impianti automatici di irrigazione (c.p.v.
45232120-9 Impianto di irrigazione).
(33) La stazione appaltante deve valutare se inserire o meno le
indicazioni di questo capoverso, in base alla presenza o meno
dell'impianto di irrigazione. In caso di necessita'
dell'impianto di irrigazione, per consentire di formulare
un'offerta, dovra' fornire idonee informazioni agli offerenti
sull'area del sito di impianto.
(34) Tale criterio deve essere integrato ove tecnicamente ed
economicamente possibile.
(35) A titolo informativo si fa presente che e' stato elaborato da
ENEA il tool di ricerca Anthosart
(https://anthosart.florintesa.it/il-tool) volto alla
progettazione degli spazi verdi mediante una selezione di specie
della flora spontanea d'Italia, adeguata e specifica alle
caratteristiche estetiche, fisionomiche, ecologiche, edafiche e
climatiche del luogo in cui si intende realizzare il progetto.
(36) Vedi i «paesaggi rurali storici» identificati dall'Osservatorio
nazionale del paesaggio e in coerenza con quanto previsto dal
codice dei beni culturali e del paesaggio e dai piani
paesaggistici volti alla cura e al mantenimento dei paesaggi
tradizionali.
(37) Il tappeto erboso, se presente, non va realizzato fino a ridosso
del colletto dell'albero, soprattutto se creato mediante rotoli
precoltivati, per evitare futuri danneggiamenti del colletto e
interramento secondario dello stesso.
(38) Si ricorda che l'estrazione di acqua non deve superare il 20%
delle risorse idriche rinnovabili disponibili. Comunicazione
della Commissione europea «Tabella di marcia verso un'Europa
efficiente nell'impiego delle risorse» [COM (2011) 571
definitivo] - legge n. 221/2015: «E' fatto obbligo, per le
pubbliche amministrazioni, ivi incluse le centrali di
committenza, di contribuire al conseguimento dei relativi
obiettivi ambientali, coerenti con gli obiettivi di riduzione
dei gas che alterano il clima e relativi all'uso efficiente
delle risorse».
(39) Vedi le linee guida per la gestione del verde urbano e prime
indicazioni per una pianificazione sostenibile a cura del
Comitato per lo sviluppo del verde urbano.
(40) Fornitura di impianti automatici di irrigazione (c.p.v.
45232120-9 Impianto di irrigazione).
(41) Linee guida per la gestione dei patrimoni arborei pubblici.
Associazione direttori e tecnici pubblici giardini, 2015.
(42) Linee guida per il governo sostenibile del verde urbano.
Comitato per lo sviluppo del verde pubblico. MATTM, 2017.
(43) Rilevazione «Dati ambientali nelle citta'», istruzioni per la
compilazione del questionario verde. ISTAT, 2017.
(44) Fornitura di impianti automatici di irrigazione (c.p.v.
45232120-9 Impianto di irrigazione). RICHIAMO NOTA 32
(45) La stazione appaltante deve valutare se inserire o meno le
indicazioni di questo capoverso, in base alla presenza o meno
dell'impianto di irrigazione. In caso di necessita'
dell'impianto di irrigazione, per consentire di formulare
un'offerta, dovra' fornire idonee informazioni agli offerenti
sull'area del sito di impianto. RICHIAMO NOTA 33
(46) La base cartografica sulla quale realizzare questa
perimetrazione e gli strumenti da utilizzare possono variare,
importante e' rispettare le seguenti regole: - utilizzare un
sistema di riferimento geografico corretto e ufficiale. Il
sistema cartografico di riferimento standard in Italia e'
l'ETRF2000 epoca 2008. I codici EPSG utilizzabili per tale
sistema di riferimento RDN2008 sono i seguenti: identificativi
6706 (fi, lambda), 7791 (E,N, fuso 32), 7792 (E,N, fuso 33),
7793 (E,N, fuso 33), 7794 (Italy Zone). Questo sistema di
riferimento e' definito come sistema di riferimento geodetico
nazionale mediante decreto ministeriale 10 novembre 2011; -
salvare le aree gestite come poligoni in formato Shapefile; -
fare attenzione a non sovrapporre i poligoni delle aree gestite.
(47) Modello dati per il censimento del verde urbano, versione 2.0.
F. Guzzetti et.al., 2018.