«È approvata la Strategia nazionale per l’economia circolare che, allegata al presente provvedimento, ne costituisce parte integrante e sostanziale». Questo è lo stringato contenuto testuale di un provvedimento importantissimo per la transizione ecologica dell’Italia: il D.M. MITE 24 giugno 2022, n. 259, recante appunto «Approvazione della Strategia nazionale per l'economia circolare - Missione 2, Componente 1, Riforma 1.1 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)».
Il quadro
Si tratta, come è noto, di un tassello fondamentale per l’attuazione del Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza) e per ricevere i finanziamenti europei a esso collegati. Tra le basi legali del provvedimento, si segnalano in particolare quelle indicate nella tabella 1.
Tabella 1
I presupposti normativi
Normativa europea | Normativa nazionale | Note |
Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (Tfue, 2007) — versione consolidata | ||
Direttive europee del “Pacchetto economia circolare” (Ue) 2018/851,
2018/852, 2018/849, e 2018/850 |
Decreti legislativi di recepimento 3 settembre 2020, nn. 116, 118, 119 e 121
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Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni Com(2020) 98 final del 11 marzo 2020 | La comunicazione ha adottato un nuovo piano d'azione per l'economia circolare per un'Europa più pulita e più competitiva | |
Regolamento (Ue) del Parlamento europeo e del Consiglio 12 febbraio 2021, n. 2021/241 | Il regolamento ha istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza | |
Regolamento delegato (Ue) della Commissione 28 settembre 2021, n. 2021/2106 | Il rgolamento ha integrato il regolamento (Ue) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio ed istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza, stabilendo gli indicatori comuni e gli elementi dettagliati del quadro di valutazione della ripresa e della resilienza | |
Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) | Il piano italiano è stato valutato positivamente con decisione del consiglio Ecofin del 13 luglio 2021 notificata all'Italia dal segretariato generale del Consiglio con nota 14 luglio 2021, LT161/21 | |
Misura M2C1, riforma 1.1, che prevede l'adozione di una strategia nazionale per l'economia circolare che, coerentemente con il piano d'azione per l'economia circolare e il quadro normativo dell'Ue, riveda ed aggiorni la strategia esistente (2017) | La misura è finalizzata a:
finalizzata a:
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"Operational Arrangements between the Commission and Italy", sottoscritti in data 22 dicembre 2021
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Questo documento riporta nel campo "further specification", associato alla milestone M2C1-1, l’elenco delle misure che devono essere obbligatoriamente contenute nel decreto ministeriale di adozione della strategia nazionale per l'economia circolare | |
Decreto-legge del 31 maggio 2021, n. 77, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2021, n. 108 | Il provvedimento disciplina la «Governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure» |
Come efficacemente indicato nella sintesi iniziale del documento, «L’economia circolare, intesa come un nuovo modello di produzione e consumo volto all’uso efficiente delle risorse», costituisce una sfida epocale che punta all’eco-progettazione di prodotti durevoli e riparabili per prevenire la produzione di rifiuti e massimizzarne il recupero, il riutilizzo e il riciclo.
Non mancano rilevanti difficoltà da affrontare, ben indicate nel documento. La più rilevante è forse quella che richiede la capacità della pubblica amministrazione, delle imprese e del no-profit, di lavorare in sintonia di intenti “secondo norme più semplici, spedite ed efficienti”. Gli eventi recenti (pandemia, crisi russo-ucraina), d’altra parte, hanno evidenziato la necessità di garantire linee di approvvigionamento nazionali per energia e materie prime.
I contenuti
La “Strategia nazionale per l’economia circolare” è, quindi, un documento programmatico, all’interno del quale sono individuate le azioni, gli obiettivi e le misure che si intendono perseguire nella definizione delle politiche istituzionali volte ad assicurare un’effettiva transizione verso un’economia di tipo circolare.
Al fine di definire nuovi strumenti amministrativi e fiscali per potenziare il mercato delle materie prime seconde, la strategia agisce sulla catena di acquisto dei materiali (criteri ambientali minimi – cosiddetti Cam - per gli acquisti verdi nella pubblica amministrazione), sui criteri per la cessazione della qualifica di rifiuto (end of waste), sulla responsabilità estesa del produttore e sul ruolo del consumatore e, infine, sulla diffusione di pratiche di condivisione e di “prodotto come servizio”.
Non manca, naturalmente, l’orizzonte della neutralità climatica, con la definizione di una roadmap di azioni e di target misurabili da qui al 2035.
La strategia contiene tutti gli elementi richiesti dalla Commissione europea nell’ambito dell’operational arrangements del Pnrr 1, come indicato nella tabella 2, tratta dal documento ufficiale.
Tabella 2
I contenuti
Operational arrangements | Azioni | Capitoli |
Un nuovo sistema di tracciabilità digitale dei rifiuti che dovrà sostenere, da un lato, lo sviluppo del mercato secondario delle materie prime (dando un quadro chiaro dell'approvvigionamento delle materie prime secondarie), dall'altro le autorità di controllo nella prevenzione e contrasto della gestione illecita dei rifiuti | Adozione di un nuovo sistema di tracciabilità (Rentri e altre piattaforme digitali) | Capitoli 6 e 8 |
Incentivi fiscali a sostegno delle attività di riciclo e utilizzo di materie prime secondarie | Individuazione di strumenti finanziari ad hoc | Capitolo 8 |
Una revisione del sistema di tassazione ambientale dei rifiuti al fine di rendere più conveniente il riciclaggio rispetto al conferimento in discarica sul territorio nazionale | Individuazione di strumenti normativi ad hoc | Capitoli 7 e 8 |
Diritto al riutilizzo e alla riparazione | Sviluppo di centri per il riuso e individuazione di strumenti normativi ed economici a incentivo degli operatori | Capitoli 4 (paragrafo 4.2) e 8 |
Riforma del sistema Epr (extended producer responsibility) e dei consorzi al fine di supportare il raggiungimento degli obiettivi comunitari attraverso la creazione di uno specifico organismo di vigilanza, sotto la presidenza del Mite, con l'obiettivo di monitorare il funzionamento e l'efficacia dei consorzi | Individuazione di strumenti normativi per implementazione dei regimi Epr ed istituzione di un organismo di vigilanza ad hoc | Capitoli 2 (paragrafo 2.4) e 8 |
Supporto agli strumenti normativi esistenti: end of waste (nazionale e regionale), criteri ambientali minimi (Cam) nell'ambito degli appalti pubblici verdi. Lo sviluppo/aggiornamento di Eow e Cam riguarderà in particolare l'edilizia, il tessile, la plastica, i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) |
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Sostegno al progetto di simbiosi industriale attraverso strumenti normativi e finanziari. | Individuazione di strumenti normativi e finanziari ad hoc | Capitoli 2 (paragrafo 2.3) e 8 |
* Consiglio dell'Unione europea, 2021, allegato riveduto della decisione di esecuzione del consiglio relativa all'approvazione della valutazione del piano per la ripresa e la resilienza dell'Italia, pag. 225, https://webmail.mite.gov.it/owa/#path=/attachmentlightbox |
Le indicazioni di dettaglio
Fra le indicazioni di dettaglio riportate nel documento, meritano una particolare attenzione quelle relative all’integrazione dei diversi strumenti nazionali di pianificazione rilevanti per l’economia circolare, alla definizione di nuovi modelli di business, all’uso circolare delle risorse naturali.
Quanto al primo aspetto (coordinamento della pianificazione), sono dettate opportune indicazioni per coordinare i diversi Piani europei e nazionali: non solo quelli direttamente relativi all’economia circolare, ma anche numerosi altri, come quelli sulle materie prime critiche, sulla sostenibilità dei prodotti, sulla biodiversità, sull’energia e il clima, sulla transizione ecologica, sulla gestione dei rifiuti.
Quanto al secondo aspetto (nuovi modelli di business), si parla diffusamente di simbiosi industriale e di reti d’impresa nei distretti circolari.
Quanto al terzo aspetto (uso circolare delle risorse naturali), forte attenzione è riservata al ruolo del suolo, del resto definito in vari documenti europei come un “tappeto magico” per il suo ruolo decisivo sia per le politiche agricole sia per la prevenzione climatica, come serbatoio di carbonio.
L’ultimo capitolo della strategia è dedicato a un tema spesso in passato ignorato o sottovalutato nell’ambito delle politiche ambientali, quello del monitoraggio degli obiettivi e della governance della strategia. Il punto di partenza – e pare una vera novità nella politica ambientale italiana – è quello della necessità di poter misurare la circolarità delle varie misure.