Made Green in Italy: in partenza il secondo bando. A renderlo noto è il ministero della Transizione ecologica tramite una nota pubblicata sul proprio sito. In particolare, si tratta del finanziamento per l’elaborazione di regole di categoria di prodotto nell’ambito del “Made Green in Italy”, lo schema nazionale volontario per la valutazione e la comunicazione dell'impronta ambientale dei prodotti.
In particolare, viene reso noto che «Il Ministero della Transizione Ecologica, Direzione generale per la crescita sostenibile e la qualità dello sviluppo, visto il positivo riscontro riscosso dal precedente bando, al fine di promuovere la predisposizione di regole di categoria di prodotto (RCP) nel rispetto di quanto disposto dal D.M. n. 56/2018 e dai documenti regolamento MGI e Chiarimenti interpretativi, intende finanziare con un secondo bando le proposte di RCP relative a specifiche categorie di prodotto, provenienti dai “soggetti proponenti le RCP” di cui all’art. 2, comma 1, lettera l) del Decreto Ministeriale n. 56/2018 e indicati nell’art. 4 del presente Bando. I soggetti interessati potranno presentare domanda per il finanziamento a decorrere dal 10 gennaio 2022».
In allegato alla nota ministeriale sono riportati:
- il bando “Made Green in Italy”;
- l'allegato 1 - domanda di ammissione al finanziamento;
- l'allegato 2 - scheda di adesione soggetti proponenti con delega al soggetto capofila;
- l'allegato 3 - descrizione generale della proposta progettuale;
- l'allegato 4 - rendiconto analitico delle spese sostenute dal Beneficiario;
- l'allegato 5 - informativa e formula di consenso ai fini del rispetto del codice in materia di protezione dei dati personali.
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Cos'è il Made Green in Italy
É uno schema nazionale volontario per la valutazione e la comunicazione dell'impronta ambientale dei prodotti nazionali, gestito dal ministero della Transizione ecologica e applicabile ai prodotti, intesi come beni e servizi, inclusi i prodotti intermedi e i semilavorati.
L’obiettivo è orientare le iniziative del sistema produttivo italiano verso l’utilizzo dell’impronta ambientale come leva per il miglioramento e la valorizzazione del “made in Italy”, al fine di promuoverne la competitività nel contesto della crescente domanda, nazionale e internazionale, di prodotti a elevata qualificazione ambientale.
In particolare, i soggetti che vogliono aderire devono:
- effettuare uno studio di valutazione dell’impronta ambientale per il prodotto per il quale vogliono ottenere il marchio. I risultati dello studio vanno poi descritti in forma sintetica in una dichiarazione di impronta ambientale di prodotto (Diap);
- produrre un documento, in forma di autocertificazione, attestante la conformità a tutte le pertinenti disposizioni di legge relative all'impatto sull'ambiente del proprio prodotto;
adottare ufficialmente un programma e degli obiettivi di miglioramento; - inviare lo studio di valutazione dell’impronta ambientale e la Diap al ministero dell’Ambiente unitamente al certificato di verifica e convalida. La procedura di verifica, comprendente sia un’analisi documentale sia una verifica ispettiva presso il soggetto richiedente, effettuata da un verificatore di parte terza indipendente accreditato.
Per tutta la modulistica: https://www.mite.gov.it/bandi/secondo-bando-di-finanziamento-l-elaborazione-di-regole-di-categoria-di-prodotto-nell-ambito