Implementare la CSR Directive

La nuova era di reporting ESG

(Implementare la CSR Directive)

Nonostante l’aggiunta di un nuovo acronimo all’ecosistema dell’informativa ESG, la CSRD affonda le sue radici nella storia recente. In particolare, si basa sulla direttiva sulla rendicontazione non finanziaria (NonFinancial Reporting Directive, NFRD), entrata in vigore nel 2014, che ha segnato una tappa significativa nella standardizzazione dell’informativa sulla sostenibilità. Nell’aprile 2021, la Commissione europea ha proposto la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) per sostituire la NFRD. L’intento era quello di stabilire una coerenza nei metodi e nei quadri di rendicontazione, migliorare la disponibilità e la qualità dei dati non finanziari e aumentare il flusso di capitali verso le aziende e le attività sostenibili. La CSRD è stata adottata nel luglio 2022 e il 5 gennaio 2023 è entrata ufficialmente in vigore. L’UE ha messo a punto anche gli Europe an Sustainability Reporting Stan dards (ESRS), il quadro di riferimento che delinea i processi di informazione e divulgazione che le aziende dovranno seguire per conformarsi alla CSRD. I general standard sono stati pubblicati in via definitiva il 31 luglio 2023 e si attendono entro giugno 2024 i sector specific standards.

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L’introduzione da parte della CSRD di una doppia valuta zione della materialità è un al tro cambiamento estremamente rilevante. Tradizionalmente, l’enfasi della rendicontazione finanziaria delle aziende si con centra sull’impatto degli eventi esterni sulla salute finanziaria dell’azienda mentre la rendicontazione di sostenibilità si interessa principalmente agli impatti che l’azienda può generare su ambiente e società. La CSRD utilizza un approccio bidirezionale, richiedendo alle aziende di condurre una dop pia valutazione. Le aziende sono tenute a identificare e valutare la gravità degli impatti materia li verso società e ambiente, oltre ai rischi e alle opportunità che le questioni ESG presentano per l’azienda e la sua catena del valore. La valutazione degli impatti positivi e negati vi sull’ambiente e sulla società consente a un’azienda di determinare quali standard ESRS richiedono una rendicontazione basata sulla base di una prospettiva di materialità dell’impatto, mentre la valutazione dei rischi e delle opportunità determina gli argomenti rilevanti dal punto di vista della finanziaria applicando il cosiddetto principio della doppia materialità.

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A QUALI SOGGETTI SI APPLICA L’OBBLIGO DI RENDICONTAZIONE SECONDO LA DIRETTIVA E CON QUALI TEMPISTICHE

Considerando il fatto che si tratta comunque di una Direttiva, e quindi soggetta a recepimento all’interno dei vari Stati Membri che compongono l’Unione Europea, i soggetti obbligati sono un numero ampiamente maggio re rispetto alla precedente e le tempistiche di applicazione anche se possono sembrare impattanti solo nel medio periodo, devono in realtà essere considerate già ad oggi.

NELL'ALLEGATO QUI SOTTO I SOGGETTI OBBLIGATI E LE TEMPISTICHE

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Allegati

SOGGETTI OBBLIGATI E TEMPISTICHE

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