Abolizione del Sistri: approvato definitivamente il testo

Abolizione del Sistri
Dal testo approvato del "D.L. semplificazioni", però, sono state stralciate le disposizioni sulle "autorizzazioni end of waste"

Abolizione del Sistri

Come già anticipato da Ambiente&Sicurezza, nella seduta del 12 dicembre del Consiglio dei ministri è stata approvata definitivamente l'abolizione del Sistri all'interno del decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di semplificazione e sostegno per i cittadini, le imprese e la pubblica amministrazione.

In una nota pubblicata on-line ieri sul proprio sito web a proposito dell'abolizione del Sistri il ministero dell'Ambiente ha fatto sapere che «Il Sistri, Sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali istituito nel 2010 e mai entrato effettivamente in funzione, sarà definitivamente soppresso a partire dal gennaio del 2019. Lo ha deciso il Consiglio dei ministri di oggi, attuando così nel Dl Semplificazioni la volontà politica espressa dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa già nei primi giorni del suo insediamento.
Il Sistri è stato uno dei più grandi sprechi nella gestione dei rifiuti speciali– ha affermato Costa – un sistema mai entrato effettivamente in funzione, che però ha comportato costi sostenuti dalle imprese coinvolte e dallo Stato che hanno superato i 141 milioni di euro dal 2010 ad oggi”.

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Dal 2010 al 2014 sono infatti stati fatturati 290 milioni, di cui quasi 90 pagati effettivamente. Dal 2015 al 2018: fatturati 66 milioni, pagati 51. Attualmente era in corso un affidamento da 260 milioni in 5 anni, che viene quindi sospeso dall'abolizione del Sistri.
Il Sistri" – ha spiegato Costa - aveva lo scopo, assolutamente condivisibile e anzi necessario, di tracciare l’intero sistema di rifiuti speciali del Paese,  ma non è mai stato operativo. Nel frattempo le imprese aderenti, quelle con più di 10 addetti, hanno dovuto pagare iscrizioni, adeguamenti tecnologici, aggiornamenti per i mezzi e per il persoAbolizione del Sistrinale e infilarsi in un ginepraio di norme, sanzioni, poi sospese, poi riattivate, quindi nuovamente sospese, esenzioni, eccezioni, nuovi obblighi: insomma un inferno normativo durato otto anni”.
Il sistema, introdotto nel 2010 con un contratto secretato e affidato alla società Selex di Finmeccanica, fino ad oggi non è mai entrato in funzione ma ha nel frattempo comportato costi enormi per le aziende che vi avevano aderito e per lo Stato, subentrante in caso di mancato versamento da parte delle imprese, di conseguenza per tutti i cittadini.
Nel dl Semplificazioni viene definitivamente ufficializzata l'abolizione del Sistri a partire dal primo gennaio 2019: il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti sarà invece gestito in maniera diretta dal ministero dell’Ambiente e, fino alla sua piena operatività, i titolari soggetti alla tracciabilità dovranno continuare a usare il medesimo sistema utilizzato ora, quello cartaceo.
Abbiamo calcolato che attualmente è assicurata la tracciabilità del 65% dei rifiuti speciali – ha dichiarato Costa - L’obiettivo è arrivare almeno al 90% risparmiando soldi e tempo per le aziende”.

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Abolizione del Sistri

Abolizione del Sistri: e ora?

Post abolizione del Sistri, il nuovo sistema (nuovo Sistri), gestito direttamente dal ministero dell’Ambiente, costerà infatti circa 3 milioni di euro l’anno.
Si deve entrare in una sorta di Sistri 2.0 – ha concluso Costa - che digitalizzi l'intera tracciabilità dei rifiuti e i documenti fiscali, superando in tal modo il doppio binario cartaceo/digitale e il registro di carico e scarico”».

Non solo abolizione del Sistri: le autorizzazioni "End of waste"

Abolizione del Sistri a parte, dal testo approvato sono state stralciate le disposizioni per risolvere il problema del blocco delle autorizzazioni degli impianti di riciclo le quali autorizzano, appunto, a trasformare i rifiuti in risorse (cosiddette autorizzazioni "End of Waste"). Come rende noto Fise Unicircular (l'unione delle imprese dell’economia circolare) «Il Consiglio dei Ministri di oggi ha varato il cosiddetto "decreto semplificazione" che, contrariamente ad una prima versione che doveva essere approvata venerdì scorso, non contiene le disposizioni più volte annunciate dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa per risolvere il problema del blocco delle autorizzazioni degli impianti di riciclo le quali autorizzano, appunto, a trasformare i rifiuti in risorse (cosiddette autorizzazioni "End of Waste").

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Abolizione del Sistri

Com'è noto, una sentenza del Consiglio di Stato di febbraio scorso impedisce di fatto il rinnovo delle autorizzazioni esistenti degli impianti di riciclo, o il rilascio di nuove, in mancanza di norme nazionali o europee che stabiliscano i criteri tecnici per la trasformazione dei rifiuti in materia o prodotto secondario, ossia i criteri "End of waste", necessari per il riciclo.

"Ad oggi i criteri nazionali ed europei End of Waste coprono solo alcune, limitate, categorie di rifiuti quindi se non si pone rimedio a questa lacuna normativa con una norma "ponte" che consenta alle regioni di fissarli in via provvisoria con le autorizzazioni si rischia, considerata l'emergenza impiantistica in cui ci troviamo - aggravata dai roghi sempre più frequenti -  di compromettere irreparabilmente non solo il settore del riciclo, ma l'intero ciclo della gestione dei rifiuti, con gravi danni per tutta la collettività" afferma Andrea Fluttero- presidente Fise Unicircular (unione imprese dell’economia circolare), che della battaglia per l'end of waste ha fatto la propria bandiera ormai da mesi.

"A questo punto", conclude Fluttero, "occorre inserire in fase di conversione o in altro provvedimento un emendamento che, sia pure nel rispetto dell'esigenza di assicurare uniformità di comportamenti da parte della pubblica amministrazione, consenta il proseguimento dell'attività degli impianti di riciclo e quindi il rilascio delle autorizzazioni almeno fino alla definizione degli eventuali indirizzi del governo centrale"».

Di seguito il testo della seduta del Consiglio dei ministri del 12 dicembre.

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Il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi, mercoledì 12 dicembre 2018, alle ore 11.20 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Giuseppe Conte. Segretario il Sottosegretario alla Presidenza Giancarlo Giorgetti.

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SEMPLIFICAZIONE

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di semplificazione e sostegno per i cittadini, le imprese e la pubblica amministrazione. Inoltre, su proposta dello stesso Presidente e del Ministro per la pubblica amministrazione Giulia Bongiorno, il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge di delega al Governo per le semplificazioni, i riassetti normativi e le codificazioni di settore.

Di seguito i contenuti principali dei provvedimenti approvati.

1.   Semplificazione e sostegno per cittadini, imprese e pubblica amministrazione (decreto-legge)

Il decreto ha l’obiettivo di fronteggiare con misure d’emergenza l’attuale situazione di sovraccarico e moltiplicazione degli adempimenti burocratico-amministrativi a carico dei cittadini, delle imprese e della stessa pubblica amministrazione, in modo da agevolare, tra l’altro, la libera iniziativa economica, nonché di assicurare un sostegno alle piccole e medie realtà imprenditoriali che vivono un momento di difficoltà. Gli interventi di semplificazione riguardano, tra l’altro: sanità, ambiente, agricoltura, giustizia, istruzione e formazione artistica e musicale, università e ricerca.

Tra le principali misure, si prevede:

  • il rinvio fino al 30 giugno 2019 della scadenza per la restituzione del “prestito-ponte” ad Alitalia - Società Aerea Italiana S.p.a. in amministrazione straordinaria, per consentire l’utile prosecuzione della gestione commissariale in essere nelle more della cessione dei complessi aziendali;
  • l’introduzione di una norma che consentirà, attraverso la creazione di un fondo di garanzia con una dotazione iniziale di 50 milioni di euro, la tutela delle piccole e medie imprese creditrici nei confronti della pubblica amministrazione;
  • la modifica di alcuni profili dell’esecuzione forzata, a tutela degli esecutati che siano contestualmente creditori della pubblica amministrazione, con possibilità di evitare la perdita dei propri beni pignorati qualora i crediti verso la PA siano superiori ai debiti fatti valere nella procedura esecutiva.
  • la soppressione dell’attuale “Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti” (SISTRI). Dal 1° gennaio 2019 resta la tracciabilità dei rifiuti con il sistema cartaceo, in attesa della realizzazione di un nuovo sistema di tracciabilità coerente con l’assetto normativo vigente, anche di derivazione comunitaria;
  • in materia di diritto alla salute, disposizioni temporanee e urgenti per far fronte alla carenza contingente di medici;
  • l’immissione a ruolo dei nuovi dirigenti della scuola: per accelerare l’assunzione di dirigenti si prevede il superamento delle criticità connesse alla vigente normativa e al corso-concorso;
  • misure per assicurare la capillare diffusione del sistema di pagamento elettronico, anche attraverso il credito telefonico, in tutta la pubblica amministrazione;
  • l’abrogazione dell’entrata in vigore del libro unico del lavoro telematico, che risultava prevista per il prossimo 1° gennaio;
  • la previsione di misure urgenti dirette ad assicurare l’attuazione degli obiettivi di cui all’Agenda Digitale Italiana;
  • l’introduzione, in ragione dell’attuale situazione di sovraffollamento delle carceri, di disposizioni urgenti per consentire la celere attuazione del piano di edilizia penitenziaria;
  • lo stanziamento dei fondi necessari all’adeguamento del trattamento economico accessorio del personale dipendente della p.a.;
  • disposizioni in materia di contratti pubblici volte ad assicurare la piena coerenza delle norme interne in tema di partecipazione alle gare con il contesto europeo, garantendo la piena tutela delle stazioni appaltanti in caso di gravi illeciti professionali o carenze nell’esecuzione di precedenti contratti.

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2.   Deleghe al Governo per le semplificazioni, i riassetti normativi e le codificazioni di settore (disegno di legge)

Il disegno di legge prevede un’ampia delega al Governo, con l’obiettivo complessivo di migliorare la qualità e l’efficienza dell’azione amministrativa, garantire la certezza dei rapporti giuridici e la chiarezza del diritto, assicurare i diritti fondamentali delle persone con disabilità, ridurre gli oneri regolatori gravanti su cittadini e imprese e accrescere la competitività del Paese. In base a tale delega, il Governo dovrà adottare diversi decreti legislativi di semplificazione, riassetto normativo e codificazione, agendo per settori omogenei o per specifiche attività o gruppi di attività, con l’obiettivo semplificare e coordinare sotto il profilo formale e sostanziale il testo delle disposizioni legislative vigenti.

(omissis)

Il Consiglio dei Ministri è terminato alle ore 12.24.

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