Attività tecnico-scientifiche per la tutela del mare: le linee guida sulle operazioni che comportano l'immersione subacquea al di fuori degli ambiti portuali sono state pubblicate in allegato al decreto del ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica 5 marzo 2024 (sulla Gazzetta Ufficiale del 20 marzo 2024, n. 67).
Previsto l'obbligo per il responsabile delle attività subacquee, individuato ai sensi dell'allegato al decreto, di informare con congruo anticipo l'autorità marittima, nella cui giurisdizione ricade l'area interessata dai lavori subacquei, di ogni attività da intraprendere.
Di seguito il testo del decreto del ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica 5 marzo 2024; l'appendice è disponibile in allegato in fondo alla pagina.
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Decreto del ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica 5 marzo 2024
Linee guida operative cui si conformano le attivita'
tecnico-scientifiche funzionali alla protezione dell'ambiente marino
che comportano l'immersione subacquea in mare al di fuori degli
ambiti portuali. (24A01461)
(Gazzetta Ufficiale del 20 marzo 2024, n. 67)
IL MINISTRO DELL'AMBIENTE
E DELLA SICUREZZA ENERGETICA
di concerto con
IL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE
E DEI TRASPORTI
(omissis)
Decreta:
Art. 1
Finalita'
1. Il presente decreto definisce le linee guida operative cui si
conformano le attivita' tecnico-scientifiche funzionali alla
protezione dell'ambiente marino che comportano l'immersione subacquea
in mare al di fuori degli ambiti portuali, svolte da personale del
Sistema nazionale a rete per la protezione dell'ambiente di cui alla
legge 28 giugno 2016, n. 132, o da soggetti terzi che realizzano
attivita' subacquee di carattere tecnico-scientifico finalizzate alla
tutela, al monitoraggio o al controllo ambientale ai sensi di
un'apposita convenzione o in virtu' di finanziamenti ministeriali.
Art. 2
Ambito di applicazione
1. Le procedure operative contenute nell'allegato tecnico, che
costituisce parte integrante del presente decreto, si applicano alle
seguenti attivita':
monitoraggio di elementi biologici, anche con utilizzo di
strumentazione, quali foto, video, ecc. (es.: macroalghe, fanerogame,
macroinvertebrati bentonici, pesci, coralligeno);
mappatura di fondali;
osservazione e misura di particolari situazioni ambientali
(distrofia, anossia, ipossia, proliferazione vegetativa, accumuli
materiale, accumuli rifiuti solidi in mare (marine litter), ecc.);
posizionamento e manutenzione di attrezzature specialistiche per
studi mirati dell'ambiente marino;
prelievi di campioni (sedimento, biota, ecc.);
valutazione specialistica dello stato ambientale marino;
ripristino, restauro di habitat bentonici.
2. Sono escluse le attivita' di natura tecnica, riconducibili al
profilo di Operatore tecnico-subacqueo.
3. Restano escluse le operazioni di monitoraggio e studio in aree
particolari al di fuori delle aree portuali in cui si presume una
elevata e comprovata contaminazione di origine biologica e/o chimica.
Art. 3
Definizioni
1. Ai fini del presente decreto si applicano i seguenti acronimi e
definizioni:
a) ISPRA: Istituto superiore per la protezione e la ricerca
ambientale;
b) AA: agenzie ambientali;
c) OS: operatore subacqueo;
d) DPI: dispositivi di protezione individuali;
e) DL: datore di lavoro;
f) ECHM: European committee for hyperbaric medicine;
g) RSPP: responsabile del Servizio prevenzione e protezione;
h) RLS: rappresentate dei lavoratori per la sicurezza;
i) PDD: patologia da decompressione;
l) GAV: giubbetto ad assetto variabile;
m) Immersione in curva di sicurezza: per ogni profondita'
raggiungibile nel corso di un'immersione vi e' un tempo massimo di
permanenza per il quale non sono previste tappe di decompressione per
poter risalire alla superficie senza incorrere in patologie
decompressive, secondo il modello e il profilo decompressivo
adottato. Un'immersione effettuata rispettando tali parametri, che
non comporta quindi la necessita' di effettuare soste durante la
risalita, si definisce in «curva di sicurezza»;
n) Immersione fuori curva di sicurezza: quella che per la
profondita' e per il tempo di permanenza in immersione, secondo il
modello e il profilo decompressivo adottato, presuppone l'osservanza
di soste decompressive durante la risalita verso la superficie; la
profondita' e la durata delle soste saranno in funzione del tempo
trascorso alle diverse profondita', ad esempio considerata come
trascorsa alla massima profondita' (ad esempio tabelle U.S. Navy per
le immersioni ad aria o NOAA per le immersioni NITROX), o alle
diverse profondita' se calcolata mediante algoritmi decompressivi
implementati su strumenti (computer) subacquei o in software
decompressivi per personal computer;
o) Immersione successiva o ripetitiva: quella effettuata dopo
dieci minuti e nelle dodici ore o piu' (secondo le tabelle
decompressive o gli algoritmi di calcolo decompressivo in uso)
successive alla precedente immersione. Il tempo trascorso in
superficie tra un'immersione e la successiva si chiama intervallo di
superficie, e serve per il calcolo delle corrette procedure
decompressive per una successiva immersione;
p) Dispositivi di protezione individuale in ambito subacqueo:
secondo quanto definito dal decreto legislativo 4 dicembre 1992, n.
475, i DPI in ambito subacqueo sono classificati in terza categoria
(sezione G);
q) Emergenza: evento non prevedibile che mette in pericolo la
salute e/o la sicurezza del subacqueo durante l'operazione subacquea.
Art. 4
Obbligo di informazione
1. Il responsabile delle attivita' subacquee, individuato ai sensi
dell'allegato al presente decreto, dovra' informare con congruo
anticipo l'autorita' marittima, nella cui giurisdizione ricade l'area
interessata dai lavori subacquei, di ogni attivita' da intraprendere,
comunicando, in particolare, le seguenti informazioni:
denominazione e recapito dell'ente organizzatore;
finalita' delle attivita' che si intendono svolgere;
relazione tecnica sulle predette attivita', con particolare
riferimento al tipo di apparecchiature eventualmente impiegate;
indicazione dei mezzi nautici d'appoggio eventualmente impiegati
e delle aree interessate dall'attivita' individuate secondo
coordinate geografiche WGS84;
giorni ed orari delle attivita';
numero dei partecipanti;
dichiarazione, a cura del responsabile dell'attivita', da cui si
evince che tutti i partecipanti hanno i previsti titoli/abilitazioni
e sono coperti da polizza assicurativa in corso di validita';
nominativo e recapito del responsabile delle attivita'.
2. L'inizio e il termine dell'attivita' saranno comunicati via VHF,
telefono od altro mezzo che ne assicuri la ricezione alla Sala
operativa della Capitaneria di porto dell'area interessata, come ogni
informazione relativa al verificarsi di qualsiasi situazione di
emergenza/pericolo, anche se potenziale.
3. L'Autorita' marittima puo' richiedere le integrazioni
documentali necessarie per l'emanazione di ulteriori provvedimenti
finalizzati a salvaguardare la sicurezza della navigazione, mediante
emanazione di ordinanza di polizia marittima ai sensi dell'art. 59
del Regolamento al Codice della navigazione.
Art. 5
Norme transitorie e finali
1. Il presente decreto entra in vigore a decorrere dal giorno
successivo a quello di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana.
Art. 6
Controllo e pubblicazione
1. Il presente decreto e' trasmesso ai competenti organi di
controllo ai sensi della normativa vigente e pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, oltre che nei
rispettivi siti internet istituzionali del Ministero dell'ambiente e
della sicurezza energetica e del Ministro delle infrastrutture e dei
trasporti.
ALLEGATO TECNICO
Procedure Operative
Sezione A
Organizzazione e responsabilita'
Fermo restando gli obblighi in capo a tutte le figure individuate
dal decreto legislativo n. 81/2008, lo schema organizzativo seguente
definisce i compiti e le responsabilita' dei soggetti e le loro
specifiche funzioni. Per ogni operazione subacquea deve essere
definita una catena di responsabilita' e di compiti, come enunciata
di seguito. Sono, quindi, individuate le seguenti figure:
datore di lavoro;
responsabile attivita' subacquee - dirigente;
capo missione;
operatore subacqueo;
assistente di superficie
Datore di lavoro
E' responsabile di tutte le attivita' ed e' garante della
sicurezza delle attivita' subacquee.
Egli ha l'obbligo di nominare il dirigente e/o preposto
responsabili delle attivita' subacquee, garantendo, inoltre,
nell'ambito delle risorse disponibili, un adeguato supporto
finanziario e materiale affinche' l'attivita' subacquea possa
svolgersi rispettando il dettato della normativa vigente e delle
procedure operative.
Il datore del lavoro (DL) deve fornire tutti i dispositivi di
protezione individuale (DPI) idonei per lo svolgimento dell'attivita'
e garantisce il mantenimento in efficienza mediante manutenzione
programmata in accordo all'art. 77 del decreto legislativo n.
81/2008.
Responsabile attivita' subacquee - dirigente
Attua le disposizioni del DL e ha la funzione primaria di
coordinare l'attivita' subacquea e di garantire che gli operatori
svolgano la loro attivita' nel rispetto del loro stato di salute e
della formazione e addestramento ricevuti, e che siano equipaggiati
in modo da operare al massimo livello di sicurezza, efficienza ed
efficacia.
Il dirigente e' nominato dal DL e attua e controlla gli aspetti
relativi alla organizzazione dell'attivita' subacquea. Ha la funzione
primaria di coordinare il programma tecnico-scientifico con
l'attivita' subacquea e di controllare che gli operatori siano
addestrati, equipaggiati e guidati in modo da operare al massimo
livello di sicurezza e proficuita' nel rispetto delle procedure di
sicurezza predisposte per l'attivita' specifica e per i luoghi di
lavoro interessati.
Non e' necessario che sia presente sul luogo delle operazioni.
Il responsabile delle attivita' subacquee ha il compito di
nominare il capo missione, se e' in possesso delle necessarie
qualifiche puo' egli stesso ricoprirne la funzione.
Il responsabile delle attivita' subacquee deve:
a) predisporre il programma delle immersioni in sicurezza
(appendice G) e ne affida l'attuazione al capo missione, vigilando
sulla corretta esecuzione;
b) proporre l'acquisto e disporre sull'uso dei DPI necessari
per l'immersione;
c) assicurare la manutenzione e verificare il mantenimento in
efficienza dei DPI;
d) verificare che tutto il personale coinvolto nelle attivita'
subacquee sia perfettamente istruito sulle operazioni che deve
eseguire e su ogni singola programmazione di lavoro;
e) garantire che i compiti assegnati a ciascun membro della
squadra di lavoro siano commisurati alla formazione ed addestramento
posseduti;
f) verificare l'esistenza delle risorse necessarie alla
corretta conduzione del programma dell'immersione;
g) garantire l'invio degli operatori alla sorveglianza
sanitaria e a seguito di assenze per malattie/infortuni;
h) verificare che tutto il personale da lui dipendente sia
perfettamente formato ed addestrato sulle operazioni che deve
eseguire e su ogni singola fase di lavoro;
i) autorizzare per iscritto il personale ad effettuare le
immersioni pianificate.
Capo missione
Il capo missione e' l'operatore cui il dirigente affida la
responsabilita' dell'attivita' subacquea in fase operativa e deve
essere presente durante tutta la durata dell'attivita'.
La sua formazione minima, oltre a quanto previsto dal decreto
legislativo n. 81/2008, deve essere equivalente a quella richiesta
dagli standard AESD; inoltre, deve possedere un'esperienza tecnica di
immersione e conoscere le relative procedure ai fini del corretto
svolgimento della funzione di supervisione cui e' chiamato.
Il capo missione e' designato prima di ogni missione e ha
l'obbligo di sorvegliare e sovrintendere a tutte le attivita'
collegate allo svolgimento in sicurezza dell'immersione e di
garantire l'attuazione delle direttive ricevute dal responsabile
delle attivita' subacquee. Ha, inoltre, la piena responsabilita'
operativa della spedizione subacquea. Il capo missione puo' svolgere
le funzioni di operatore subacqueo (OS).
Il capo missione, in particolare, ha l'obbligo di:
a) attuare il programma delle immersioni;
b) redigere la scheda per l'immersione programmata (appendice
G);
c) controllare e richiamare gli operatori all'adeguato uso
della strumentazione e dei DPI;
d) assicurarsi che ogni subacqueo si attenga a quanto riportato
nella scheda per l'immersione programmata;
e) qualora debbano essere usate speciali procedure o tecniche,
assicurarsi che ogni subacqueo sia adeguatamente formato;
f) avvisare preventivamente l'autorita' marittima ai fini degli
eventuali interventi di soccorso per quanto di loro competenza;
g) garantire la registrazione dei dati relativi alla immersione
per i singoli operatori subacquei;
h) riferire tutte le anomalie avvenute, notate durante le
immersioni, con particolare riguardo agli incidenti, alle avarie ed
ai problemi fisiologici;
i) sospendere le attivita' in caso di pericolo grave e
immediato;
j) predisporre l'assistenza in superficie degli operatori
immersi;
k) predisporre la procedura di uscita dall'acqua per persone in
difficolta', concordandola con il comandante nel caso di immersioni
da imbarcazione;
l) in caso di immersioni di gruppo, nominare tra gli operatori
subacquei un «responsabile di immersione» quale guida subacquea che
gestisca i profili di sicurezza durante l'attivita' iperbarica.
I compiti del capo missione sono dettagliati nella lista di
controllo (appendice A check-list per capo missione: verifica
compiti).
Operatore subacqueo
Ha il dovere di attenersi alle disposizioni emanate dal DL, dal
dirigente (responsabile attivita' subacquee) e dal capo missione.
Ogni lavoratore cosi' individuato dovra':
a) non immergersi in nessuna circostanza se non ci si sente in
perfette condizioni fisiche. Considerando che l'operatore subacqueo
(OS) e' il primo responsabile della propria sicurezza, e' suo dovere
rifiutare di immergersi se le condizioni d'immersione non sono sicure
o non compatibili con la formazione e addestramento ricevuti;
b) osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal
dirigente e/o dal capo missione nell'esecuzione della mansione
rispetto alle proprie capacita', stato di salute, formazione e
addestramento;
c) informare il suo superiore sulle anomalie e sugli
inconvenienti che possono pregiudicare la sicurezza degli operatori
in fase di immersione e segnalare immediatamente eventuali deficienze
nelle procedure e istruzioni di prevenzione individuale o collettiva
e/o deficienze nella sicurezza dei mezzi e delle attrezzature di
lavoro;
d) controllare prima di ogni immersione e mantenere efficienti
i DPI in dotazione;
e) alimentarsi e idratarsi correttamente nelle dodici ore
precedenti l'immersione, evitando pasti completi nelle due-tre ore
precedenti (per chi non e' intollerante o allergico, sono
consigliabili 30-40 g di cioccolato fondente e un frullato di frutta
nell'ora precedente);
f) non compiere sforzi fisici durante l'uscita dall'acqua e nei
primi trenta minuti dopo l'immersione;
g) reidratarsi correttamente al termine dell'immersione (almeno
mezzo litro d'acqua nella prima mezz'ora dopo l'emersione);
h) dopo l'immersione, astenersi per almeno due ore, dal fumare
e svolgere attivita' sportiva;
i) non compiere voli aerei o salire a quote superiori di oltre
700m rispetto al luogo di immersione nelle sedici ore seguenti una
singola immersione in curva di sicurezza o ventiquattro ore dopo
immersioni successive (svolte a meno di sedici ore l'una dall'altra);
j) comunicare al capo missione l'eventuale esecuzione di
immersioni o attivita' in altitudine superiore ai 700 metri e voli
aerei nelle ventiquattro ore precedenti;
k) adoperarsi direttamente, in caso di emergenza, nell'ambito
delle proprie competenze e possibilita' per eliminare o ridurre le
situazioni di pericolo grave ed immediato;
l) sottoporsi alla formazione e addestramento per lo
svolgimento delle attivita' a cui e' chiamato in immersione;
m) sottoporsi al protocollo sanitario previsto dal medico
competente rispettandone le scadenze;
n) provvedere ad una regolare manutenzione ordinaria e verifica
dei DPI come previsto dalla check-list (appendice B check-list per la
verifica dei DPI di immersione);
o) provvedere al mantenimento del registro individuale di
immersione comprensivo anche delle attivita' non lavorative.
Assistente di superficie
Sul luogo d'immersione deve essere sempre presente una persona
designata al compito di assistenza in superficie. L'assistente di
superficie e' individuato dal capo missione e riportato sulla «scheda
di immersione programmata» (appendice G).
Tale persona deve essere a conoscenza del programma d'immersione,
controfirmare la scheda d'immersione programmata per la quale svolge
questa mansione ed avere competenze nella gestione delle emergenze
subacquee, compresa la comunicazione radio VHF marino, nella
somministrazione di ossigeno normobarico e nella procedura di uscita
dall'acqua di persone in difficolta'.
Durante le immersioni avra' cura di seguire il percorso dei sub e
le fasi della risalita mantenendo il continuo monitoraggio
dell'operatore subacqueo a mezzo pallone di segnalazione,
opportunamente ancorato/vincolato allo stesso.
Sezione B
Requisiti professionali degli operatori subacquei
Abilitazione
Le competenze minime richieste, i percorsi formativi e il
mantenimento dei requisiti di abilitazione sono descritti
nell'appendice H.
Il datore di lavoro o il dirigente responsabile delle attivita'
subacquee si puo' avvalere degli standard minimi ESD/AESD (appendici
C/D) la cui certificazione e' rilasciata dalle organizzazioni
competenti nei diversi paesi membri della Comunita' europea, e/o
provvedere autonomamente, sotto la propria responsabilita', alla
verifica del livello di formazione, come riportato nell'appendice H,
prima di autorizzare il personale a compiere le immersioni
pianificate.
Idoneita' alla mansione specifica
L'idoneita' alla mansione specifica, ai sensi del decreto
legislativo n. 81/2008, dell'OS deve essere rilasciata dal medico
competente almeno annualmente mediante opportuni accertamenti
specialistici e diagnostici effettuati secondo le previsioni del
protocollo di sorveglianza sanitaria ed eventualmente sentito il
parere del medico subacqueo. Dopo malattia o infortunio (subacqueo e
non), indipendentemente dal periodo di assenza, e' necessario che il
medico competente, eventualmente sentito il parere del medico
subacqueo, rinnovi l'idoneita' alla mansione.
Durante le visite mediche deve essere verificato nel libretto
d'immersione l'eventuale segnalazione di precedenti incidenti.
Per medico subacqueo si intende un medico specialista in medicina
del nuoto e dell'attivita' subacquea o diplomato con master
universitario di 2° livello in medicina subacquea e iperbarica,
(diploma di livello 2A DMAC/EDTC med o 2D ECHM/EDTC).
Autorizzazione alle immersioni
Il personale deve essere esplicitamente autorizzato per iscritto
ad effettuare immersioni (appendice E modulo autorizzazione alle
immersioni).
L'autorizzazione e' rilasciata dal datore di lavoro o dal
responsabile delle attivita' subacquee tenendo conto delle
abilitazioni, dell'idoneita' alla mansione, e del grado di esperienza
degli operatori assegnatigli.
Sezione C
Documenti di registrazione delle attivita' d'immersione
Programma delle attivita' subacquee
Tutte le immersioni devono essere pianificate tenendo conto delle
competenze del subacqueo con minore esperienza; tale pianificazione
deve contenere almeno le seguenti voci:
denominazione e recapito dell'ente organizzatore;
finalita' delle attivita' che si intendono svolgere;
relazione tecnica sulle predette attivita', con particolare
riferimento al tipo di apparecchiature eventualmente impiegate;
verifica dei documenti dei mezzi nautici d'appoggio
eventualmente impiegati;
aree interessate dalle attivita';
giorni e orari delle attivita';
composizione dei gruppi di lavoro e qualifiche dei subacquei;
luogo di partenza;
condizioni meteo marine limite;
valutazione anticipata della/e profondita' e del/i tempo/i
d'immersione;
responsabile attivita' subacquee;
tipologia del lavoro, equipaggiamento e barca da utilizzare;
capo missione;
piano di emergenza con le seguenti informazioni:
elenco degli OS con abilitazione (in corso di validita') al
primo soccorso e tipologia di brevetto (rianimazione cardiopolmonare
(RCP o BLS), eventuale supporto vitale di base e defibrillazione
(BLS-D), somministrazione ossigeno (Oxygen Provider) o altro).
Durante le attivita' dovranno essere presenti almeno due OS in
possesso di abilitazione RCP (BLS) e somministrazione ossigeno
(Oxygen Provider);
nome, cognome, numero di telefono e parentela della persona
da contattare in caso di emergenza, per ogni singolo subacqueo;
numero unico per le emergenze sanitarie e il coordinamento
dei soccorsi sul territorio nazionale, verificandone l'operativita'
nel luogo d'interesse (118);
numero per le emergenze in mare (1530) o canale radio VHF
marino (16);
indirizzo e telefono della camera iperbarica, verificandone
l'operativita' nel periodo di interesse e i tempi di raggiungimento;
ospedale piu' vicino;
mezzi utilizzabili per i trasporti in emergenza;
dichiarazione, a cura del responsabile attivita' subacquee, che
tutti i partecipanti abbiano le previste abilitazioni/titoli e
coperti da idonea polizza assicurativa per gli infortuni sul lavoro
per l'attivita' subacquea in ambito lavorativo;
qualsiasi condizione rischiosa prevista.
Tale programma, a firma del responsabile delle attivita'
subacquee, e' redatto in conformita' alle richieste degli organi
competenti (Capitaneria di porto, ente gestore aree marine protette,
ecc.); lo stesso viene inviato, a discrezione del DL, come
informativa dell'attivita' subacquea da svolgere. In assenza di
richieste specifiche, puo' essere utilizzato il modello in appendice
G. Scheda per l'immersione programmata
Il capo missione prima dell'immersione compila la «scheda per
l'immersione programmata», cosi' come riportata in appendice G.
La «scheda per l'immersione programmata», ad attivita' svolta, e'
controfirmata dal capo missione che la archivia.
Gli operatori subacquei, in fase di riunione preliminare, sono
tenuti a prendere visione della «scheda per l'immersione
programmata», a sottoscriverla ed eventualmente a redigere per
iscritto le loro osservazioni.
Registro d'immersione
Il registro d'immersione, in formato cartaceo o elettronico, e'
compilato a fine immersione dal capo missione, e' conservato dal
responsabile delle attivita' subacquee e contiene almeno le seguenti
informazioni relative al gruppo in immersione.
numero immersione riportato nella «scheda per l'immersione
programmata» (appendice G);
orario effettivo di inizio e fine immersione;
profondita' massima raggiunta;
indicazione dell'eventuale presenza o meno di incidenti e breve
descrizione di quanto accaduto;
descrizione dettagliata di ogni evento di rilievo avvenuto o in
corso.
Libretto individuale d'immersione
E' costituito da un registro personale cartaceo o elettronico in
cui sono annotati tutti i dati delle immersioni effettuate dal
singolo operatore.
Rappresenta la storia subacquea e decompressiva individuale e,
per motivi medico-sanitari, e' necessario che comprenda anche le
attivita' subacquee condotte al di fuori dell'attivita' svolta sotto
l'egida del datore di lavoro.
E' cura ed obbligo di ogni operatore subacqueo mantenere il
libretto in perfetto ordine, curarne la compilazione di ogni sua
parte e garantirne le attestazioni. Il libretto deve essere
presentato al medico competente e al medico subacqueo durante la
visita per l'idoneita' all'immersione scientifica e nelle visite per
l'abilitazione al ritorno alle immersioni dopo malattia/infortunio.
Ogni operatore subacqueo deve essere munito di un libretto
individuale dal quale risulti:
cognome, nome e indirizzo;
luogo e data di nascita, sesso;
datore di lavoro
inoltre, per ciascuna singola immersione effettuata vanno
indicati:
numero progressivo di immersione;
luogo, data e ora di immersione;
percentuale di O2 ;
volume della bombola, pressione iniziale e pressione finale;
profondita' massima;
tempo di immersione;
periodi e modalita' di decompressione;
tipo di attivita' svolta;
rapporto dettagliato su ogni incidente o potenziale
situazione di pericolo;
osservazioni eventuali.
Sezione D
Criteri generali di prevenzione
Criteri generali di prevenzione della salute nelle attivita'
subacquee
Indipendentemente dal tipo di brevetto posseduto, le immersioni
in aria non devono superare i 40 m.
La prevenzione dai rischi connessi con le attivita' subacquee e'
riconducibile a quattro aree di intervento: fisica e alimentare,
organizzativa, formativa e sanitaria.
La prevenzione fisica e alimentare si attua mediante uno stile di
vita sobrio e attento alla salubrita' dei comportamenti con
particolare riferimento alla forma fisica, all'allenamento periodico,
alla corretta alimentazione, all'uso moderato di bevande alcoliche di
cui e' vietato l'utilizzo nelle dodici ore prima e dopo l'immersione.
Lo stato di forma fisica e la capacita' di compiere attivita' in
immersione viene verificata dal medico competente, sentito il medico
subacqueo, durante visita per l'idoneita' all'immersione e nelle
visite per l'abilitazione al ritorno alle immersioni dopo
malattia/infortunio.
La prevenzione organizzativa si attua attraverso l'analisi dei
fenomeni riguardanti lo stress lavoro correlato e l'ergonomia del
lavoro, secondo le disposizioni e le procedure emanate dal Ministero
del lavoro e recepite nelle linee guida della Conferenza permanente
Stato-regioni, mettendo in atto tutte le misure di prevenzione e
protezione dal fenomeno infortunistico e dalle malattie
professionali.
La prevenzione formativa e di addestramento si ottiene mediante
il trasferimento delle piu' avanzate conoscenze sulle tecniche
d'immersione, delle tabelle di decompressione preventiva e dei
pericoli ai quali puo' andare incontro il subacqueo. Il datore di
lavoro ha l'obbligo di erogare periodica specifica formazione in
materia di:
valutazione dei rischi e tutela dei lavoratori dai rischi
infortunistici e dalle malattie professionali;
corrette procedure e metodi di svolgimento delle attivita', ivi
compresi l'uso e la gestione delle attrezzature e dei dispositivi di
sicurezza;
tutela della salute e della sorveglianza sanitaria.
Gli OS hanno, inoltre, l'obbligo di partecipare a tutte le
attivita' di formazione e addestramento erogate dal datore di lavoro.
Il dirigente ed i preposti hanno l'obbligo, ciascuno per le
proprie attribuzioni e responsabilita', di segnalare eventuali
violazioni, anche al fine di sanzionare gli operatori che derogassero
dall'obbligazione.
L'attuazione della sorveglianza sanitaria periodica costituisce
obbligo del datore di lavoro in relazione ai rischi specifici a cui
e' associato l'OS e consiste in: visita medica preventiva, periodica
e straordinaria.
Modalita' operative di prevenzione
Le modalita' operative di prevenzione individuate nella
sottostante tabella rappresentano il livello ordinario di controllo e
di gestione della tutela della salute e sicurezza nelle attivita'
subacquee.
+-------------------------------------------------------------------+ |Rischi da cause chimiche | +---------------------------+---------------------------------------+ | |Osservare i limiti di profondita'/tempo| | |raccomandati dal computer in uso. | | |Indipendentemente dal tipo di brevetto | | |posseduto, le immersioni in aria non | | |devono superare i 40 m. Il limite | | |risultera' inferiore con miscele | |Intossicazione da ossigeno |arricchite in ossigeno («nitrox») | |(O2) |superiori al 27% di ossigeno. | +---------------------------+---------------------------------------+ |Intossicazione da biossido |Osservare una regolare e costante | |di carbonio (CO2) |respirazione. | +---------------------------+---------------------------------------+ | |La discesa deve essere controllata e | | |non superiore ai 23 metri/minuto, va | | |rallentata o interrotta all'insorgere | | |di vertigini o nausea. | | |Indipendentemente dal tipo di brevetto | | |posseduto, le immersioni in aria non | | |devono superare i 40 m. Il limite | | |risultera' inferiore con miscele | | |arricchite in ossigeno («nitrox») che | | |comunque riducono l'eventuale | |Narcosi da profondita |insorgenza di intossicazione da azoto. | +---------------------------+---------------------------------------+ |Rischi da cause meccaniche | +---------------------------+---------------------------------------+ | |Manovre di compensazione corrette e | | |tempestive sia per le orecchie sia per | | |maschera ed eventuale muta stagna, | |Barotraumi (orecchio, seni |arresto della discesa ed eventuale | |paranasali, denti, colpo di|risalita in caso di compensazione | |ventosa della maschera, |inefficace, viceversa in caso di | |schiacciamento muta) |problemi in risalita. | +---------------------------+---------------------------------------+ | |Inspirazione ed espirazione regolari e | | |costanti durante la risalita, non | |Sovradistensione polmonare |trattenere mai il respiro durante la | |ed embolia gassosa |stessa, rispettare la velocita' di | |arteriosa (EGA) |risalita. | +---------------------------+---------------------------------------+ | |Non immergersi dopo aver consumato il | | |pasto e/o bevande gassate. Segnalare | | |eventuali problemi gastrointestinali | | |intercorsi durante o dopo l'attivita' | |Sovradistensione |subacquea (colite, disturbo dell'alvo: | |gastrointestinale |stitichezza ostinata, diarrea) | +---------------------------+---------------------------------------+ | |Evitare bruschi cambi di quota, | | |effettuare discese e risalite in | | |posizione eretta, effettuare corrette e| | |frequenti manovre di compensazione. In | | |caso di vertigine alternobarica, e' | | |fortemente raccomandato di attendere un| | |paio di minuti prima di cambiare la | | |profondita' (p.es. iniziare la | | |risalita) per facilitare il | | |raggiungimento dell'equilibrio delle | |Vertigini alternobariche |pressioni nell'orecchio medio. | +---------------------------+---------------------------------------+ |Rischi da cause fisiche | +---------------------------+---------------------------------------+ | |Pianificare l'immersione considerando | | |la temperatura dell'acqua e la durata | | |del lavoro, quindi selezionare il tipo | | |di muta piu' appropriato. Non indossare| | |la muta per troppo tempo restando | | |esposti al freddo o al caldo prima e | | |dopo l'immersione. Soprattutto in | | |estate, indossare il cappuccio come | | |ultima fase prima dell'immersione. | |Ipotermia e Ipertermia |Idratarsi correttamente. | +---------------------------+---------------------------------------+ | |Rispettare la curva di sicurezza e la | | |velocita' di risalita previste dal | | |computer in uso. Adottare una sosta di | | |sicurezza di 3 minuti a 6 m di | | |profondita'. Da 6 metri alla superficie| | |rallentare a 6 metri/minuto (risalire | | |alla superficie in un minuto). Evitare | | |sforzi fisici subito dopo l'immersione,| | |le lunghe esposizioni al freddo e | |Patologie da decompressione|l'ingestione di alcolici nelle ore | |(PDD) |precedenti e successive l'immersione. | +---------------------------+---------------------------------------+ |Rischi da cause ambientali | +---------------------------+---------------------------------------+ | |Usare sempre i guanti, i calzari e la | | |muta. Le eliche del mezzo nautico | | |devono essere ferme nel momento in cui | | |e' effettuata l'immersione, ed in | |Traumi (contusioni - |particolare durante le fasi di ingresso| |ferite) |e uscita dall'acqua. | +---------------------------+---------------------------------------+ | |L'assistente di superficie deve | | |indossare un salvagente di tipo | |Infortunio per caduta con |omologato a gonfiaggio automatico. I | |effetti fino |subacquei devono indossare la muta o il| |all'annegamento |salvagente di tipo omologato. | +---------------------------+---------------------------------------+ | |Impiegare adeguati indumenti protettivi| | |(muta, calzari, guanti, cappuccio) ed | | |evitare il contatto con organismi | |Lesioni, urticazioni ed |potenzialmente pericolosi. Acquisire | |avvelenamenti da organismi |informazioni su eventuali allergie del | |marini |personale. | +---------------------------+---------------------------------------+ | |Durante le fasi di imbarco, sbarco o di| | |trasporto dell'attrezzatura a bordo, | | |utilizzare idonei presidi per il | |Movimentazione manuale di |sollevamento e la movimentazione, | |carichi |evitando sforzi fisici. | +---------------------------+---------------------------------------+
Sezione E
Procedure d'immersione
Queste procedure operative si applicano nelle seguenti
condizioni:
fino ad una profondita' massima di 40 metri;
in curva di sicurezza, cioe' senza soste decompressive
obbligatorie;
non in apnea;
non in solitaria;
non in ambito portuale;
non a «yo-yo», cioe' con ripetute discese e salite nel corso
della stessa immersione;
con autorespiratori a circuito aperto ad aria o miscela
arricchita di ossigeno (NITROX) con percentuale di O2 da 21% a 40%.
Le immersioni non contemplate entro questi limiti richiedono
ulteriori e specifiche valutazioni del rischio e la conseguente
adozione di specifiche procedure operative adeguate.
Procedure pre-immersione
Il responsabile dell'attivita' subacquea predispone il programma
di immersione.
Dovranno essere assicurati veloci mezzi di trasporto che possano
in breve tempo (preferibilmente entro quattro ore) consentire,
all'eventuale infortunato, di raggiungere il piu' vicino centro
iperbarico (o presidio ospedaliero).
Il capo missione deve notificare l'inizio e la fine delle
attivita' al centro iperbarico piu' vicino al luogo delle operazioni
subacquee. Si intende per «centro iperbarico» l'ambiente clinico
dotato di camera iperbarica situato in ospedale o in struttura
sanitaria esterna funzionalmente collegata con il Dipartimento
emergenza (118), con personale sanitario permanente e adeguatamente
formato sulla medicina subacquea e iperbarica (raccomandazione ECHM
tipo 1, livello C).
Il programma di immersione, una volta approvato, e' inviato agli
organi di competenza prima dell'inizio dell'attivita' se non
diversamente previsto, copia della comunicazione e' resa disponibile
sul luogo dell'immersione.
Il capo missione predispone la scheda per l'immersione
programmata (appendice G) (controfirmata dagli OS interessati),
secondo le seguenti indicazioni:
la profondita' massima non deve superare i 40m o quella imposta
dalla % di ossigeno utilizzata e dalla pressione massima di ossigeno
programmata, comunque non superiore a 1,4 bar; si consiglia di
ridurre a 1,2 bar in caso di immersioni impegnative;
la durata dell'immersione deve essere calcolata in maniera da
poterla svolgere in curva di sicurezza e senza utilizzare la riserva
dell'aria (50 bar);
il calcolo del tempo di immersione in curva di sicurezza viene
eseguito in continuo dal computer subacqueo. Tuttavia, in fase di
briefing deve essere calcolato un tempo massimo di fondo, relativo
alla profondita' massima programmata, che permetta la risalita in
sicurezza in caso di malfunzionamento del computer in dotazione;
la percentuale di ossigeno nella miscela respiratoria deve
essere calcolata in maniera da non superare la pressione parziale di
ossigeno di 1,4 bar alla massima profondita' prevista;
per l'impiego di miscele respiratorie superiori al 27% di
ossigeno e' richiesta una specifica formazione degli OS, sotto questa
percentuale e' possibile l'impiego in via cautelativa del calcolo
decompressivo ad aria (21% di O2 ) tenendo presente il limite massimo
di profondita' di 40m che non deve essere mai superato. Tranne nel
caso di aria compressa, e quindi per qualsiasi miscela con
percentuale di O2 superiore al 21%, ciascun subacqueo deve verificare
personalmente la percentuale di ossigeno nella bombola assegnatagli.
Ogni OS deve attenersi a quanto disposto nella Sezione A inerente
all'operatore subacqueo.
Valutazione del sito
Il capo missione, per quanto di competenza, valuta le condizioni
di sicurezza in relazione a quanto previsto nel programma di
immersione (appendice F) e nella scheda per l'immersione programmata
(appendice G).
Per le immersioni da riva dovranno essere valutate con attenzione
le condizioni per un agevole e sicuro ingresso e uscita dall'acqua,
nonche' la visibilita' e la presenza di correnti, tenendo conto del
possibile peggioramento delle condizioni meteo marine.
Valutazione dell'equipaggiamento
Ogni subacqueo si assicurera' che il proprio equipaggiamento e
l'attrezzatura siano in ordine, revisionati ed adeguati al tipo
d'immersione da compiere e dovra' controllare lo stato di piena
carica della bombola.
Deve essere verificata la presenza e la completezza dei presidi
di emergenza (Sezione G).
Predisposizione dell'assistenza di superficie
Deve essere sempre presente almeno un assistente di superficie a
supporto delle operazioni di ingresso e di uscita dall'acqua degli OS
ed in grado di attivare le procedure di emergenza, anche quando
l'immersione si svolge dalla riva.
Quando previsto l'uso dell'imbarcazione, a bordo deve sempre
essere presente il comandante e l'equipaggio necessario alle manovre.
Dal bordo dell'imbarcazione dovra' essere calata una cima
abbastanza robusta e di diametro sufficiente ad assicurare una buona
presa manuale, alla cui estremita' dovra' essere legata una bombola
di emergenza dotata di due erogatori completi con primo stadio dotato
di attacco DIN; la bombola e' mantenuta chiusa e con gli erogatori in
pressione; normalmente la bombola e' posta a una profondita' di 6
metri in particolari situazioni (fondali poco profondi) la
profondita' di posizionamento della stessa e' definita dal capo
missione.
L'imbarcazione d'appoggio innalza il segnale di operazioni
subacquee in corso (bandiera rossa con banda diagonale bianca, in
acque nazionali ≤ miglia 12).
Se il gruppo prevede di allontanarsi piu' di 50 metri
dall'imbarcazione appoggio, occorre predisporre un pallone con
bandiera di segnalazione al seguito del singolo gruppo ed
eventualmente una piccola imbarcazione tender di supporto;
quest'ultima e' particolarmente raccomandata nel caso d'immersioni da
navi di dimensioni tali da presentare limitata manovrabilita',
secondo il giudizio del comandante.
Prima di ciascuna immersione, tutti i subacquei, l'assistente di
superficie e il comandante dell'imbarcazione devono partecipare alla
riunione di coordinamento (briefing) condotta dal capo missione, in
cui sono riepilogati l'organizzazione del lavoro, i compiti di
ciascuno, i parametri di immersione da rispettare e sono valutate
eventuali situazioni contingenti.
Procedure d'immersione
Tutte le attivita' d'immersione devono essere effettuate da una
squadra costituita da minimo due subacquei equipaggiati in modo
simile che devono stare in continuo contatto visivo. In caso di
perdita di contatto tra i membri della squadra oltre il tempo
prestabilito nella scheda di immersione programmata, i subacquei
dovranno riemergere.
Particolare attenzione dovra' essere posta ai pericoli relativi
all'ingresso e all'uscita dei subacquei dall'acqua onde evitare danni
da eliche o traumi, se ci si immerge da imbarcazione, o contusioni,
escoriazioni e traumi, se ci si immerge da rive rocciose.
La discesa, fino al raggiungimento della profondita' massima
prevista, deve essere continua e veloce, compatibilmente con la
capacita' di compensazione di tutti gli OS appartenenti al gruppo che
deve scendere contemporaneamente e comunque a velocita' non superiore
ai 23 metri/min. Il tempo di immersione, su cui e' calcolata la
decompressione, inizia dal distacco dalla superficie.
Gli OS in immersione devono mantenersi entro 50 metri dalla
verticale dell'imbarcazione appoggio o dalla loro boa e bandiera di
segnalazione, una per gruppo ed indispensabile se ci si immerge da
riva, e non superare i limiti di profondita' e durata previsti dalla
scheda d'immersione programmata, nonche' il limite di 50 bar di
riserva di miscela respiratoria.
L'immersione deve prevedere il raggiungimento della profondita'
massima a inizio immersione e una risalita progressiva verso la
superficie, senza ridiscese nel corso della stessa immersione. Per
questo motivo se si parte da riva, il raggiungimento del punto di
lavoro deve essere raggiunto preferibilmente in superficie.
Durante l'immersione, il subacqueo dovra' porre molta attenzione
alla sua respirazione, curando che sia lenta, profonda e continua.
Dovra', altresi', cercare di limitare gli sforzi muscolari e
verificare periodicamente il consumo d'aria.
La risalita deve essere praticata a una velocita' ascensionale
non superiore ai 10 metri al minuto riducendola a 6 metri/minuto da 6
metri alla superficie, curando che la ventilazione polmonare sia
completa e compiuta costantemente.
Il subacqueo dovra' di norma emergere lungo la cima calata
dall'imbarcazione o lungo la sagola della boa di segnalazione. Per le
immersioni da riva e' consigliabile avvicinarsi al punto di uscita
seguendo il profilo del fondale.
Anche se le immersioni previste da queste procedure di buone
prassi sono solo quelle in curva di sicurezza, sara' opportuno
effettuare una sosta cautelativa di tre minuti alla profondita' di 6
metri. Questa precauzione consente anche di riaffiorare senza
pericolo di essere travolti da eliche di eventuali imbarcazioni che,
nonostante tutte le segnalazioni e la particolare cura che avra'
l'assistente di superficie, potrebbero transitare nella zona.
L'uso del computer subacqueo per il calcolo decompressivo durante
l'immersione e' obbligatorio e non deve prescindere dalle seguenti
buone pratiche:
essere formato sul funzionamento e sul corretto utilizzo;
consultare e comprendere le istruzioni d'uso;
ogni subacqueo deve avere il proprio computer individuale (deve
conoscere il nome dell'algoritmo decompressivo da esso utilizzato,
p.es. Buhlmann ZH 16 ADT, RGBM o altro);
rispettare scrupolosamente la velocita' massima di risalita;
la massima profondita' deve essere raggiunta all'inizio
dell'immersione;
mai fare paragoni o medie con le tabelle;
mantenere un margine minimo di 2-3 minuti prima di uscire dal
limite di non decompressione, se per motivi imprevisti si scende
sotto questo margine e' buona prassi e a titolo precauzionale
attendere l'attivazione della modalita' di risalita con
decompressione e poi attenersi scrupolosamente al piano di risalita
proposto dal computer, aggiungendo la sosta cautelativa di tre minuti
a 6 m al termine della decompressione calcolata;
per immersioni superiori a 12 m di profondita', avere un
secondo computer di rispetto con lo stesso algoritmo decompressivo, o
tabelle decompressive, orologio e profondimetro indipendenti dal
computer principale, oppure, se non e' stato superato il tempo
massimo di fondo calcolato in fase di briefing per l'eventualita' di
malfunzionamento del computer, interrompere immediatamente
l'immersione e procedere alla normale risalita, cosi' come
precedentemente indicato.
Procedure post-immersione
Ogni OS deve attenersi a quanto disposto nella sezione A con
riferimento all'operatore subacqueo.
E' obbligatorio, al termine dell'immersione, una riunione di
verifica per analizzare le situazioni critiche che possono essersi
verificate. Ognuno riferira' ogni problema fisico, ogni sintomo
sospetto di PDD o l'eventuale malfunzionamento dell'attrezzatura. Ai
fini della prevenzione, in caso di infortunio, incidente e quasi
incidente, deve essere presentata una relazione dettagliata al DL e
al responsabile del Servizio prevenzione e protezione (RSPP) il quale
informera' il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS).
(Scheda immersione programmata appendice G).
Al termine della giornata delle immersioni, ogni OS deve
provvedere alla manutenzione ordinaria dei DPI in uso (Sezione G).
Sezione F
Procedure di emergenza
Procedure di emergenza in immersione
Il subacqueo deve interrompere l'immersione quando ritiene che
vengano meno le condizioni di sicurezza comunicandolo al resto del
gruppo d'immersione. In nessun caso un subacqueo puo' riemergere da
solo, ma deve essere sempre accompagnato in superficie da almeno un
altro subacqueo garantendo il numero minimo di membri del gruppo in
immersione.
L'immersione dovra' essere obbligatoriamente interrotta al
raggiungimento della pressione di 50 bar nella bombola. Il ricorso
alla riserva deve essere un provvedimento di emergenza per risalire,
cui ricorrere solo in caso d'imprevisti consumi dovuti alle piu'
diverse cause.
In caso di risalita lontana dalla barca appoggio o dal pallone di
segnalazione, deve essere utilizzato il pedagno di emergenza in
dotazione obbligatoria a ciascun OS, lanciato da una profondita' non
superiore a 10 m.
Richieste d'interruzione anticipata dell'immersione, da parte
dell'assistente di superficie, devono essere comunicate mediante
codice prestabilito, utilizzando la cima di ancoraggio del pallone di
segnalazione, oltre ad idoneo avvisatore acustico subacqueo (tipo
sirena a gas compresso). In immersione, ogni situazione e' diversa
dall'altra ma, se analizzate secondo il perche', il come e il quando
intervenire, risultera' piu' facile la prevenzione e l'intervento.
Per ogni situazione saranno descritti nell'ordine:
A. circostanze, cause e prevenzione;
B. comportamento dell'interessato;
C. primo intervento dei colleghi d'immersione.
Problemi di compensazione e rottura del timpano
A. Determinata da errate o tardive manovre compensatorie, sia in
discesa che in risalita, prevenibile con adeguato addestramento e
mantenendo sempre la disponibilita' di una mano; e' per questo che
eventuali strumenti devono essere fissati, con sistemi di
aggancio/sgancio rapido per essere lasciati di mano in qualunque
circostanza.
B. In nessun caso forzare le variazioni di profondita', avvisare
i colleghi della difficolta'.
C. Prestare assistenza, se necessario e possibile, avvisare gli
altri operatori e procedere con la riemersione di tutto o parte del
gruppo di lavoro.
Operatore disperso
A. Puo' succedere che uno o piu' operatori perdano contatto con i
colleghi per ridotta visibilita', per problemi di gestione del gruppo
o, piu' banalmente, per una distrazione:
durante un'immersione, soprattutto in caso di scarsa
visibilita', e' necessario che tutto il gruppo sia unito ed ordinato,
ove lo si ritenga necessario e' possibile assegnare una mansione di
raccordo o coordinamento ad uno degli operatori non impegnato in
altre attivita' oppure ricorrere a sistemi di comunicazione (es.:
granfacciali con comunicatori a ultrasuoni);
spesso e' la corrente la causa di dispersione del gruppo
soprattutto, in risalita; e' per questo che occorre mantenere con i
colleghi un contatto visivo molto stretto.
B. Appena ci si rende conto dello smarrimento, se l'ultimo
contatto visivo e' stato recente, e' possibile individuare il resto
del gruppo guardando a 360 gradi intorno a se, in alto ed in basso,
cercando di avvistare le bolle dei compagni o qualche elemento
colorato dell'attrezzatura; trascorso il tempo limite delle ricerche
concordato e definito nella scheda di immersione programmata, tutti
devono avvicinarsi il piu' possibile al punto di riemersione e
avviare la procedura di riemersione corretta.
C. Appena riemersi, insieme all'assistente di superficie,
verificare la presenza di tutti i membri del gruppo e, in caso di
assenze, provare a individuare la risalita di bolle del/dei dispersi
mentre e' predisposta un'immersione di recupero.
Panico
A. Durante l'immersione, un evento improvviso e inaspettato puo'
determinare in un subacqueo una condizione di ansia o addirittura di
panico che, specie in presenza di altre concause come la mancanza
d'aria, puo' ingenerare aggressivita' nei confronti dei compagni alla
ricerca di un irrazionale aiuto.
B. In caso d'insorgenza di stati d'ansia e prima che possano
sfociare in panico, e' necessario intervenire fermandosi e
interrompendo attivita' in corso, respirare con calma, riflettere
sull'accaduto ed eventualmente agire per rimuovere la causa di
panico.
C. Ravvisata una situazione di panico, comunicare con il soggetto
mantenendo una distanza di sicurezza, avvicinarsi per prestare
assistenza solo se si e' padroni delle necessarie tecniche di
intervento, svincolo e immobilizzazione in immersione.
Piccole perdite di miscela respiratoria
A. Generalmente dovute a scarsa manutenzione, invecchiamento o
difetti di fabbricazione, possono essere di lieve entita' e non
destare particolare preoccupazione anche se possono aumentare i
consumi o determinare graduali variazioni di assetto.
B. Spesso e' difficile accorgersi da soli di piccole perdite,
occorre prestare attenzione a piccoli rumori di bolle e alle perdite
di assetto del giubbetto equilibratore ad assetto variabile (GAV);
una volta ravvisate, chiedere una verifica dell'entita' ai colleghi,
tentare di emarginarle e valutare se sia il caso di interrompere
l'immersione.
C. Prestare attenzione e segnalare piccole perdite di gas ai
colleghi da parte dei loro DPI.
Blocco dell'erogatore in autoerogazione continua e/o perdita di
miscela respiratoria cospicua
A. La cattiva manutenzione dell'erogatore, delle fruste e degli
attacchi e' la causa piu' frequente di questo tipo di inconveniente,
ma altre cause possono essere legate all'ingresso di sabbia o
sporcizia nell'erogatore o nel pulsante di erogazione, congelamento,
ecc. La prevenzione consiste nell'accurata manutenzione e nella
scelta di DPI di elevata qualita'.
B. Mantenere la calma, richiedere soccorso, tentare di
individuare la causa e, possibilmente con l'aiuto di altri,
intervenire rapidamente anche chiudendo il rubinetto a monte della
perdita e, se necessario, passando alla fonte alternativa d'aria,
valutare con i colleghi se l'autonomia residua e l'entita' della
perdita di funzionalita' dell'attrezzatura richiedano l'interruzione
dell'immersione.
C. Osservata una colonna continua di bolle, avvicinarsi
rapidamente per offrire assistenza e, se necessario, una fonte d'aria
alternativa; in quest'ultimo caso, avvisare gli altri operatori e
procedere con la riemersione di tutto o parte del gruppo di lavoro.
Arresto dell'erogazione di miscela respiratoria
A. Le cause possono essere un malfunzionamento dell'erogatore,
prevenibile con accurata manutenzione e scegliendo erogatori di
elevata qualita', oppure l'esaurimento della scorta di miscela
respiratoria, prevenibile con un frequente controllo del consumo, se
non a seguito di imprevedibili perdite cospicue.
B. Se l'erogazione dell'aria cessa in maniera graduale, il
pericolante ha modo di verificare con calma cosa sta accadendo e, se
possibile, di porre rimedio alla situazione ad esempio cambiando
erogatore o chiedendo una fonte alternativa agli altri colleghi; se
l'interruzione e' rapida piu' probabilmente e' dovuta a un blocco
meccanico immediatamente risolvibile passando al secondo erogatore
indipendente, raggiungere rapidamente il collega piu' vicino e in
ogni caso non tentare risalite d'emergenza se la profondita' e'
superiore ai 10 m.
C. Al segnale di richiesta d'aria, fornire immediatamente la
propria fonte alternativa, poi avvisare gli altri operatori e
procedere con la riemersione di tutto o parte del gruppo di lavoro.
Improvvisa spinta verso l'alto (pallonata)
A. La causa puo' essere una risalita senza scaricare il GAV, il
malfunzionamento delle valvole di carico del GAV o della muta stagna,
la perdita della zavorra o l'uso sbagliato di palloni e boe. La
prevenzione consiste nell'adeguata manutenzione, il corretto
fissaggio e utilizzo dell'attrezzatura, un costante controllo di
assetto durante l'immersione.
B. Azionare immediatamente la valvola di scarico rapido posta in
posizione piu' elevata, se possibile aggrapparsi a qualche cosa di
fisso, identificare e intervenire immediatamente sulla causa:
se e' una valvola di carico bloccata, staccare la relativa
frusta;
se e' un pallone o boa, abbandonare immediatamente la presa;
utilizzare zavorre di fortuna (es. sassi).
C. Intervenire prontamente fornendo assistenza ed assetto
negativo scaricando completamente il proprio GAV e manovrando il GAV
dell'OS in difficolta', cercare di intervenire sulle cause senza
rischiare di essere trascinati verso l'alto. Avvisare gli altri
operatori e procedere con la riemersione di tutto o parte del gruppo
di lavoro.
Allagamento della muta stagna o del giubbetto equilibratore ad
assetto variabile (GAV)
A. Le cause piu' comuni sono tagli, rotture della cerniera o
delle valvole, soprattutto a causa di invecchiamento e/o cattiva
manutenzione. Una buona prevenzione consiste anche in una corretta e
non eccessiva pesata d'assetto.
B. Chiedere assistenza e NON togliersi la zavorra. Il GAV puo'
sopperire alla mancanza di spinta della muta e viceversa.
C. Prestare assistenza, avvisare gli altri operatori e procedere
con la riemersione di tutto o parte del gruppo di lavoro.
Perdita della maschera
A. Evento molto raro, causato da un urto o rottura delle cinghie,
che devono essere verificate in buono stato.
B. Se si e' nei pressi del fondale, verificare la possibilita' di
recupero della maschera, eventualmente trattenendola con le mani o
con elastici di scorta; se disponibile, indossare la maschera di
scorta, oppure attirare l'attenzione dei colleghi per farsi
riaccompagnare in superficie.
C. Prestare assistenza, verificare la possibilita' di recupero
della maschera, avvisare gli altri operatori e procedere con la
riemersione di tutto o parte del gruppo di lavoro.
Malfunzionamento del computer subacqueo
A. Le principali cause di malfunzionamento di un computer
subacqueo sono da imputare ad un difetto di fabbricazione, ad una
cattiva manutenzione (es.: batterie scariche, ecc.), o ad urti
accidentali durante le immersioni. La manutenzione comprende
l'accurato controllo dello stato di carica delle batterie che
alimentano lo strumento, e dell'eventuale cinturino la cui rottura
potrebbe determinare la perdita dello strumento.
B. In caso di spegnimento, allagamento, perdita o dati
palesemente errati (verificare profondita' massima e tempo
d'immersione con i colleghi), utilizzare i propri strumenti di
riserva, che, come minimo, devono comprendere orologio, profondimetro
e tabelle, e pianificare di conseguenza il resto dell'immersione e la
risalita. In totale assenza di strumenti, seguire la risalita dei
colleghi che hanno svolto un profilo d'immersione piu' simile. In
mancanza anche di assistenza per smarrimento dei colleghi, risalire
lentamente senza superare la velocita' delle bolle piu' piccole
emesse dall'erogatore durante l'espirazione ed eseguire una sosta
cautelativa la piu' lunga possibile ad una quota stimata tra i 6 ed i
3 metri di profondita'. Non sara' possibile svolgere altre immersioni
nelle sedici ore successive, se si trattava della prima immersione, o
ventiquattro ore successive se si trattava di immersione successiva.
C. Prestare assistenza, avvisare gli altri operatori e procedere
con la riemersione di tutto o parte del gruppo di lavoro.
Ipotermia
A. Determinata da inadeguata protezione termica e/o prolungata
permanenza in acqua, prevenibile con una corretta programmazione
delle attivita' e adeguati indumenti.
B. In presenza dei sintomi precoci, tremoli e intorpidimenti,
avvisare i colleghi proponendo la riduzione dei tempi di permanenza
in acqua.
C. Prestare assistenza, se possibile, avvisare gli altri
operatori e procedere con la riemersione di tutto o parte del gruppo
di lavoro. In superficie, aiutare a togliere gli indumenti bagnati,
asciugare, coprire in modo uniforme e non eccessivo, ricoverare
l'infortunato in luogo riparato, asciutto e confortevole. Per le
immersioni invernali da riva, valutare la vicinanza di locali,
veicoli in cui ripararsi. Va ricordato che e' assolutamente
controindicato far bere alcolici ad un soggetto in condizione di
ipotermia.
Ipertermia
A. Si verifica quando per un'esposizione eccessiva in un ambiente
caldo (per esempio quando si rimane con la muta indossata sotto al
sole per diverso tempo, comportamento da evitare nel modo piu'
assoluto) l'organismo non riesce piu' a compensare l'aumento di
temperatura interna. In tal caso, si possono manifestare sintomi
quali stordimento, mal di testa, sudorazione eccessiva, difficolta'
respiratorie, fino alla perdita di coscienza.
B. Avvisare i colleghi fin dai primi sintomi, proponendo
l'interruzione delle attivita'; se si verifica prima dell'immersione,
proporre di posporre l'immersione fino al completo recupero delle
proprie condizioni o di rinunciare all'immersione.
C. Prestare assistenza, avvisare gli altri operatori e procedere
con la riemersione di tutto o parte del gruppo di lavoro. In
superficie il trattamento consigliato consiste nello spogliare il
soggetto, trasportarlo in un luogo fresco, fargli bere acqua in
abbondanza e, quando possibile, applicargli impacchi di ghiaccio
nella parte posteriore del collo.
Affanno
A. Determinato da eccessiva attivita' fisica, ad esempio per
contrastare la corrente, e/o difficolta' respiratorie, anche dovute a
malfunzionamento degli erogatori. La respirazione irregolare
determina accumulo di anidride carbonica che, a sua volta favorisce
l'affanno, determinando un pericoloso circolo vizioso. Si previene
con adeguato allenamento fisico, manutenzione dell'attrezzatura,
adeguata programmazione dell'immersione e delle attivita' previste,
nonche' con una corretta e controllata respirazione durante tutta
l'immersione.
B. Alle prime sensazioni di respiro irregolare o perdita di
controllo della respirazione, interrompere qualunque attivita'
fisica, se possibile appoggiarsi al fondale o sostenersi ad un
appiglio stabile, respirare il piu' profondamente possibile favorendo
gli atti espiratori fino al ristabilimento delle condizioni normali,
richiamare l'attenzione dei colleghi e segnalare la difficolta'.
C. Prestare assistenza, avvisare gli altri operatori e procedere
con la riemersione di tutto o parte del gruppo di lavoro.
L'immersione potra' riprendere solo nel caso in cui si siano
ristabilite le condizioni normali e sia risolto il problema che ha
scatenato l'affanno. L'affanno e' una sintomatologia che puo'
preludere ad incidenti gravi e per tale motivo non va sottovalutato e
in questi casi si consiglia di attivare prontamente le procedure di
riemersione.
Crampi muscolari
A. Determinato da eccessiva attivita' fisica, scarso allenamento
e freddo.
B. Interrompere l'attivita' fisica, se possibile appoggiarsi al
fondale o sostenersi ad un appiglio stabile, richiamare l'attenzione
dei colleghi e segnalare la difficolta', intervenire stirando il
muscolo coinvolto.
C. Prestare assistenza. L'immersione va interrotta se i crampi
continuano o si ripresentano dopo le opportune manovre; in questo
caso, avvisare gli altri operatori e procedere con la riemersione di
tutto o parte del gruppo di lavoro.
Il crampo muscolare intercorso durante o dopo un'immersione
deve essere considerato come un possibile sintomo d'incidente da
decompressione e come tale deve essere gestito (ossigeno normobarico,
liquidi, contatto telefonico con la Centrale operativa del
Dipartimento emergenza 118 o con la guardia medica piu' vicina).
Narcosi da profondita' e vertigini alterno bariche
A. Le profondita' previste non devono essere tali da determinare
condizioni di elevata narcosi (entro i 40 m ad aria o profondita'
inferiori se miscela arricchita in ossigeno «nitrox»), nonostante
questo una certa predisposizione individuale, il freddo, altri stati
di malessere in corso ed eccessive velocita' di discesa possono
determinare temporanei stati di narcosi, vertigini o
alterazione/rallentamento delle proprie capacita' percettive e
decisionali.
B. Controllare con attenzione il proprio stato, soprattutto
durante la discesa ed i primi minuti di immersione. In caso di
qualunque sensazione alterata, interrompere la discesa, respirare con
regolarita', eventualmente risalire qualche metro in attesa della
normalizzazione. Avvisare il collega piu' vicino della difficolta' e,
in caso di perdurare dei sintomi, proporre l'interruzione
dell'immersione.
C. Prestare assistenza. In caso di prolungamento del problema
oltre un paio di minuti, avvisare gli altri operatori e procedere con
la riemersione di tutto o parte del gruppo di lavoro.
Ferimenti e urticazioni
A. Per lo piu' dovute a disattenzione o eccessiva confidenza con
l'habitat e gli organismi presenti. Si prevengono muovendosi con
accortezza, verificando con regolarita' l'ambiente circostante ed
utilizzando le adeguate protezione (ad es. obbligo di guanti
adeguati).
B. Fermarsi, respirare regolarmente e analizzare l'entita'
dell'accaduto, avvisare immediatamente il collega piu' prossimo e
chiedere assistenza.
C. Prestare assistenza e con gli altri colleghi valutare se
procedere con la riemersione di tutto o parte del gruppo di lavoro.
Perdita di strumenti di lavoro
A. Gli strumenti devono essere fissati con sistemi di
aggancio/sgancio rapido.
B. La ricerca di strumenti smarriti deve essere limitata al tempo
e alla profondita' massima prevista dalla scheda d'immersione
programmata, senza effettuare ridiscese e avvisando il collega piu'
prossimo.
C. Prestare assistenza e con gli altri colleghi valutare se
procedere con la riemersione di tutto o parte del gruppo di lavoro.
Procedure di emergenza sanitaria subacquea in superficie
Qualora si verifichino problemi sanitari in qualcuno dei
subacquei, l'assistente di superficie dovra' mettersi in contatto con
il servizio di emergenza sanitaria pubblica (numero telefonico di
emergenza 118) o, in subordine, con la guardia medica piu' vicina al
luogo delle operazioni. In caso di impossibilita' di utilizzo del
telefono, utilizzare la chiamata di emergenza radio sul canale radio
VHF 16 o il soccorso in mare (telefono 1530). In subordine,
contattare il centro iperbarico piu' vicino, specificando in tutti i
casi che si tratta di un'emergenza subacquea, per essere coadiuvato
nella scelta delle procedure di assistenza piu' idonee al caso.
Qualora si sospettasse che i sintomi siano riconducibili a
patologie da decompressione, al subacqueo cosciente e consenziente si
dovra' somministrare acqua per via orale e ossigeno normobarico al
100% da parte di personale istruito e competente, fino al
sopraggiungere dei soccorsi. Qualora sia necessario, stabilizzare le
condizioni cardiorespiratorie dell'infortunato tramite Rianimazione
cardio polmonare (RCP o BLS - incluso l'uso del defibrillatore
qualora disponibile).
Per l'equipaggiamento di emergenza e primo soccorso si veda la
sezione G.
Esercitazioni di emergenza
I lavoratori devono partecipare a esercitazioni, effettuate
almeno una volta l'anno, per mettere in pratica le procedure di
gestione delle emergenze di cui alla presente sezione.
Una successiva esercitazione deve essere messa in atto, inoltre,
non appena un'esercitazione abbia rivelato una serie di carenze e
dopo che siano stati presi i necessari provvedimenti.
Sezione G
Attrezzature, dispositivi di sicurezza e di protezione individuale
L'equipaggiamento subacqueo e' affidato in gestione alla singola
persona che ne assume la responsabilita'. Per tale equipaggiamento,
e' necessario:
possedere requisiti e caratteristiche tali da garantire la
massima funzionalita' di impiego ed il massimo livello di sicurezza e
confort per chi li utilizza;
essere in buono stato di conservazione e di funzionamento;
avere certificati di collaudo approvati e validi;
venire utilizzati per lo scopo specifico per il quale sono
stati concepiti.
Le attrezzature, i dispositivi di sicurezza e di protezione
individuale, in dotazione all'OS, devono rispondere alla normativa
specifica e riportare le certificazioni di approvazione (CE EN)
quando disponibili. Quelli previsti sono:
muta protettiva: umida o semistagna/stagna (comprendente anche
cappuccio, calzari e guanti ed eventuale sottomuta) e relativo
sottomuta adeguato;
maschera e tubo aeratore per la respirazione in superficie;
pinne;
zavorra;
computer subacqueo;
un secondo computer subacqueo di rispetto con lo stesso
algoritmo di calcolo decompressivo del computer principale
(sostituibili da un set completo di profondimetro, orologio e tabelle
decompressive);
coltello o altro strumento da taglio idoneo per tagliare sagole
e lenze;
giubbetto equilibratore ad assetto variabile (GAV) con idonei
punto di attacco e tasche in funzione delle strumentazioni a
attrezzature previste;
shaker subacqueo od altro sistema di segnalazione acustica;
due erogatori bistadio completi, muniti di attacco DIN, uno dei
quali deve avere una frusta di collegamento al secondo stadio lunga
minimo 1,5 metri e di colore giallo o, comunque, opportunamente
segnalata in modo da essere immediatamente riconoscibile da un
compagno di immersione in difficolta';
manometro;
bombola con doppia rubinetteria con attacchi DIN;
pedagno o pallone di segnalazione gonfiabile (decreto del
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti 29 luglio 2008, n.
146) per le situazioni di risalita di emergenza in immersione con
sagola di almeno 12 m;
un mulinello con sagola di almeno 40 m;
lavagnetta e matita per scrivere;
bussola di orientamento.
Le imbarcazioni utilizzate devono disporre sia di dispositivi per
agevolare la risalita degli operatori subacquei sulla barca che di un
segnalatore acustico subacqueo (ad esempio sirena a gas compresso)
utilizzato per comunicare l'interruzione dell'immersione.
Per quanto attiene alle dotazioni di sicurezza del mezzo nautico
impiegato nelle operazioni subacquee, queste dovranno essere conformi
alla normativa vigente in materia di sicurezza per la navigazione e
di salvaguardia della vita umana in mare, unitamente alle
prescrizioni locali piu' restrittive che possono essere eventualmente
previste da Ordinanza emessa a cura dell'autorita' marittima.
Qualora utile o necessario, puo' essere autorizzato l'uso di
maschera gran facciale e sistemi di comunicazione audio senza fili
tra subacquei e/o assistente di superficie per l'uso dei quali gli OS
devono essere opportunamente formati.
Oltre all'equipaggiamento di immersione suddetto, gli OS
utilizzeranno gli opportuni strumenti e attrezzature previste dalla
specifica attivita' (es.: macchine fotografiche, videocamere,
cordelle metriche, calibri, quadrati, strumenti per prelevare
campioni e contenitori per la raccolta dei campioni) il cui peso in
acqua non sia superiore a 5 kg.
Manutenzione e verifica dell'equipaggiamento subacqueo
Per quanto concerne la manutenzione delle attrezzature,
dispositivi di sicurezza e di protezione individuale necessari per
l'immersione, il datore di lavoro ha la responsabilita' di:
a) sostituire, a richiesta motivata dell'operatore subacqueo e
controllata dal capo missione, le mute, i calzari, i guanti, le
maschere, le pinne, le cinture, i coltelli e le cinghie troppo
usurate per potere ulteriormente essere usate con sicurezza e
confort;
b) sostituire ogni altro dispositivo d'immersione che per il
lungo uso o per cause di forza maggiore non diano piu' sufficienti
garanzie di funzionalita' e sicurezza;
c) manutenere e, quando necessario, affidare la revisione o
riparazione dei dispositivi di immersione a personale qualificato;
Ogni specifico dispositivo deve essere sottoposto a regolare
verifica prima dell'uso e successiva manutenzione che puo' essere:
ordinaria, dopo l'impiego giornaliero ed effettuata da parte
dell'operatore subacqueo che l'ha in dotazione;
===================================================================== | Equipaggiamento | Manutenzione | Verifica | +=======================+====================+======================+ | |lavare in acqua |controllo cuciture, | | |dolce, asciugare |cerniere, valvola di | | |lontano da fonti di |carico e scarico mute | | |calore, lubrificare |stagne, eventuali | |muta protettiva |la cerniera. |strappi | +-----------------------+--------------------+----------------------+ | | |stato delle | | | |guarnizioni, tenuta | | | |del cristallo, | | | |resistenza ed | | |lavaggio in acqua |elasticita' del | |maschera |dolce |cinghiolo | +-----------------------+--------------------+----------------------+ | | |stato dei materiali, | | |lavaggio in acqua |tenuta della scarpetta| |pinne |dolce |o del cinghiolo | +-----------------------+--------------------+----------------------+ | | |peso corrispondente a | | | |quello necessario per | | | |assetto ottimale, | | | |tenuta della fibbia e | | |lavaggio in acqua |funzionalita' sgancio | |zavorra |dolce |rapido | +-----------------------+--------------------+----------------------+ | | |corretto | | | |funzionamento, stato | |profondimetro, orologio|lavaggio in acqua |di carica della | |e computer |dolce |batteria | +-----------------------+--------------------+----------------------+ | | |tenuta del fermo del | | | |fodero, resistenza dei| | | |cinghiali di aggancio,| | |lavaggio in acqua |solidita' della | | |dolce e |impugnatura sulla | |coltello o strumenti da|lubrificazione della|lama, esistenza del | |taglio |lama |filo della lama | +-----------------------+--------------------+----------------------+ | | |funzionamento valvole | | | |di ingresso/uscita | | | |aria e presenza | | | |accessori per | | | |localizzazione e | |giubbetto equilibratore|lavaggio in acqua |richiamo in | |(GAV) |dolce |superficie | +-----------------------+--------------------+----------------------+ | | |funzionamento, perdite| | |lavaggio in acqua |d'aria, usura delle | | |dolce, pulizia |parti compreso | | |interno secondo |boccaglio e fruste, | |erogatori |stadio |taratura | +-----------------------+--------------------+----------------------+ | |lavaggio in acqua |perdite d'aria, | |manometro |dolce |corretta misura | +-----------------------+--------------------+----------------------+ | | |controllo pressione e | | | |data (non antecedente | | | |i 3 mesi prima | | | |dell'uso) di carica, | | |lavaggio in acqua |controllo | |bombola |dolce, ricarica |funzionamento | +-----------------------+--------------------+----------------------+ periodica specializzata, ad intervalli regolari da parte di personale qualificato; ===================================================================== | Equipaggiamento | Periodicita' | +=======================+===========================================+ | |secondo la normativa vigente, il primo | | |collaudo, a partire dalla data di acquisto | | |delle bombole, viene effettuato dopo 4 | | |anni, mentre i successivi collaudi sono a | |bombola |scadenza biennale | +-----------------------+-------------------------------------------+ | |revisione annuale (non e' richiesto dalla | | |legislazione vigente nessun tipo di | |erogatore |collaudo) | +-----------------------+-------------------------------------------+ | |revisione annuale (non e' richiesto dalla | | |legislazione vigente nessun tipo di | |manometro |collaudo) | +-----------------------+-------------------------------------------+ straordinaria, dopo impieghi particolarmente intensi in condizioni sfavorevoli, da parte di personale qualificato; a guasto, per riparare un malfunzionamento e ripristinarne la funzionalita' da parte di personale qualificato. Sistema di ricarica delle bombole e qualita' della miscela respiratoria Il sistema di ricarica delle bombole deve garantire il rispetto delle caratteristiche dell'aria destinata all'impiego subacqueo: +---------------------+---------------------------------------------+ |Ossigeno: |da 21% a 40% | +---------------------+---------------------------------------------+ |Anidride carbonica: |non piu' di 0,1% | +---------------------+---------------------------------------------+ |Monossido di | | |carbonio: |non piu' di 0,0002% (20 parti per milione) | +---------------------+---------------------------------------------+ | |non piu' di 130 milionesimi di grammo per | | |litro d'aria (0,00013 grammi per litro | |Vapori oleosi: |d'aria) | +---------------------+---------------------------------------------+ |Ruggine, particelle | | |solide, fuliggine, | | |ecc.: |assenza totale. | +---------------------+---------------------------------------------+
Nel caso si ricorra a servizi di ricarica esterni e/o al
noleggio di bombole la stazione di ricarica deve comunque rispettare
le specifiche di cui sopra, in regola con la normativa vigente.
Presidi di emergenza e primo soccorso
Il responsabile delle operazioni subacquee deve garantire la
presenza in superficie dei presidi di emergenza, incluse le
attrezzature sanitarie e strumentali, e deve comprendere almeno:
una bombola di emergenza, per ogni quattro operatori in
immersione, dotata di due erogatori completi con primo stadio dotato
di attacco DIN;
un orologio;
un segnalatore acustico subacqueo (sirena a gas compresso o
sistema equivalente);
un binocolo;
un sistema adeguato e funzionante per le chiamate di soccorso
(VHF marino, telefono cellulare);
numero unico per le emergenze sanitarie e il coordinamento dei
soccorsi sul territorio nazionale (118);
numero per le emergenze in mare (1530);
il numero telefonico del centro iperbarico piu' vicino (previa
verifica della operativita' e l'invio a mezzo fax o e-mail delle date
di inizio e fine operazioni);
un kit di ossigeno di emergenza con bombola da almeno 3 litri X
150 ATM; riduttore multifunzionale che consenta la erogazione
dell'ossigeno a domanda o a flusso continuo; maschera per la
somministrazione al 100% (si raccomanda la disponibilita' di maschera
ad elevata aderenza al viso per la erogazione dell'ossigeno a domanda
e di una maschera non rebreather con sacchetto per il recupero della
miscela espirata, per l'erogazione continua);
cassetta di primo soccorso a norma (decreto ministeriale n.
388/2003 e successivi), eventualmente integrata in funzione delle
condizioni operative (es. distanza da presidi medici).
Tutto il materiale deve essere conservato in contenitori a tenuta
stagna non corrodibili, imputrescibili e galleggianti.