Articolo tratto da A&S n. 15/2014
Sulla qualificazione di alcuni beni in polietilene come “imballaggi”, si registra una diversa interpretazione tra giudici di merito, con la sentenza della Corte di Appello di Roma 29 maggio 2014, n. 3048, contrastante con i principi sanciti dalla precedente pronuncia del Tribunale di Roma n. 8131/2014 (commentata su Ambiente&Sicurezza n. 11/2014). Anche se dalla lettura delle motivazioni si evince, subito, come la decisione sia fondata più su argomentazioni processuali che di merito, essendo quasi tutte le censure tacciate di inammissibilità e rigettate in rito, tuttavia la decisione merita di essere approfondita per la parte in cui (sia pur sommariamente stante il richiamo alla sentenza di primo grado) affronta il problema della definizione di imballaggio nella normativa italiana e comunitaria, rigettando le censure proposte dal consorzio appellante.