Conosci le norme sulla silicosi? – Guarda il video

In sintesi tutto quello che occorre sapere sul quadro normativo

(Conosci le norme sulla silicosi?)

Parliamo di silicosi.

Quali sono le norme in vigore cui far riferimento per tutelare lavoratrici e lavoratori?

Questo lo vedremo fra un attimo. Per prima cosa, un po’ di storia.

Che ci fosse un nesso fra alcune lavorazioni, per così dire, “polverose” e l’insorgenza di infiammazioni respiratorie era già noto fin dall’antichità.

Ma è solo nel 1871 che a questi gravi disturbi viene dato il nome di silicosi.

A individuare la patologia fu un medico di Milano – Achille Visconti – che ne indicò la causa studiando il caso di uno scalpellino.

Un lavoro, per così dire, “polveroso” appunto.

In Italia, il primo intervento normativo è del 1943 con la legge numero 455. La legge estendeva la copertura sanitaria anche ai lavoratori affetti da questa patologia.

Ma non solo: la norma sanciva anche che il medico del lavoro dovesse stabilire l’idoneità fisica dei lavoratori esposti ad attività considerate a rischio. E che le visite di controllo avessero cadenza almeno annuale.

Un bel passo in avanti, se ci pensate.

E siamo al 1965.

In quell’anno entrò in vigore il D.P.R. numero 1124.

Il decreto sanciva l’obbligo di assicurazione per tutti i lavoratori esposti a polveri di silice.

Dal punto di vista sanitario, nel 1997, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha classificato la silice come cancerogena.

Con tutto ciò che ne consegue sul terreno della tutela.

E ora veniamo ai giorni nostri.

Con il testo unico della sicurezza (il decreto legislativo numero 81 del 2008), la silice è indicata, tra le altre, come sostanza pericolosa per la salute.

Ma qual è il valore massimo giornaliero di esposizione per evitare di ammalarsi?

Purtroppo, in Italia, fino al 2020, questo valore non era indicato.

Ci ha pensato il decreto legislativo numero 44 di recepimento della direttiva europea 2017/2398.

Per la silice cristallina respirabile l’esposizione massima giornaliera è pari a 0,1 milligrammi per metro cubo.

Ciò significa che datore di lavoro e servizio di prevenzione e protezione devono mettere in atto sistemi di monitoraggio affinché il valore non venga superato.

Con questo provvedimento, il quadro normativo, al momento, è completo.

E noi ci fermiamo qui.

I contenuti sono a cura di Romeo Safety Italia.

 

 

Grazie per la collaborazione a Bosch ProfessionalConosci le norme sulla silicosi?

 

(Conosci le norme sulla silicosi?)

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