Coronavirus e rifiuti: le indicazioni di Piemonte e Lombardia sono state rese note tramite documenti pubblicati sui portali web delle Regioni.
In particolare, la Regione Piemonte ha emanato tre note dedicate rispettivamente a:
- gestione dei rifiuti urbani in relazione all’emergenza;
- gestione dei rifiuti da Dpi utilizzati all'interno delle attività economiche produttive;
- attività di raccolta dei rifiuti urbani e dei relativi centri.
La Regione Lombardia ha, invece, inquadrato l'attività di gestione rifiuti nell'ambito dell'emergenza.
Di seguito i testi delle disposizioni regionali.
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Note della Regione Piemonte
Oggetto: Rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità COVID-19 n. 3/2020 per la gestione dei rifiuti urbani in relazione all’emergenza. Indicazioni e chiarimenti regionali.
In riferimento alla particolare situazione emergenziale che si sta attraversando, che coinvolge pesantemente anche lo svolgimento dei servizi di pubblico interesse quale quello della gestione dei rifiuti, con la presente si trasmette il Rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità COVID-19 n. 3/2020 predisposto a seguito del parere reso dal medesimo Istituto al Ministero della Salute al fine di contribuire ad una capillare diffusione del medesimo e si forniscono alcune indicazioni regionali.
Con il richiamato Rapporto, l’Istituto Superiore di Sanità fornisce indicazioni per la gestione dei rifiuti urbani con particolare riferimento ai rifiuti provenienti da abitazioni dove soggiornano soggetti positivi al virus in isolamento o quarantena obbligatoria dettando modalità operative per tutto il territorio nazionale improntate al principio di cautela, come stabilito dai DPCM del 9 e 11 marzo 2020.
In riferimento alle indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità si ritiene opportuno chiarire ulteriormente la previsione di “smaltire il rifiuto dalla propria abitazione quotidianamente con le procedure in vigore sul territorio (esporli fuori dalla propria porta negli appositi contenitori, o gettarli negli appositi cassonetti condominiali o di strada)” in quanto potrebbe dare adito a diverse modalità di organizzazione da parte dei soggetti gestori del servizio di raccolta dei rifiuti urbani.
A tal proposito si precisa che lo “smaltire il rifiuto dalla propria abitazione quotidianamente” è da intendersi riferito unicamente ad un allontanamento quotidiano dall’abitazione del doppio sacco contenente i propri rifiuti per depositarli nei contenitori del servizio pubblico già in precedenza utilizzati, ovvero momentaneamente in un locale separato dalla propria abitazione in cui non vi sia permanenza di persone (es. garage, sottoscala, balcone, cantina, androne, ecc... purché protetto da agenti meteorici) e non accessibile ad animali. La raccolta di tali rifiuti indifferenziati, confezionati e conferiti secondo le modalità dettate dall’ISS, avverrà nel normale circuito di raccolta in essere in ciascun Comune, mantenendo inalterate le frequenze del servizio. In coerenza con quanto indicato dall’ISS tutti i predetti rifiuti dovranno essere trattati e smaltiti attraverso l’ordinario circuito che riguarda la frazione indifferenziata.
Viste le diverse modalità di raccolta nel territorio piemontese dei rifiuti urbani, si raccomanda di sospendere fino a diversa comunicazione le procedure di gestione di raccolta mediante sistemi che prevedano l’utilizzo del sacco conforme o sacco prepagato. In questo caso specifico le aziende che si occupano della raccolta saranno tenute a prelevare tutti i sacchi esposti dalle utenze.
Per tutte le altre utenze in cui non sono presenti soggetti positivi al tampone, in isolamento o in quarantena obbligatoria si rammenta che la raccolta differenziata va proseguita normalmente. Come raccomandato dall’ISS eventuali guanti monouso, mascherine e fazzoletti di carta utilizzati vanno conferiti nell’indifferenziato.
E’ inoltre consigliabile, in coerenza con le indicazioni dell’ISS, a scopo cautelativo per tutte le tipologie di utenze di chiudere in doppio sacchetto il rifiuto indifferenziato, onde evitare rotture accidentali che possano essere fonte di preoccupazione.
In merito a tali attività di raccolta e trasporto si raccomanda di verificare che il personale impiegato a tale scopo sia adeguatamente formato, informato e dotato dei DPI necessari e che sia garantita una sanificazione periodica dei mezzi utilizzati, nel rispetto delle indicazioni della nota dell’ISS.
In relazione alle modalità di gestione dei rifiuti urbani indifferenziati a valle del sistema di raccolta si raccomanda particolare attenzione alle attività svolte presso gli impianti di trattamento dei suddetti rifiuti, minimizzando ogni attività di manipolazione diretta. A tal fine si sottolinea l'importanza di:
- evitare il contatto diretto tra gli operatori e tali rifiuti, vietando qualsiasi operazione che comporti la selezione manuale di tali rifiuti;- assicurare a tutti gli operatori i DPI necessari, nel rispetto delle indicazioni della nota dell'ISS;
- svolgere procedure di sanificazione periodiche, in particolare nelle aree di stoccaggio ed in cui avvengono i trattamenti;
- svolgere le operazioni di manutenzione degli impianti utilizzando idonei DPI e comunque nel rispetto delle indicazioni dell'ISS;
- verificare l'aggiornamento della valutazione dei rischi all'interno degli impianti e conseguentemente l'eventuale necessità di una rielaborazione del "documento di valutazione dei rischi (DVR)” così come previsto all'articolo 29 del decreto legislativo 81/2008.
Si trasmette infine il decalogo sulle modalità di conferimento dei rifiuti redatto dall’Istituto Superiore di Sanità, con l’invito a renderlo visibile e divulgarlo alla cittadinanza tutta nelle modalità abitualmente adoperate per diffondere notizie.
Nel raccomandare a tutti i soggetti interessati e agli enti coinvolti di attenersi alle indicazioni fornite si richiede infine ai Comuni di comunicare ai Consorzi di riferimento le situazioni a loro note di isolamento o quarantena obbligatoria ai fini di una più proficua ed efficace organizzazione del servizio.
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Oggetto: Rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità COVID-19 n. 3/2020 per la gestione dei rifiuti urbani in relazione all’emergenza. Indicazioni regionali sui DPI utilizzati all'interno delle attività economiche produttive.
In riferimento alla particolare situazione emergenziale che si sta attraversando, facendo seguito alle indicazioni contenute nel Rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità COVID-19 n. 3/2020 predisposto a seguito del parere reso dal medesimo Istituto al Ministero della Salute, con la presente si precisa che anche i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) utilizzati all’interno di attività economiche produttive, per la tutela da COVID-19, quali mascherine e guanti, devono essere assimilati agli urbani ed in particolare devono essere conferiti nel rifiuto indifferenziato al fine della raccolta da parte del soggetto gestore del servizio rifiuti, in coerenza con le indicazioni della scheda allegata predisposta dall’Istituto Superiore della Sanità.
E’ inoltre consigliabile, in coerenza con le indicazioni dell’ISS, chiudere a scopo cautelativo in doppio sacchetto il rifiuto indifferenziato, onde evitare rotture accidentali che possano essere fonte di preoccupazione.
Si trasmettono infine il suddetto Rapporto 3/2020 ed il decalogo sulle modalità di conferimento dei rifiuti redatti dall’Istituto Superiore di Sanità con l'invito a renderlo visibile e divulgarlo ai vostri associati nelle modalità abitualmente adoperate per diffondere le notizie.
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Oggetto: Attività di gestione dei rifiuti nell’ambito dell’emergenza Covid-19. Attività di raccolta dei rifiuti urbani, Centri di Raccolta dei Rifiuti Urbani e Centri del Riuso.
In relazione alla peculiarità della situazione venutasi a creare a seguito dell’emergenza in corso riguardante la diffusione del Covid-19 e dell’entrata in vigore, per ultimo, del DPCM 11 marzo 2020 si ritiene opportuno procedere ad alcune precisazioni:
- ai sensi dell’articolo 177 comma 2 del D.Lgs 152/2006 “La gestione dei rifiuti costituisce attività di pubblico interesse”, comprendendo quindi in questo modo sia i rifiuti urbani che i rifiuti speciali;
- va precisato che il termine di “gestione dei rifiuti” viene definito all’articolo 183 comma 1 lett. n): “la raccolta, il trasporto, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti, compresi il controllo di tali operazioni e gli interventi successivi alla chiusura dei siti di smaltimento, nonché le operazioni effettuate in qualità di commerciante o intermediario”.
Ne consegue che le limitazioni imposte ai sensi del DPCM 11/03/2020 sopra citato non si applicano alla gestione dei rifiuti, fatte salve ulteriori e diverse indicazioni che le Autorità competenti vorranno emanare.
Considerato che la gestione dei rifiuti urbani rappresenta un servizio pubblico, il quale viene sostanzialmente svolto grazie ad una filiera di operatori le cui modalità operative e la cui efficacia ed efficienza dipendono inevitabilmente dagli altri operatori della filiera stessa, si rappresenta agli Enti in indirizzo di porre particolare attenzione a mantenere tali livelli di operatività, a proposito dei quali vogliamo ringraziare i relativi artefici, a partire dagli operatori del servizio pubblico.
Riguardo ai centri di raccolta comunali o consortili (CdR) ove i cittadini possono conferire i rifiuti urbani si precisa quanto segue:
- i CdR prevedono un accesso diretto da parte dell’utenza al fine del conferimento diretto e differenziato di particolari categorie di rifiuto urbano: tale attività comporta inevitabilmente un trasporto diretto da parte dell’utenza;
- nella situazione emergenziale sanitaria venutasi a creare vi è una chiara indicazione a livello nazionale, specie in questi giorni, di evitare qualsiasi allontanamento dalle proprie abitazioni che non assuma carattere di indifferibilità ed urgenza;
- considerato che tra le fattispecie individuate e consentite per gli spostamenti a livello nazionale non risulta il trasporto, per quanto di carattere saltuario, dei propri rifiuti urbani a qualsivoglia punto di raccolta,
si invitano i Comuni, i Consorzi pubblici in indirizzo e per loro tramite le Aziende di raccolta ad interrompere tempestivamente l’attività dei Centri di Raccolta dei Rifiuti Urbani, comunicando tale chiusura temporanea alla popolazione servita, ed invitando la stessa per quanto possibile di mantenere tali rifiuti presso i propri domicili. Si invitano inoltre gli Enti ed Aziende ad implementare forme alternative di servizio alle utenze, al fine di minimizzare lo stazionamento di rifiuti non più conferibili presso i CdR (quali ingombranti, RAEE, etc) su aree pubbliche o private ad uso pubblico. Eventuali situazioni di indifferibilità ed urgenza potranno essere valutate dai Comuni/ Consorzi che potranno disporre di aperture limitate esclusivamente alle utenze non domestiche, al fine di permettere loro il conferimento delle tipologie di rifiuto differenziato ivi consentite, secondo modalità concordate tra Comune/Consorzio, gestore del CdR e tali utenze: ciò anche al fine di limitare gli spostamenti sul territorio di mezzi ed operatori che continuano ad effettuare piccoli interventi di manutenzione.
Relativamente ai Centri del Riuso, per le medesime considerazioni sopra riportate a valere per i CdR, le attività poste in essere all’interno di tali aree andranno immediatamente sospese.
Infine si coglie l’occasione per segnalare che, in coerenza con le disposizioni assunte a livello nazionale con il Decreto Legge 17 marzo 2020 n. 18, art. 113, in merito al rinvio al 30 giugno di diverse scadenze ambientali, quali ad esempio la presentazione del modello unico di dichiarazione ambientale (MUD), si provvederà ad adeguare di conseguenza anche la scadenza per la trasmissione delle informazioni acquisite attraverso la piattaforma Yucca.
Si chiede a Confservizi Piemonte, ad ANCI Piemonte, ai Comuni, ai Consorzi in indirizzo e ad ARPA Piemonte di dare massima diffusione della presente anche alle Aziende e a tutti gli operatori coinvolti nel servizio di raccolta e smaltimento e si resta a disposizione per ogni eventuale chiarimento.
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Nota della Regione Lombardia 11 marzo 2020, n. T1.2020.0013001
Oggetto: Inquadramento attività di gestione rifiuti nell'ambito dell'emergenza Covid-19
A seguito di alcune richieste di chiarimento in merito all’inquadramento delle attività di gestione dei rifiuti nell’ambito delle limitazioni dovute all’emergenza Covid-19, si ricorda che l’art. 177, comma 2 del D.lgs 152/06 prevede che: “La gestione dei rifiuti costituisce attività di pubblico interesse”.
Si evidenzia che tale previsione si riferisce a tutte le tipologie di rifiuti, sia urbani che speciali, e che il medesimo decreto legislativo all’art. 183, comma 1, lettera n), definisce la gestione dei rifiuti come “la raccolta, il trasporto, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti, compresi il controllo di tali operazioni e gli interventi successivi alla chiusura dei siti di smaltimento, nonché le operazioni effettuate in qualità di commerciante o intermediario”: tutte le attività elencate, pertanto, sono di pubblico interesse.
Si ricorda inoltre che, ai sensi dell’art. 208, comma 6 del D.lgs 152/06, le autorizzazioni al trattamento dei rifiuti comportano “la dichiarazione di pubblica utilità”.
Pertanto le limitazioni generali alle attività economiche emanate dalle competenti Autorità non si applicano alla gestione dei rifiuti, fatte salve diverse indicazioni da parte delle Autorità medesime.
Inoltre la raccolta e gestione dei rifiuti urbani, rappresenta un “servizio pubblico” che non può essere interrotto.
Per le restanti gestioni di rifiuti, occorre far salva la possibilità di continuazione dell’attività, in modo da evitare che blocchi in punti della filiera di trattamento rifiuti possano impedire la regolare attività di imprese o impianti legati al ciclo degli urbani .