Con la sentenza della Corte di giustizia europea 31 maggio 2018, l'Italia è stata condannata per il mancato adeguamento di 74 Comuni alle regole su fognatura e impianti di depurazione di acque reflue urbane. Due le pesantissime sanzioni:
- 25 milioni di euro (una tantum) e
- altri 30 milioni di euro per ogni semestre di mancata conformità.
L'Italia si è difesa nel merito nel corso del procedimento alla Corte di giustizia (dove comunque si è discusso quasi soltanto dell'ammontare della sanzione, a implicito riconoscimento, da parte dell'Italia, della correttezza della misura sanzionatoria ricevuta), sostenendo che, entro il 2023, la situazione sarà completamente sanata.
La Corte di giustizia, peraltro, è venuta incontro all'Italia perché ha stabilito che la multa semestrale si ridurrà proporzionalmente al numero di agglomerati che nel frattempo saranno stati sanati.
E presto potrebbe arrivare un'altra condanna, visto che c'è un procedimento pendente presso la Commissione che riguarda la mancanza di fognature in alcune aree particolarmente sensibili nel nostro Paese.
Una volta di più è quindi necessario un cambio di rotta radicale sulla depurazione delle acque in Italia.
Sulla vicenda abbiamo fatto il punto con l'avvocato Luciano Butti di B&P Avvocati.
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