Dopo le recenti modifiche apportate agli artt. 18 e 19 del D.Lgs. n. 81/2008, dal D.L. n. 146/2021, convertito dalla legge n. 215/2021, il tema della figura del preposto continua ancora a tenere banco. Sono diversi, infatti, i profili problematici che continuano ancora a essere sollevati è che riguardano essenzialmente l’obbligo d’individuazione del preposto, nonché il perimetro degli obblighi e le conseguenti responsabilità di questa figura che, ad avviso di una parte della dottrina, ultimamente con questi nuovi interventi sono stati eccessivamente ampliati. Indubbiamente il D.L. n. 146/2021 rappresenta, almeno su questo fronte, una prima nuova svolta per cercare di rendere più incisiva, nei luoghi di lavoro, l’azione di vigilanza, anche attraverso un ripensamento sulla stessa formazione per renderla più efficace, ma è pur vero che, in effetti, già prima di queste modifiche, a ben vedere, il preposto occupava una posizione strategica all’interno della complessa architettura del D.Lgs. n. 81/2008, in quanto lo stesso, nello svolgimento dei propri compiti di sovraintendimento, era ed è gravato d’importanti doveri di controllo, intervento e informazione. E pur vero, tuttavia, che nella novellata disciplina si rintracciano, comunque, alcune importanti criticità, come dimostrato dai ripetuti interventi della Commissione per gli interpelli del Ministero del Lavoro che, come vedremo, con quelli del 19 settembre 2024, n. 4 e del 24 ottobre 2024, n. 6, ha espresso alcuni orientamenti interpretativi sull’obbligo d’individuazione del preposto e la periodicità dell’aggiornamento della formazione. Di qui l’esigenza di procedere a una ricostruzione sistematica della disciplina riguardante questa figura della prevenzione, ponendo particolare attenzione all’evoluzione che la stessa ha subito nel corso del tempo – che, ancora oggi, non sembra del tutto chiara a molti addetti ai lavori – e ai suoi obblighi, le tutele, economiche e non introdotte recentemente, nonché al controverso obbligo d’individuazione del preposto gravante sul datore di lavoro e il dirigente.
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