Tempi duri per il soggetto che svolge professionalmente attività di gestione rifiuti al quale sia contestato il reato di violazione dei precetti legislativi. Costui, infatti, potrà invocare, a propria scusante, l’avere ignorato incolpevolmente la legge penale solo se sarà in grado di dimostrare di aver fatto tutto il possibile per informarsi in modo adeguato, compreso l'aver richiesto chiarimenti alle autorità competenti o a consulenti giuridici esperti nel settore.
È il contenuto della recente sentenza della corte di Cassazione penale, sezione terza, 18 gennaio 2017, n. 2246, commentata qui in esclusiva per gli abbonati ad Ambiente&Sicurezza.
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