Al via la campagna estiva per la lotta agli incendi boschivi 2019 finalizzata a dettare la tempistica di svolgimento e le raccomandazioni allo scopo di rafforzare il contrasto. È il contenuto del comunicato della presidenza del Consiglio dei ministri pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 15 giugno 2019, n. 139, che in allegato riporta le attività:
- di previsione e prevenzione;
- di pianificazione ai sensi della legge quadro sugli incendi boschivi;
- di pianificazione di protezione civile;
- di lotta attiva agli incendi boschivi e di interfaccia e di gestione dell'emergenza.
Di seguito il testo integrale del comunicato della presidenza del Consiglio dei ministri.
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Comunicato della presidenza del Consiglio dei ministri
Campagna estiva antincendio boschivo 2019. Individuazione dei tempi
di svolgimento e raccomandazioni per un piu' efficace contrasto agli
incendi boschivi, e di interfaccia, nonche' ai rischi conseguenti.
(19A03934)
in Gazzetta Ufficiale del 15 giugno 2019, n. 139
Come noto, l'art. 1, comma 1, del decreto-legge 31 maggio 2005,
n. 90, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 26 luglio
2005, n. 152, attribuisce allo scrivente il compito di individuare i
tempi di svolgimento delle attivita' antincendio boschivo nel periodo
estivo che, per la prossima stagione, avranno inizio il prossimo 15
giugno e termine il 30 settembre 2019.
In vista della stagione estiva antincendio boschivo 2019,
pertanto, al fine di una piu' efficace azione di contrasto agli
incendi boschivi e di interfaccia, nonche' ai rischi conseguenti,
ritengo doveroso condividere con le SS.LL. le considerazioni che
fanno seguito alle raccomandazioni operative del 1° aprile 2019,
pubblicate nella Gazzetta Ufficiale n. 81 del 5 aprile 2019, e che
scaturiscono da quanto registrato in questi ultimi anni e nei mesi
invernali del 2019, questi ultimi in particolare caratterizzati da un
alto numero di eventi incendiari che hanno impegnato oltremodo il
sistema di risposta agli incendi boschivi.
Partendo dall'analisi del clima dell'ultimo periodo, i dati
sull'andamento delle temperature e delle precipitazioni evidenziano
l'anomalia dei fenomeni metereologici che, nel giro di poche
settimane, sono passati da situazioni di deficit idrico e temperature
elevate per il periodo, a situazioni di piogge diffuse e grandinate,
anche di elevata intensita', che hanno costituito fonti di pericolo
sia per le infrastrutture e gli insediamenti che per l'ambiente
agricolo e forestale. Tali eventi meteorologici sono manifestazioni
di un contesto climatico in evoluzione, con impatti significativi
sull'ambiente e sul territorio; la stessa vegetazione, al variare
delle condizioni climatiche, e' esposta a disturbi che, per
intensita' e frequenza, allo stato attuale, se non opportunamente
valutati e fronteggiati, sono da considerarsi favorevoli almeno per
quanto riguarda la predisposizione della stessa al passaggio del
fuoco.
E' noto che l'effetto dei cambiamenti climatici, a livello
globale, rendera' sempre piu' frequenti ed estremi questi fenomeni
con impatti potenzialmente devastanti se il sistema, nel suo
complesso, non avra' la lungimiranza di adottare strategie e misure
specifiche per ridurne sia l'ulteriore evoluzione che gli impatti.
Tali considerazioni sono riferite anche ai sistemi deputati alla
previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi,
perche' e' noto che l'effetto dei cambiamenti climatici impatta anche
sul regime degli incendi, estendendo ad esempio i periodi di norma
considerati a maggior rischio incendio, anche ad altri momenti
dell'anno.
E' necessario quindi che la tematica sia affrontata con una
visione d'insieme atta a prevenire e mitigare gli effetti, aumentando
la resilienza dell'intero sistema, attraverso l'impiego di tutte le
risorse e competenze disponibili, che permetta di ottenere un
adattamento ai nuovi scenari, con il coinvolgimento di tutte le
strutture e componenti del sistema nazionale di protezione civile,
cittadini compresi. Il fenomeno degli incendi boschivi infatti, pur
avendo una matrice prettamente antropica, puo' essere efficacemente
contrastato e mitigato con mirate politiche di prevenzione sia
strutturale, da attuarsi con interventi silvicolturali e opere
forestali, sia non strutturale, tra cui sono ricomprese le attivita'
di promozione, tra i cittadini, della cultura di protezione civile e
delle corrette norme di comportamento per la salvaguardia
dell'ambiente.
Per favorire maggiormente l'azione sinergica delle componenti
regionali e statuali, impegnate nelle attivita' antincendio boschivo,
e per fornire a tutti i livelli di responsabilita' le indicazioni
necessarie a predisporre tempestivamente il sistema antincendio, in
vista della campagna del 2019, lo scorso 1° aprile sono state
trasmesse le predette raccomandazioni operative a tutte le
amministrazioni a vario titolo coinvolte nelle attivita' di
previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi,
che qui si richiamano integralmente.
Tali raccomandazioni individuano puntualmente le priorita' di
azione delle varie componenti del sistema e, pertanto, l'auspicio e'
che ne sia stata data tempestiva attuazione dalle SS.LL., per quanto
di rispettiva competenza, al fine di affrontare la campagna del 2019
con una risposta piu' efficace ed efficiente.
Per garantire un'azione sinergica e di sistema, il Dipartimento
della protezione civile ed i referenti tecnici delle Amministrazioni
regionali e statuali del sistema antincendio boschivo, tengono
periodici incontri, anche nell'ambito dello specifico Tavolo tecnico
interistituzionale sulle tematiche antincendio boschivo istituito nel
2018, mirati all'analisi delle diverse criticita' e dei punti di
forza dei singoli sistemi, cercando di far emergere gli elementi di
miglioramento e proponendo le possibili soluzioni.
Per proseguire con tale approccio di sistema e' necessario
mantenere alto il livello di attenzione sul problema degli incendi
boschivi e di interfaccia, affinche' tutte le componenti e strutture
operative, sia regionali sia statali, nell'ambito del Servizio
nazionale della protezione civile apportino il loro contributo.
Essendo oramai a ridosso dell'avvio della campagna antincendio
boschivo, si auspica che le SS.LL. abbiano provveduto
nell'approntamento del proprio sistema regionale di risposta,
commisurato alla tipologia di fenomeni incendiari che si verificano
sul proprio territorio, cosi' che possano essere garantiti adeguati
livelli di risposta. Per la riduzione del fenomeno, particolare
importanza riveste il presidio del territorio da attuarsi attraverso
squadre di avvistamento e di sorveglianza, anche in raccordo con le
componenti statuali, al fine di svolgere funzione deterrente e di
pronta segnalazione. Tale attivita', adeguatamente commisurata alle
caratteristiche del territorio e del fenomeno incendi, potra' essere
supportata da adeguati strumenti previsionali del pericolo incendi,
nonche' dalle pronte segnalazioni ed informazioni che le Sale
operative, afferenti alle diverse strutture coinvolte, riusciranno a
scambiarsi. Adeguati flussi informativi tra le varie strutture sono,
tra le altre cose, il primo strumento a supporto alle attivita' di
investigazione e di ricerca degli autori degli atti incendiari
condotte dalle Forze di polizia.
La pronta e qualificata segnalazione dei principi di incendio
permettera' di ottimizzare la gestione delle risorse regionali
disponibili per lo spegnimento, facendo si che il supporto dei mezzi
della flotta antincendio di Stato, coordinata dal Dipartimento della
protezione civile, su richiesta delle Sale operative unificate
permanenti, sia residuale e non primario, con un impiego ai soli casi
che realmente risultano essere non gestibili con le sole risorse,
terrestri ed aeree, che comunque devono essere messe in campo dalle
strutture regionali.
Per quanto attiene alla flotta aerea antincendio di Stato, per la
prossima campagna estiva antincendio boschivo, essa sara' composta
da quindici velivoli Canadair CL415, di cui due velivoli predisposti
come capacita' antincendio del Meccanismo unionale di protezione
civile denominata rescEU-Transition che, pur se prioritariamente
destinati ad un impiego nell'ambito del meccanismo europeo, potranno
essere utilmente impiegati anche sul territorio italiano. A questi si
aggiungeranno quattro elicotteri Erickson S64F ed ulteriori
elicotteri del comparto Difesa, del Corpo nazionale dei vigili del
fuoco e dell'Arma dei carabinieri.
Come ogni anno, per ottimizzare l'impiego di tali velivoli, a
supporto delle flotte aeree antincendio regionali, si ritiene
necessario proseguire nello sforzo comune e sinergico ed, al
riguardo, il Dipartimento della protezione civile continuera' nel
monitoraggio e nella vigilanza delle situazioni emergenziali, al fine
di garantire il concorso della componente aerea della flotta di Stato
e di assicurare la dovuta collaborazione e ogni possibile forma di
assistenza per la compiuta attuazione delle presenti raccomandazioni.
Sul sito istituzionale del Dipartimento della protezione civile
sara' reso disponibile, anche quest'anno, il numero degli assetti
regionali e statali dedicati alle attivita' antincendio boschivo e
pertanto si invitano le SS.LL. a voler verificare che i propri uffici
abbiano gia' comunicato le informazioni richieste, secondo le
modalita' gia' rappresentate dallo stesso Dipartimento.
Alla luce della disamina effettuata sul fenomeno incendiario in
Italia, rivolgo infine alle SS.LL. le allegate raccomandazioni
operative, parte integrante della presente comunicazione, per un piu'
efficace contrasto agli incendi boschivi, di interfaccia ed ai rischi
conseguenti per la stagione estiva 2019, confidando vivamente nella
tempestiva e puntuale attuazione delle stesse, anche con il concorso
di tutte le diverse componenti istituzionali chiamate ad intervenire
a diverso titolo, al fine di garantire il coordinamento della
risposta organizzativa ed operativa, nel rispetto di quanto previsto
dalla vigente legislazione nazionale e regionale.
Allegato
Attivita' antincendio boschivo (AIB) per la stagione estiva 2019.
Raccomandazioni per un piu' efficace contrasto agli incendi
boschivi, di interfaccia ed ai rischi conseguenti
a) Attivita' di previsione e prevenzione
Favorire un adeguato scambio di informazioni fra le strutture
locali, regionali e statuali impiegate a vario titolo nelle attivita'
AIB con quelle di protezione civile.
Utilizzare le informazioni disponibili presso i Centri funzionali
decentrati per attivita' di previsione delle condizioni di
pericolosita' degli incendi boschivi e favorire, qualora non
presente, la produzione di uno specifico bollettino incendi cosi'
come previsto dal decreto ministeriale 20 dicembre 2001. Allo scopo
si rammenta che il Dipartimento della protezione civile ha sviluppato
un proprio modello previsionale, disponibile in via continuativa e
per tutti i giorni dell'anno presso i predetti Centri funzionali.
Promuovere forme di sensibilizzazione e di stimolo degli Enti e
delle Societa' che gestiscono le infrastrutture, affinche' attuino i
necessari interventi di manutenzione mirati alla riduzione delle
condizioni favorevoli all'innesco e alla propagazione degli incendi,
indicando come prioritari gli interventi nelle fasce perimetrali
delle zone antropizzate, delle infrastrutture strategiche, della rete
viaria e di quella ferroviaria.
Supportare e promuovere presso le Amministrazioni comunali le
attivita' di prevenzione non strutturale, indicando come prioritaria
l'istituzione e l'aggiornamento del catasto dei soprassuoli percorsi
dal fuoco, cosi' come previsto dall'art. 10, comma 2 della legge n.
353 del 2000, strumento necessario per l'applicazione dei vincoli
dettati dalla predetta legge.
Definire con le Prefetture - Uffici territoriali di Governo ed i
comuni a maggior rischio di incendi boschivi attivita' di controllo
del territorio da parte delle Forze di polizia, anche attraverso
l'elaborazione di specifiche procedure di comunicazione tra le Sale
operative al fine di attivare, in particolare nelle aree e nei
periodi a maggior rischio, un efficace dispositivo deterrente delle
possibili cause di innesco.
Promuovere ogni azione necessaria a potenziare ed ottimizzare
l'organizzazione ed il coordinamento del personale appartenente alle
Organizzazioni di volontariato, riconosciute secondo la vigente
normativa, ed impiegate, ai diversi livelli territoriali, nelle
attivita' di sorveglianza, vigilanza e presidio del territorio,
nonche' a supporto alle Autorita' preposte per la lotta attiva, nelle
aree e nei periodi di maggior rischio.
Coinvolgere le Associazioni di categoria silvo-pastorali presenti
sul territorio, attraverso specifici protocolli d'intesa, con
l'obiettivo di mettere a disposizione del sistema antincendio
boschivo specifiche conoscenze e risorse delle stesse Associazioni.
Stabilire, ai sensi dell'art. 7, comma 6, della legge n. 353 del
2000, forme di incentivazione per il personale stagionale utilizzato,
strettamente correlate ai risultati ottenuti in termini di riduzione
delle aree percorse dal fuoco.
b) Attivita' di pianificazione ai sensi della legge quadro sugli
incendi boschivi
Provvedere alla revisione annuale del Piano regionale per la
programmazione delle attivita' di previsione, prevenzione e lotta
attiva contro gli incendi boschivi, di cui all'art. 3, comma 3, della
legge n. 353 del 2000, redatto secondo le linee guida di cui al
decreto ministeriale 20 dicembre 2001, evidenziando inoltre le
procedure ed il modello di intervento da adottare anche in situazioni
complesse che possono interessare sia le aree boscate che quelle di
interfaccia e che possono richiedere l'impiego di forze facenti capo
a diversi soggetti, anche rispetto a quanto stabilito dal decreto
legislativo n. 177 del 2016.
Provvedere alla redazione di adeguate cartografie a supporto di
tutte le fasi di intervento legate al fenomeno degli incendi
boschivi, dall'individuazione delle possibili aree a maggior rischio
incendio boschivo e di interfaccia, alla produzione di strati
informativi quali le fonti di approvvigionamento idrico, nonche' una
suddivisione del territorio per tipo di vegetazione.
Assicurare il fondamentale raccordo tra il suddetto Piano
regionale ed i Piani per i parchi e le riserve naturali dello Stato,
predisposti dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio
e del mare, ai sensi dall'art. 8, della legge n. 353 del 2000.
Definire, con le societa' di gestione o gli enti interessati, un
adeguato modello di intervento per le aree particolarmente sensibili
agli incendi, come viabilita' principale ed altre infrastrutture
strategiche che, in caso di evento, possa limitare i rischi per
l'incolumita' pubblica e privata.
Assicurare specifiche azioni di protezione dei siti di interesse
archeologico e culturale, in particolare quelli a maggiore afflusso
turistico durante la stagione estiva, che spesso presentano
situazioni di interfaccia urbano rurale, anche in considerazione
della rilevanza e del valore del patrimonio culturale nazionale.
c) Attivita' di pianificazione di protezione civile
Sollecitare e sostenere i sindaci nella predisposizione e
nell'aggiornamento dei piani comunali o intercomunali di protezione
civile, anche di carattere speditivo, con particolare riferimento al
rischio di incendi di interfaccia, oltreche' nella definizione delle
procedure di allertamento del sistema locale di protezione civile,
nella mappatura del territorio secondo i diversi livelli di rischio
di incendi di interfaccia e nelle attivita' di informazione alla
popolazione. Stante la peculiarita' del periodo estivo, si raccomanda
altresi' la promozione dell'elaborazione di specifici piani di
emergenza per gli insediamenti, le infrastrutture e gli impianti
turistici, anche temporanei, prossimi ad aree boscate o comunque
suscettibili all'innesco.
Provvedere, ove possibile, alla definizione di specifiche intese
ed accordi tra regioni e province autonome, anche limitrofe,
nell'ambito delle quali trovare un'appropriata e coordinata sintesi
delle iniziative volte ad assicurare una pronta ed efficace
cooperazione e condivisione di uomini e mezzi, in particolare del
volontariato, nonche' di mezzi aerei da destinare ad attivita' di
vigilanza e di lotta attiva agli incendi boschivi, sia in caso di
eventi particolarmente intensi sia durante i periodi ritenuti a
maggior rischio.
d) Attivita' di lotta attiva agli incendi boschivi e di interfaccia e
di gestione dell'emergenza
Adeguare i dispositivi regionali antincendio, di fondamentale
importanza nella prima risposta e nel contenimento degli incendi
boschivi e di interfaccia, al regime degli eventi che interessano il
territorio regionale, modulando e potenziando opportunamente le forze
di terra con quelle aeree.
Formare costantemente gli operatori antincendio boschivo a tutti
i livelli, per implementare al meglio le tecniche di spegnimento ed
aumentare la sicurezza degli operatori stessi.
Porre il massimo sforzo nel diversificare con mezzi ad ala
rotante e ad ala fissa la flotta regionale, concetto piu' che mai
attuale vista l'effettiva composizione della flotta aerea di Stato,
sia in termini di assetti disponibili sia in termini di tipologia.
Assicurare la piena integrazione procedurale e operativa con le
Amministrazioni statali, centrali e periferiche, in relazione
all'impiego sia di risorse strumentali sia di conoscenze
specialistiche, valutando, altresi', il ricorso ad accordi per
l'utilizzo di figure professionali adeguate alle esigenze operative,
ove non presenti nella struttura regionale o provinciale.
Garantire, altresi', l'indispensabile presenza di un adeguato
numero di direttori/responsabili delle operazioni di spegnimento,
dotati di professionalita' e profilo di responsabilita' tali da
consentire l'ottimale coordinamento delle attivita' delle squadre
medesime con quelle dei mezzi aerei.
Garantire un costante collegamento tra le Sale operative
unificate permanenti (SOUP), di cui all'art. 7, della legge n. 353
del 2000, e le Sale operative regionali di protezione civile, laddove
non gia' integrate, nonche' il necessario e permanente raccordo con
il Centro operativo aereo unificato (COAU) e la Sala situazione
Italia del Dipartimento della protezione civile, ai fini,
rispettivamente, della richiesta di concorso aereo e del costante
aggiornamento sulla situazione a livello regionale delle emergenze
derivanti dagli incendi di interfaccia. In proposito e'
indispensabile che il COAU abbia immediata, piena e costante
visibilita' dell'impiego tattico degli assetti regionali al fine di
poter far intervenire le risorse strategiche aeree statali ove piu'
necessario in ogni momento. Cio' al fine di evitare diseconomie in
continui spostamenti attraverso la Penisola e di rendere piu'
tempestivo ed efficace l'intervento.
Assicurare, cosi' come previsto dall'art. 7 comma 3, della legge
n. 353 del 2000, un adeguato assetto della propria SOUP prevedendone
un'operativita' di tipo continuativo nei periodi di maggior rischio
di incendio boschivo, ed integrando le proprie strutture con quelle
del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, dei Corpi forestali
regionali e/o provinciali, nonche', ove necessario, con personale
delle organizzazioni di volontariato riconosciute, delle Forze
armate, delle Forze di polizia e delle altre componenti e strutture
operative di cui alla legge n. 225 del 1992.
Valutare la possibilita' di definire gemellaggi tra regioni, e
tra regioni e province autonome, per l'attivita' di lotta attiva agli
incendi boschivi, intesi non solo come scambio di esperienze e
conoscenze tra strutture ed operatori ma, soprattutto, come strumento
di potenziamento del dispositivo di intervento. Il Dipartimento della
protezione civile assicurera' il proprio supporto alle iniziative di
gemellaggi tra le regioni che coinvolgono le organizzazioni di
volontariato, nei limiti dei fondi disponibili.
Assicurare la diffusione e la puntuale attuazione delle
«Disposizioni e procedure per il concorso della flotta aerea dello
Stato nella lotta attiva agli incendi boschivi», emanate dal
Dipartimento della protezione civile, onde garantire la prontezza,
l'efficacia e la tempestivita' degli interventi, nonche' l'impiego
ottimale dei mezzi aerei rispetto alle tipologie di evento.
Provvedere alla razionalizzazione delle richieste di spegnimento
indirizzate al COAU del Dipartimento della protezione civile, per
situazioni di reale necessita' rispetto all'attivita' di contrasto a
terra.
Promuovere un'attivita' di sensibilizzazione presso gli aeroclub
presenti sul territorio affinche', nell'ambito delle normali
attivita' di volo e di addestramento, i piloti svolgano anche
attivita' di avvistamento, segnalando prontamente eventuali principi
di incendio boschivo all'Ente preposto alla gestione del traffico
aereo.
Adottare tutte le misure necessarie, compresa l'attivita' di
segnalazione all'Ente nazionale per l'aviazione civile ai sensi dell'
art. 712 del Codice della navigazione, affinche' impianti,
costruzioni ed opere che possono costituire ostacolo per il volo
degli aeromobili antincendio ed intralcio alle loro attivita', siano
provvisti di segnali, incrementando in tal modo la sicurezza dei voli
della flotta aerea antincendio.
Ampliare per quanto possibile la disponibilita' di fonti idriche
idonee al prelievo di acqua da parte degli aeromobili impiegati in
AIB; fornire il continuo aggiornamento delle informazioni, con
particolare riferimento alla presenza, anche temporanea, di ostacoli
e pericoli per la navigazione aerea ed al carico d'acqua.
Definire opportune intese con le Capitanerie di porto sia per
identificare e garantire aree a ridosso delle coste idonee per il
pescaggio dell'acqua a mare da parte dei mezzi aerei, tali da
consentire anche la sicurezza per le attivita' di pesca e
balneazione, sia per assicurare l'eventuale intervento da mare per il
soccorso alle popolazioni qualora minacciate da incendi prossimi alla
linea di costa.