Piano per la transizione ecologica (Pte): approvata la proposta con la delibera del Comitato interministeriale per la transizione ecologica 28 luglio 2021 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 5 febbraio 2022, n. 30.
L'iter individuato prevede la sottoposizione al comitato interministeriale per la transizione ecologica (Cite) di:
- una proposta del comitato tecnico di supporto (Ctc) relativa a una tassonomia per la classificazione delle risorse finanziare programmate con riferimento agli obiettivi strategici del piano proposto;
- di un'analisi di scenario di natura climatica, ambientale, sociale ed economica dei ministeri competenti per materia;
- di un allegato integrativo al Pte redatto dal Mite, anche con il supporto del Ctc.
Infine, con atto del ministro della transizione ecologica sono istituiti gruppi di lavoro, con l'indicazione dei loro coordinatori, su diverse materie.
Di seguito il testo della delibera del Comitato interministeriale per la transizione ecologica 28 luglio 2021.
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Delibera del comitato interministeriale per la transizione ecologica 28 luglio 2021
Approvazione della proposta di Piano per la transizione ecologica, ai
sensi dell'articolo 57-bis, comma 3 e seguenti, del decreto
legislativo 3 aprile 2006, n. 152. (Delibera n. 1/2021). (22A00825)
(Gazzetta Ufficiale del 5 febbraio 2022, n.30)
IL COMITATO INTERMINISTERIALE
PER LA TRANSIZIONE ECOLOGICA
Visto il decreto-legge 1° marzo 2021, n. 22, convertito dalla legge
22 aprile 2021, n. 55, che, all'art. 4, modifica il decreto
legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni ed
integrazioni, introducendo in particolare l'art. 57-bis;
Visto il succitato art. 57-bis del decreto legislativo n. 152/2006,
con il quale, in particolare:
al comma 1, e' istituito, presso la Presidenza del Consiglio dei
ministri, il Comitato interministeriale per la transizione ecologica
(CITE) con il compito di assicurare il coordinamento delle politiche
nazionali per la transizione ecologica e la relativa programmazione,
ferme restando le competenze del Comitato interministeriale per la
programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS);
al comma 2, e' previsto che il CITE e' presieduto dal Presidente
del Consiglio dei ministri, o, in sua vece, dal Ministro della
transizione ecologica, ed e' composto dai Ministri della transizione
ecologica, dell'economia e delle finanze, dello sviluppo economico,
delle infrastrutture e della mobilita' sostenibili, del lavoro e
delle politiche sociali e delle politiche agricole alimentari e
forestali. Ad esso partecipano, altresi', gli altri Ministri o loro
delegati aventi competenza nelle materie oggetto dei provvedimenti e
delle tematiche poste all'ordine del giorno;
al comma 3 e 4, e' previsto che il CITE approva il Piano per la
transizione ecologica (PTE), al fine di coordinare le politiche in
materia di: a) riduzione delle emissioni di gas climalteranti; b)
mobilita' sostenibile; c) contrasto del dissesto idrogeologico e del
consumo del suolo; c-bis) mitigazione e adattamento ai cambiamenti
climatici; d) risorse idriche e relative infrastrutture; e) qualita'
dell'aria; f) economia circolare; f-bis) bioeconomia circolare e
fiscalita' ambientale, ivi compresi i sussidi ambientali e la finanza
climatica e sostenibile. Il PTE individua le azioni, le misure, le
fonti di finanziamento, il relativo cronoprogramma, nonche' le
amministrazioni competenti all'attuazione delle singole misure. Sulla
proposta di Piano predisposta dal CITE e' acquisito il parere della
Conferenza unificata di cui all'art. 8 del decreto legislativo 28
agosto 1997, n. 281, da rendersi nel termine di venti giorni, e il
parere delle commissioni parlamentari competenti per materia, da
rendersi nel termine di trenta giorni, decorrenti dalla data di
trasmissione. Il Piano e' approvato in via definitiva dal CITE entro
trenta giorni dall'espressione dei succitati pareri ovvero
dall'inutile decorso dei succitati termini.
al comma 4-bis, e' previsto che, dopo l'approvazione definitiva
del PTE da parte del CITE, il Presidente del Consiglio dei ministri o
un Ministro da lui delegato trasmette alle Camere, entro il 31 maggio
di ogni anno, una relazione annuale sullo stato di attuazione del PTE
stesso, dando conto delle azioni, delle misure e delle fonti di
finanziamento adottate;
al comma 6, e' previsto che il CITE monitora l'attuazione del
PTE, lo aggiorna in funzione degli obiettivi conseguiti e delle
priorita' indicate anche in sede europea e adotta le iniziative
idonee a superare eventuali ostacoli e ritardi;
al comma 7, e' previsto che, con decreto del Presidente del
Consiglio dei ministri e' istituito un Comitato tecnico di supporto
(CTC) del CITE, composto da due rappresentanti della Presidenza del
Consiglio dei ministri, di cui uno nominato dal Ministro per gli
affari regionali e le autonomie, e da un rappresentante per ciascuno
dei Ministeri di cui al sopracitato comma 2, designati dai rispettivi
Ministri, con il compito di istruire le questioni all'ordine del
giorno del CITE;
al comma 8, e' inoltre previsto che, con decreto del Presidente
del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della
transizione ecologica, e' adottato il regolamento interno del CITE,
che ne disciplina il funzionamento, e che le deliberazioni del CITE
sono pubblicate nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana;
al comma 9, e' previsto che la Presidenza del Consiglio dei
ministri assicura il supporto tecnico e organizzativo alle attivita'
del CITE;
Visto il decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, convertito dalla
legge 29 luglio 2021, n. 108, e in particolare l'art. 2, che:
al comma 1, istituisce presso la Presidenza del Consiglio dei
ministri la Cabina di regia per il Piano nazionale di ripresa e
resilienza (PNRR), presieduta dal Presidente del Consiglio dei
ministri, alla quale partecipano i Ministri e i Sottosegretari di
Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri competenti in
ragione delle tematiche affrontate in ciascuna seduta, e che esercita
poteri di indirizzo, impulso e coordinamento generale sull'attuazione
degli interventi del PNRR;
al comma 4, prevede che il CITE, svolge, sull'attuazione degli
interventi del PNRR, nelle materie di competenza, le funzioni di
indirizzo, impulso e coordinamento tecnico, tenendo informata la
Cabina di regia che ha la facolta' di partecipare attraverso un
delegato;
al comma 5, prevede che, negli ambiti in cui le funzioni statali
di programmazione e attuazione degli investimenti previsti nel PNRR e
nel Piano nazionale complementare al PNRR (PC-PNRR) richiedano il
coordinamento con l'esercizio delle competenze costituzionalmente
attribuite alle regioni, alle Province autonome di Trento e di
Bolzano e agli enti locali, quando si tratta di materie nelle quali
le regioni e le province autonome vantano uno specifico interesse,
anche il Presidente della conferenza delle regioni e delle province
autonome partecipa al CITE ;
Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400, e successive modificazioni
ed integrazioni, recante «Disciplina dell'attivita' di Governo e
ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri», e in
particolare l'art. 6, comma 3, della stessa legge, in materia di
funzionamento dei comitati interministeriali istituiti per legge;
Vista la legge 15 marzo 1997, n. 59, e successive modificazioni ed
integrazioni, recante «Delega al Governo per il conferimento di
funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della
pubblica amministrazione e per la semplificazione amministrativa», e
il conseguente decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e
successive modificazioni ed integrazioni, concernente, fra l'altro,
la definizione e l'ampliamento delle attribuzioni della Conferenza
permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province
Autonome di Trento e Bolzano;
Vista la legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni ed
integrazioni, recante «Nuove norme in materia di procedimento
amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi»
e, in particolare, l'art. 24, comma 1, lettera c), e comma 2;
Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20, e successive modificazioni
ed integrazioni, recante «Disposizioni in materia di giurisdizione e
controllo della Corte dei conti», in particolare, l'art. 3, comma 2,
nonche' le ulteriori disposizioni di cui all'art. 41, comma 5, del
decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla legge 22
dicembre 2011, n. 214, e successive modificazioni ed integrazioni,
recante «Disposizioni urgenti per la crescita, l'equita' e il
consolidamento dei conti pubblici»;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1°
ottobre 2012, e successive modificazioni ed integrazioni, recante
«Ordinamento delle strutture generali della Presidenza del Consiglio
dei ministri», e, in particolare, l'art. 20, relativo
all'organizzazione e ai compiti del Dipartimento per la
programmazione e il coordinamento della politica economica (DIPE);
Visto il decreto del Segretario generale della Presidenza del
Consiglio dei ministri 1° dicembre 2015, recante «Organizzazione
interna del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento
della politica economica»;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 19
luglio 2021, registrato dalla Corte dei conti in data 27 luglio 2021,
al n. 3060, recante, ai sensi del sopracitato art. 57-bis, comma 8,
del decreto legislativo n. 152/2006, il regolamento interno del CITE
e, ai sensi del comma 7 del medesimo articolo, l'istituzione del CTC;
Considerato che il suddetto regolamento interno disciplina il
funzionamento del CITE e del CTC al fine di ottimizzare i lavori di
questo Comitato, assicurando la completezza e l'adeguatezza
dell'istruttoria sulle proposte oggetto di esame, garantendo la
trasparenza delle decisioni e perseguendo l'accelerazione dell'iter
di perfezionamento delle medesime;
Preso atto che la riunione istruttoria del CTC sull'argomento in
esame si e' tenuta in data 22 luglio 2021;
Vista nota del Capo di Gabinetto del Ministero della transizione
ecologica 27 luglio 2021, n. 16141, recante la proposta di adozione,
da parte del Ministro, ai sensi dell'art. 57-bis del decreto
legislativo n. 152/2006, commi 3 e 4, della proposta di PTE;
Vista la nota di seduta 1° dicembre 2016, n. 5670, predisposta dal
DIPE e posta a base dell'esame della presente proposta nell'odierna
seduta di questo Comitato;
Considerato quanto emerso dall'ampia discussione tenutasi nel corso
della seduta, e in particolare:
che il PTE e' inserito nel Green deal europeo e fa da raccordo
fra il Green deal europeo e il PNRR;
che la proposta di PTE e' articolata su cinque macro-obiettivi:
1) neutralita' climatica; 2) azzeramento dell'inquinamento; 3)
adattamento ai cambiamenti climatici; 4) ripristino della
biodiversita'; 5) transizione verso economia e circolare e
bioeconomia, e che e' un documento che sara' periodicamente
aggiornato, in modo da essere sempre al passo con lo sviluppo delle
conoscenze e lo stato di attuazione delle misure previste;
che entro il 15 maggio di ogni anno e' prevista una relazione
sullo stato di attuazione, con aggiornamento dei cronoprogrammi,
delle roadmap e dei principali indicatori;
che, in tema di decarbonizzazione delle industrie hard to abate,
gli obiettivi sono da perseguire a partire dall'utilizzo
dell'idrogeno, delle bioenergie e dalla cattura della CO2 . Eventuali
misure di aggravio del carico fiscale dovranno essere adeguatamente
valutate per questi settori, anche in considerazione delle
restrizioni normative che in alcuni casi, come per l'utilizzo dei
combustibili solidi secondari, ne limitano lo sviluppo;
che e' necessario analizzare le relazioni tra i numerosi
strumenti di pianificazione di settore, compreso il PNRR, e definire
il livello di sovra ordinazione del PTE rispetto a tutti gli altri
strumenti di pianificazione che incidono nei settori interessati
dalla transizione ecologica, individuando anche le procedure che
consentano di verificare se gli interventi e i provvedimenti, perfino
quelli riguardanti la giustizia o la pubblica amministrazione, siano
sostenibili, dal punto di vista non solo finanziario, ma anche del
raggiungimento degli obiettivi del PTE stesso;
che e' opportuno che questo Comitato proponga al Presidente del
Consiglio dei ministri l'emanazione di una direttiva in base alla
quale le relazioni illustrative dei provvedimenti di origine
governativa debbano contenere una sezione relativa all'impatto sul
PTE e i documenti istruttori per il Comitato interministeriale per la
programmazione economica e lo sviluppo sostenibile debbano avere una
sezione illustrativa che spieghi come il provvedimento da adottare
contribuisca all'attuazione del PTE stesso;
che la proposta di PTE mette in luce la necessita' di perseguire
la massima sinergia possibile tra tutte le fonti di finanziamento
nazionali, regionali ed europee di settore, al fine di ottimizzare i
risultati del PTE stesso;
che, a tal fine, e' necessario disporre di una tassonomia per la
classificazione delle risorse finanziarie programmate, con
riferimento agli obiettivi strategici del piano proposto, al fine di
fornire un quadro sinottico di tutti gli interventi provenienti da
diversi livelli di programmazione coerenti con i target assegnati;
che per il Mezzogiorno risultano prioritarie le politiche
relative alla tutela del territorio, al contrasto del dissesto
idrogeologico, alle carenze del sistema idrico, ma anche alle
bonifiche, in primo luogo quelle di Taranto e Bagnoli, e allo
sviluppo della filiera dell'idrogeno;
che la realizzazione del PTE richiede una fortissima
collaborazione tra i Ministeri coinvolti;
che e' necessario dare grande rilevanza alla comunicazione, anche
mediante coinvolgimento della cittadinanza e dei settori produttivi,
con forme di consultazione e partecipazione, attraverso le quali,
filiera per filiera e area geografica per area geografica, questi
possano contribuire a modulare l'impatto delle decisioni e orientare
le condotte da tenere senza dover ricorrere a interventi cogenti;
che la proposta di PTE prevede dieci indicatori rappresentativi,
riconosciuti a livello internazionale e impiegati in misure
statistiche collegate alla strategia nazionale di sviluppo
sostenibile e agli indicatori di Benessere equo e sostenibile (BES),
indicatori che sono gia' elaborati nell'ambito del sistema statistico
nazionale;
che in questo settore e' necessario prevedere nel PTE
investimenti a favore degli enti tecnici interessati, tra cui ISTAT e
ISPRA, per produrre stime anticipate degli indicatori, in analogia
con quello che gia' avviene nel settore del BES;
che e' necessario costituire, anche con il supporto di esperti,
gruppi di lavoro preposti allo sviluppo delle tematiche di interesse
delle misure del PTE, e con il compito di elaborare documenti e
analisi specifiche per settore ai fini dell'ottimizzazione del
complesso delle milestone e dei cronoprogrammi, contribuendo a
rendere piu' quantitativo il programma e tenendo conto del relativo
impatto sociale;
che tra gli argomenti da trattare prioritariamente da parte dei
suddetti gruppi di lavoro figurano:
le misure in materia di tassazione;
la ricognizione e relativa analisi di tutti i finanziamenti che
possono contribuire anche a lungo termine a realizzare la transizione
energetica, tenendo conto, per esempio, anche del Fondo sviluppo e
coesione, in modo da assicurare, anche dopo il 2026, termine per il
completamento del PNRR, la prosecuzione delle linee essenziali di
sviluppo del PTE e suoi aggiornamenti;
la decarbonizzazione e l'evoluzione del sistema energetico, con
i relativi settori, tra cui l'idrogeno come vettore di integrazione
dei settori e dei diversi mix energetici, le energie rinnovabili, gli
accumuli;
la mobilita' sostenibile;
le industrie hard to abate;
l'economia circolare, con i settori della riduzione di uso, del
riciclaggio di rifiuti e dei relativi impianti;
il dissesto idrogeologico, il consumo di suolo, la prevenzione
delle frane e delle alluvioni e la tutela delle risorse idriche;
la biodiversita' e la tutela dell'ecosistema marino;
che nelle attivita' dei gruppi di lavoro, particolarmente per le
tematiche di cui agli ultimi tre succitati argomenti, sara'
necessario il coinvolgimento delle regioni;
Su proposta del Ministro della transizione ecologica;
Acquisito in seduta l'avviso favorevole dei Ministri e
Sottosegretari di Stato presenti;
Delibera:
1. Ai sensi dell'art. 57-bis, commi 3 e 4, del decreto legislativo
n. 152/2006, e' approvata, con le prescrizioni di cui ai successivi
punti 2, 3, 4 e 5, la proposta di PTE di cui all'allegato 1 alla
presente delibera, facente parte integrante della medesima.
2. Il CTC proporra' a questo Comitato una tassonomia per la
classificazione delle risorse finanziare programmate con riferimento
agli obiettivi strategici del piano proposto, anche al fine di avere
un quadro sinottico di tutti gli interventi provenienti dai diversi
livelli di programmazione dei vari Ministeri coerenti con i target
assegnati.
3. I Ministeri competenti per materia, utilizzando le esperienze e
le metodologie gia' presenti all'interno delle istituzioni, o con la
collaborazione di altre istituzioni ed enti di ricerca,
predisporranno per questo Comitato analisi di scenario di natura
climatica, ambientale, sociale ed economica al fine di garantire un
background quantitativo al processo di identificazione delle scelte
di policy adeguato al raggiungimento degli obiettivi del PTE.
4. Il Ministero della transizione ecologica, anche con il supporto
del CTC, sottoporra' all'attenzione di questo Comitato un allegato
integrativo al PTE che, anche sulla base delle elaborazioni di cui al
punto 2 e delle analisi di scenario di cui al punto 3, specifichi
maggiormente, dal punto di vista quantitativo, i target da
raggiungere nel tempo e i relativi strumenti finanziari.
5. Con atto del Ministro della transizione ecologica sono istituiti
gruppi di lavoro, con l'indicazione dei loro coordinatori, in materia
di: energie rinnovabili; mobilita' sostenibile; industrie
hard-to-abate; economia circolare 4.0, bioeconomia e qualita'
dell'aria; dissesto idrogeologico, consumo di terreno, prevenzione di
frane/alluvioni e tutela delle risorse idriche; biodiversita' e
tutela degli ecosistemi; flussi di fondi durante e post-PNRR, finanza
sostenibile e carbon-finance; modellistica integrata sugli effetti
delle politiche per la transizione ecologica con prospettiva anche
territoriale, con il compito di supportare il CTC nell'attivita'
volta alle elaborazioni di cui ai punti 2 e 3 e alla stesura
dell'allegato integrativo di cui al punto 4.
6. Eventuali ulteriori gruppi di lavoro potranno essere istituiti
con successivo provvedimento della medesima natura.