Il programma nazionale di gestione dei rifiuti (Pngr) è stato approvato ufficialmente con la pubblicazione del D.M. 24 giugno 2022, n. 257, disponibile all'indirizzo https://www.mite.gov.it/pagina/riforma-1-2-programma-nazionale-la-gestione-dei-rifiuti e in fondo a questa pagina. Lo rende noto un comunicato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 30 giugno 2022, n. 151.
Il testo, che costituisce parte integrante dell'art. 198-bis del D.Lgs. n. 152/2006, ha validità per gli anni dal 2022 al 2028. Il Pngr è aggiornato almeno ogni sei anni, fatta salva la possibilità di anticiparne la revisione a seguito di modifiche normative, organizzative e tecnologiche intervenute nello scenario nazionale e sovranazionale.
Il piano dell'opera prevede:
- finalità e contesto del programma;
- l’Italia nel quadro europeo in materia di rifiuti: i target europei e nazionali per il Pngr;
- il quadro conoscitivo: dati di produzione, impianti, flussi impiantistici e gap;
- gestione dei rifiuti urbani e ricognizione impiantisca;
- gestione dei rifiuti speciali e ricognizione del quadro impiantistico;
- produzione e gestione di specifiche tipologie di rifiuti speciali e ricognizione del quadro impiantistico;
- flussi di rifiuti omogenei strategici e azioni per colmare i gap;
- criteri e linee strategiche per l'elaborazione dei piani regionali;
- criteri per la definizione delle macroaree piano nazionale di comunicazione e conoscenza ambientale in tema di rifiuti e di economia circolare;
- il monitoraggio del programma.
In particolare, la parte relativa ai flussi di rifiuti omogenei strategici e alle azioni per colmare i gap è declinata nelle seguenti tipologie di rifiuti:
- rifiuti urbani residui e rifiuti provenienti dal trattamento dei rifiuti urbani;
- scarti derivanti dal trattamento delle frazioni secche da raccolta differenziata e delle frazioni organiche;
- rifiuti organici da raccolta differenziata;
- rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee);
- rifiuti inerti da costruzione e demolizione;
- rifiuti tessili;
- rifiuti in plastica;
- rifiuti contenenti amianto;
- veicoli fuori uso;
- rifiuti sanitari a rischio infettivo;
- fanghi di depurazione delle acque reflue urbane.
Chiude il capitolo un'analisi sui target regionali per la riduzione dei divari e gap impiantistici.
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