Rifiuti: sicurezza e antinfortunistica applicate alle fasi gestionali. Questo il contenuto di un documento di Inail "Problematiche di sicurezza e dinamiche infortunistiche nel settore rifiuti".
I numeri
Nell’ultimo quinquennio disponibile I casi effettivamente riconosciuti dall’Inail nel comparto[1]Inteso come somma dei settori Ateco ‘38’ (Raccolta, trattamento, smaltimento di rifiuti e recupero di materiali), ‘39’ (Rimozione di amianto ed altri risanamenti) e ‘46.77.101’ (Commercio all’ingrosso di rottami metallici) dei rifiuti come infortuni occorsi in occasione di lavoro (con l’esclusione di quelli in itinere) ammontano a più di 36.000.
Questa cifra corrisponde a più del 2% di tutti gli infortuni riconosciuti, per un comparto con 151 mila addetti. La frequenza infortunistica media sui dati che coprono l'intervallo 2014 - 2017 tarata su mille addetti nelle attività economiche oggetto di analisi è pari a:
- 51,0 per raccolta, trattamento, smaltimento di rifiuti e recupero di materiali;
- 31,4 per rimozione di amianto ed altri risanamenti;
- 25,9 per commercio all’ingrosso di rottami metallici .
La percentuale di gravità (circa il 30% degli infortuni con conseguenze gravi) è vicina alla media italiana (28% per tutti i settori della gestione industria e servizi).
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Rischi e protezione
Tra le principali fonti di rischio sono riportate:
- caduta dall'alto;
- investimento;
- contatto con organi lavoratori o con oggetti e mezzi.
Per ciascuna di questa categoria il documento riporta misure preventive e protettive.
Qui sotto è possibile scaricare il documento di Inail «Problematiche di sicurezza e dinamiche infortunistiche nel settore rifiuti»
Allegati
Note
1. | ↑ | Inteso come somma dei settori Ateco ‘38’ (Raccolta, trattamento, smaltimento di rifiuti e recupero di materiali), ‘39’ (Rimozione di amianto ed altri risanamenti) e ‘46.77.101’ (Commercio all’ingrosso di rottami metallici) |