Informazioni fondamentali per quanti si occupano di sicurezza, fra gli altri: datori di lavoro, Rspp e medici competenti

Sovraccarico biomeccanico: alcuni anni fa, vi era chi sosteneva che la fatica fisica sarebbe diminuita con la meccanizzazione e l'automatismo. In parte ciò si è verificato, l'evoluzione tecnologica ha spinto e spinge tuttora in questa direzione, ma ci sono alcune operazioni in cui il sovraccarico biomeccanico pesa ancora molto su determinate attività lavorative.

L'approfondimento del mese - scaricabile nei pulsanti qui sotto - affronta questo tema attraverso il qualificato e puntuale contributo di Gino Barral, medico competente, e componente il direttivo di Anma (l'associazione nazionale medici d'azienda e competenti).

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Un aspetto - questo del sovraccarico biomeccanico - che deve essere gestito con molta attenzione da datori di lavoro, Rspp e medici competenti, in quanto può comportare danni fisici ai lavoratori, per altro evitabili.

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In effetti, sul fronte tecnologico la ricerca si è concentrata per trovare soluzioni al problema e ridurre così lo sforzo fisico, considerando che l'automatizzazione ha, in molti casi, incrementato la ripetitività dei movimenti.

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E qui si arriva al tema della misurazione. Negli ultimi anni, l'ergonomia del lavoro (la scienza che studia il rapporto fisico tra uomo e lavoro) ha sviluppato e poi implementato metodologie varie per cercare di misurare l'impatto degli sforzi fisici e l'influenza della frequenza delle azioni ripetute sull'essere umano. Tutte queste metodiche, generalmente, si concludono fornendo un indice di rischio che rappresenta la modalità di valutazione generica del rischio stesso, poiché non tengono conto delle caratteristiche fisiche del lavoratore (altezza, peso, forza ecc.). Le varie caratteristiche fisiche del lavoratore possono quindi modificare, talvolta in modo importante, il reale rischio cui lo stesso lavoratore è sottoposto.

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Spesso, però, i risultati delle varie valutazioni vengono assunti come valori assoluti quando si tratta i esprimere giudizi di idoneità che possono così non risultare sempre confacenti. È per questo motivo che per datori di lavoro, Rspp e medici competenti sia fondamentale conoscere le metodiche di misurazione del sovraccarico biomeccanico, per poter agire di conseguenza nell'interesse della salute del lavoratore.

 

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